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L’assicurazione non manleva l’azienda sanitaria locale nella controversia sulla responsabilità medica perché i familiari del de cuius chiedono i danni all’ospedale quando la polizza risulta scaduta da più di un anno. E la clausola claims made contenuta nel contratto non si può ritenere nulla ex articolo 2965 Cc soltanto perché fa dipendere la decadenza dell’assicurato, nella specie l’Asl, dalla scelta di un terzo, cioè gli eredi del paziente deceduto: la richiesta del terzo che si pone come evento futuro, imprevisto e imprevedibile, risulta del tutto coerente con la struttura propria del contratto di assicurazione contro i danni, nel cui ambito rientra anche la polizza con clausola claims made, nel quale l’operatività della copertura dipende da un fatto che non è dell’assicurato. Così la Cassazione civile, III sez, ordinanza 3123/2024.
Lavoratori più tutelati dall’esposizione a sostanze pericolose. Il parlamento europeo ha infatti adottato nella seduta di mercoledì 7 febbraio nuovi valori limite di esposizione per il piombo per la prima volta dopo quarant’anni, e per la prima volta in assoluto per i diisocianati. Entrambe le sostanze sono ampiamente utilizzate nelle ristrutturazioni degli edifici e per produrre batterie e turbine eoliche. Nell’UE, ogni anno circa 50.000-150.000 lavoratori sono esposti al piombo e 4,2 milioni di lavoratori ai diisocianati. Con la nuova normativa già concordata con gli Stati membri e adottata con 589 voti favorevoli, 10 contrari e 40 astensioni, si stabilisce di proteggere in modo più efficace la salute dei lavoratori, abbassando i limiti di esposizione a queste sostanze.
Nelle cause soggette a mediazione obbligatoria, ad esempio in tema di locazione o condominio, il tentativo di risoluzione stragiudiziale costituisce condizione di procedibilità soltanto per l’atto introduttivo del giudizio e non anche per le domande riconvenzionali. Ma il conciliatore deve valutare tutte le istanze e gli interessi delle parti mentre il giudice è tenuto a esperire il tentativo di conciliazione «per l’intero corso del processo e laddove possibile». La mediazione obbligatoria, infatti, punta a favorire la rapida soluzione delle liti: bisogna evitare un «effetto boomerang» sull’efficienza delle risposta di giustizia. Lo stabilisce la Cassazione civile a sezioni unitecon sentenza n. 3452 del 7/2/2024, rispondendo al rinvio pregiudiziale del tribunale di Roma, che ha sfruttato l’opportunità introdotta dalla riforma Cartabia. Il locatore, nella specie, chiede che sia accertata la risoluzione del contratto e il conduttore, in via riconvenzionale, la condanna della contro

 
 