Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

La migrazione dei portafogli delle polizze di Cronos Vita è fissata per ottobre. Entro il prossimo autunno dovrà quindi essere definitivamente chiaro come gli asset della compagnia saranno suddivisi tra le cinque assicurazioni. Un puzzle che sta prendendo forma in queste settimane per nulla semplice da sistemare considerando che Eurovita aveva distribuito le sue polizze grazie ad accordi con ben 25 banche partner e che l’intenzione è di dividere il portafoglio assicurativo che vale oltre 10 miliardi di euro di premi in parti che siano il più possibili uguali, anche in termini di profittabilità, rispettando quindi i pesi degli azionisti.
Dopo la pre-notifica di dicembre e la notifica del 4 febbraio, il comitato golden power ha avviato l’istruttoria e nelle prossime settimane potrebbe convocare i rappresentanti delle due banche per un’audizione. Alla banca di piazza Gae Aulenti potrebbero essere imposte garanzie sul mantenimento in Italia della sede legale e del quartier generale. Ulteriori vincoli potrebbero riguardare i livelli occupazionali, la rivisitazione della rete commerciale e l’impiego del risparmio raccolto in Italia. Queste richieste dovrebbero emergere da un esame del piano industriale e degli assetti proprietari della nuova entità senza trascurare controllate ed eventuali parti correlate.
Il mercato europeo comincia il nuovo anno con il freno a mano tirato. Con 995.271 nuove auto, le immatricolazioni in Europa (Ue+Efta+Uk) a gennaio a sono diminuite del 2,1%. È il resoconto dei dati diffusi dall’Acea, in cui si specifica che nella sola Unione europea le immatricolazioni sono state 831.201 nuove auto, in flessione del 2,6%. Tre i mercati più in crisi: Francia (-6,2%), Italia (-5,8%) e Germania (-2,8%). La Spagna, invece, continua la ripresa con un aumento del 5,3%.
Philippe Donnet, amministratore delegato di Assicurazioni Generali in cerca di riconferma, ha trovato il tempo anche per sostenere anche un doppio societario di tennis assieme all’ex campione italiano della racchetta Adriano Panatta.

Asl e ospedali dovranno adottare misure tecniche e organizzative adeguate, per gestire i rischi di sicurezza informatica a cui sono esposte. E’ quanto prevede il decreto del Ministero della salute del 14 gennaio, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 45 del 24 febbraio 2025, che attua l’art. 11, comma 4, del dlgs 4 settembre 2024, n. 138. Il provvedimento istituisce presso il Ministero della salute il tavolo settoriale per l’attuazione della direttiva (UE) 2022/2555 relativa a misure per un livello comune elevato di cybersicurezza nell’Unione, recante modifica del regolamento (UE) n. 910/2014 e della direttiva (UE) 2018/1972 e che abroga la direttiva (UE) 2016/1148 , la cosiddetta «direttiva NIS 2». La direttiva, per quel che concerne il settore sanitario, ha come obiettivo quello di rafforzare la resilienza del settore sanitario di fronte alle minacce della criminalità informatica, allo scopo ultimo di tutelare i dati sensibili dei pazienti e garantire la continuità dei servizi essenziali.
Generali potrebbe tornare alle tradizioni e anticipare l’assemblea degli azionisti dall’8 maggio a fine aprile, forse già a giovedì 24. Ogni decisione è rinviata al consiglio che si riunirà il 12 marzo per approvare i conti e, appunto, valutare la scelta. Ma secondo quanto emerge, la riflessione sarebbe in corso per fissare un’altra data per la plenaria che si profila sempre più come un’assemblea elettorale visto che gli azionisti dovranno votare il rinnovo del board e dei suoi vertici. Il Leone aveva deciso di fissare l’appuntamento a maggio sei mesi fa quando la possibilità di comporre una lista del cda era ancora d’attualità e la composizione avrebbe richiesto più tempo. Poi il percorso è diventato sempre più complesso su tempi e incognite procedurali per l’applicazione della Legge Capitali, visto che Consob deve ancora emanare il nuovo regolamento emittenti. Così il cda della compagnia ha rinviato l’iniziativa ai soci.
Tre passeggere morte nel treno regionale Cremona-Milano deragliato alle 6.56 del 25 gennaio 2018, cento pendolari feriti e 6 milioni di danni materiali. Per la sentenza di primo grado furono responsabilità di un singolo errore individuale su un giunto usurato che statisticamente si rompe nello 0,01% dei casi, e non conseguenza di una politica aziendale di sicurezza che su quello 0,01% avesse all’epoca accettato il rischio della rarità statistica di una sciagura anziché affrontare la certezza del danno economico provocato dai ritardi e disguidi inevitabili sui binari in alcune manutenzioni.A 7 anni dall’incidente e dopo quasi 3 e mezzo di dibattimento, il Tribunale assolve Rfi-Rete ferroviaria italiana come società; assolve l’ex amministratore delegato Maurizio Gentile e i manager Vincenzo Macello, Andrea Guerini e Umberto Lebruto, dei quali i pm Maura Ripamonti e Leonardo Lesti chiedevano la condanna a pene fra i 4 anni e i 7 anni e 10 mesi; assolve (ma qui lo chiedevano pure i pm) i dirigenti Moreno Bucciantini, Ivo Rebai e Marco Gallini.
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