Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

Dall’analisi dei nuovi dati emergono due notizie: la prima, positiva, è che i fondi ci sono, pare anche abbondanti, quindi è importante ora seguire l’iter corretto per insinuarsi nel passivo del fallimento. La seconda è che i tempi previsti per arrivare in fondo al percorso si allungano da tre a sei anni. Infatti il Lussemburgo non ha optato per la via legale semplificata e ha previsto tre anni solo per raccogliere le richieste di rimborso dei clienti. Da lì in poi, secondo fonti legali di MF-Milano Finanza, ci vorrà altrettanto tempo per arrivare a un punto fermo.
Non sarà la famiglia Doris il cavaliere bianco a scendere in campo per difendere Mediobanca dall’ops lanciata da Montepaschi con il sostegno del Tesoro e dei grandi soci Francesco Gaetano Caltagirone e Delfin, la holding della famiglia Del Vecchio. Ieri Massimo Doris, ceo di Mediolanum (socio storico di Piazzetta Cuccia al 3,49%, quota interamente conferita all’accordo di consultazione), ha sgombrato il campo dalle speculazioni che si rincorrono sia sul mercato che nei report degli analisti finanziari. Non ci sarà nessuna fusione tra Mediolanum e Mediobanca.
Nel risiko bancario si inserisce a sorpresa anche Bper Banca che propone un’offerta pubblica di scambio volontaria su tutte le azioni ordinarie di Banca Popolare di Sondrio per un corrispettivo di 4,3 miliardi. Le azioni della target sono valutate a un prezzo implicito di 9,53 euro rispetto agli attuali 9,27 euro. L’offerta, rende noto la stessa Bper, «è finalizzata ad acquisire almeno una partecipazione superiore al 50% del capitale sociale» che consentirà di esercitare il controllo. In ogni caso, l’istituto modenese guidato da Gianni Franco Papa si riserva di rinunciare parzialmente a tale condizione purché la partecipazione acquisita, all’esito dell’offerta, sia superiore al 35% del capitale sociale dell’emittente. Se si superasse il 90% l’obiettivo è delistare l’istituto valtellinese. Sia l’offerente che la target hanno come socio di maggioranza relativa Unipol che è anche partner assicurativo e, si mormora, sia stato il regista con il vertice di Bper dell’operazione.
Fineco archivia il 2024 con ricavi e utili netti record rispettivamente di 1,32 miliardi di euro, +6,4% annuo, e 652,3 milioni, +7,1%. I ricavi sono stati trainati dall’area Investing (+11,7%), grazie all’effetto volumi e al crescente contributo della piattaforma di risparmio gestito Fineco Asset Management, dal Brokerage (+1) e dal margine finanziario (+3,4%).

La nuova limitazione stabilita per i contribuenti con reddito complessivo oltre i 75 mila euro agli oneri detraibili inseribili in dichiarazione dei redditi non toccherà infatti le spese sostenute per la sanità così come il taglio dell’ammontare in detrazione in vigore dal 2020, per quelli i soggetti con redditi over 120mila euro, fa salvi sempre gli oneri sostenuti per la salute come farmaci e visite mediche. Le spese sanitarie inoltre risultano anche escluse dalla diminuzione di 260 euro dell’ammontare detraibile per l’anno d’imposta 2024 per i contribuenti titolari di un reddito complessivo superiore a 50mila euro, disposizione vincolata al periodo d’imposta citato e che non è stata riproposta per l’anno 2025.
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