American International Group (Aig), il colosso assicurativo americano che più di ogni altra azienda ha avuto bisogno di aiuti da Washington (oltre 182 miliardi di dollari l’impegno complessivo dei vari enti federali a stelle e strisce), si prepara a cedere una fetta della partecipazione in American International Assurance (Aia, la controllata asiatica quotata sul listino di Hong Kong dal 2010 all’interno del piano di salvataggio della stessa Aig) per raccogliere fino a sei miliardi di dollari all’interno del programma di rimborso dei prestiti federali. Nel dettaglio Aig punterebbe a vendere 1,7 miliardi di azioni Aia a un prezzo unitario compreso tra 27,15 e 27,50 dollari di Hong Kong, il che rappresenterebbe uno sconto fino al 7% rispetto alla chiusura del titolo venerdì sulla piazza asiatica (ieri il titolo è stato sospeso dalle contrattazioni proprio in seguito all’annuncio).
La vendita, secondo quanto riportava ieri Thomson Reuters, sarebbe destinata esclusivamente a investori istituzionali e l’incasso servirebbe a ridurre l’esposizione nei confronti dello U.S. Treasury Department realizzata attraverso lo special purpose vehicle (Spv) in cui il colosso Usa detiene la partecipazione in Aia (un altro Spv controllava quella nell’altra filiale Alico poi ceduta all’altro big delle assicurazioni Usa MetLife). Ai valori di Borsa di venerdì scorso la partecipazione totale di Aig in Aia valeva 17,9 miliardi di dollari Usa. Alla fine di dicembre Aig doveva 8,4 miliardi di dollari al Tesoro per compensare gli interessi nella Spv di Aia e con l’operazione annunciata ieri il debito scenderebbe a 2,4 miliardi, ben al di sotto del valore della rimanente partecipazione in Aia. Secondo gli accordi in essere Aig può vendere fino a otto miliardi di dollari della sua quota, ma il periodo di lock-up sul pacchetto rimanente scadrà comunque il mese prossimo e quindi Aig potrà andare all’incasso anche sul resto.
Secondo gli analisti di Thomson Reuters le istituzioni potrebbero essere attratte dall’offerta, vista la solida performance del titolo Aia a Hong Kong dalla sua quotazione in cui ha raccolto 20,5 miliardi di dollari Usa (terzo Ipo asiatica di sempre). Va detto, però, che con l’aumento del flottante, il peso di Aia sull’indice benchmark è destinato a salire e con esso l’interesse da parte di gestori di fondi tarati sull’Hang Seng e sull’Hang Seng Finance Index. «Aig lo sta facendo nel momento giusto. Se si guarda alla crescita del business lo scorso anno (un balzo del 40%) è difficile pensare che possa continuare a correre con questi tassi», ha spiegato a Reuters Kenneth Yue, analista di Ccb International Securities.
Settimana scorsa Aig ha venduto l’intera quota detenuta nel capitale di Blackstone Group e valutata mezzo miliardo di dollari. Dopo la ricapitalizzazione del colosso Usa all’inizio dello scorso anno, il governo Usa deteneva il 92% del capitale ordinario di Aig, e interessi privilegiati nelle due Spv, quella di Aia e quella di Alico/MetLife. In seguito a una serie di dismissioni ed emissioni, quelli relativi ad Alico sono stati estinti e il Tesoro ha ridotto al 77% la partecipazione in Aig. Per chiudere in pareggio il costosissimo bailout, Washington dovrebbe incassare 28,73 dollari per azione Aig (il titolo ieri toccava un massimo di poco inferiore a 30 dollari, e quindi una plusvalenza sarebbe già possibile). La vendita dovrebbe essere realizzata nei prossimi anni.
Intanto sul fronte della governance c’è un nuovo problema per Aig, il cui chief executive Benmosche è da tempo in terapia antitumorale. Il chairman Steve Miller, che avrebbe dovuto sostituirlo ad interim in caso di aggravarsi della malattia, il mese scorso è stato nominato chief executive del produttore di aerei Hawker Beechcraft.