Le compagnie di assicurazione, da asset in vendita, sono diventate un asset importante nel nuovo piano industriale di Banca Etruria 2012-2014. L’istituto diretto da Luca Bronchi ha deciso di ricapitalizzare sia la compagnia Danni, Bap Assicurazioni (che ha premi per quasi 6 milioni), sia soprattutto quella Vita, Bap Vita e Previdenza, che con riserve di circa 840 milioni, è la più grande delle due. Un primo intervento da 6 milioni era già stato deliberato a inizio 2011 e poi, nelle scorse settimane, è stato chiuso anche un secondo aumento di capitale da 12 milioni, con un’iniezione totale di 18 milioni. Uno sforzo rilevante, considerando il difficile periodo del sistema bancario chiamato a fare i conti con la crisi di liquidità e il complicato contesto economico. Ma grazie all’intervento le partecipate assicurative del gruppo bancario toscano sono state dotate delle risorse necessarie per mettere in sicurezza la solvibilità (la compagnia Vita ha ora un indice Solvency I del 114%) e per puntare sullo sviluppo. Nel 2011 l’utile Ias consolidato della compagnia Vita è stato pari a 1,1 milioni e la raccolta lorda si è attestata a 110 milioni. Ma l’obiettivo di fine piano, che per le compagnie finisce nel 2014, è tornare ai livelli di vendita record registrati nel 2010, quando erano stati raccolti circa 220 milioni. Mentre il traguardo 2014 dell’utile netto è stato fissato a oltre 5 milioni. L’aumento di capitale di Bap Vita e Previdenza ha avuto anche un effetto diluitivo per i soci di minoranza tra cui spunta Giovanni Consorte, con la sua Intermedia. Il finanziere di Chieti (ex Unipol) era entrato nella compagnia Vita nel 2010 con una quota del 9,9%, ridotta ora a circa il 6%, mentre la partecipazione nella società Danni è rimasta invariata al 5%. (riproduzione riservata)
Anna Messia