Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

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Axa guarda a Nobis Assicurazioni per crescere ancora in Italia. Che la compagnia assicurativa francese sia pronta a investire nella Penisola non è un mistero: i suoi manager a Parigi hanno ribadito in più occasioni che l’Italia, dove il gruppo ha una storica joint venture con Mps e una rete di agenti, è un mercato strategico e secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza una discussione sarebbe stata avviata da un po’ di tempo con la torinese Nobis. Si tratta della compagnia presieduta da Alberto Di Tanno, che ne è anche il principale azionista con circa l’80% delle azioni, seguito dall’amministratore delegato Giorgio Introvigne (con circa il 9%) e da Investimenti Industriali (5%), a sua volta partecipata dalla Lamse di Andrea Agnelli.
Il consiglio di amministrazione di Poste Vita potrà aumentare il capitale della compagnia di assicurazione fino a un massimo di 1,75 miliardi. Le delega è legata al cambio dello statuto che è stato approvato da Ivass, che prevede appunto «il conferimento della delega al consiglio di amministrazione ad aumentare, in una o più tranche, il capitale sociale, mediante emissione di azioni ordinarie, fino all’importo massimo di 1,75 miliardi e per un periodo massimo di 5 anni dalla data di deliberazione».
Allarme rosso per i clienti bancari incauti: sul dark web sono disponibili, in vendita per chiunque volesse comprarli (un po’ sul modello di Amazon, ma con finalità criminali), ben 48.565 conti correnti italiani. A svelare questo preoccupante numero è un’analisi di Swascan (società di cybersicuerezza del gruppo Tinexta) realizzata attraverso la piattaforma proprietaria di Cyber Threat Intelligence. «Abbiamo rilevato un incremento del 45,2% delle credenziali di conti correnti bancari italiani in vendita: dalle 19.806 del 2022 si è passati alle 28.759 del 2023», spiega a MF-Milano Finanza Pierguido Iezzi, amministratore delegato della società.
Quattro broker in un solo giorno alzano il target price su Generali. Jefferies ha aumentato il prezzo obiettivo da 18 a 22 euro, Deutsche Bank da 18,8 a 19,5 euro, l’ufficio studi di Intesa Sanpaolo da 21,8 a 23 euro e Jp Morgan da 23,5 a 24 euro. A parte l’ufficio studi di Intesa Sanpaolo, che ha ribadito il rating buy perché l’investor day ha rafforzato la remunerazione dei soci con un buyback da 500 milioni, tutti gli altri hanno mantenuto hold. Il consenso Bloomberg vede nove rating buy sul titolo, 13 hold e 4 sell con un target price medio a 21,49 euro, il 4,6% in più rispetto alla quotazione attuale.
Generali Italia si prepara a tornare al Festival di Sanremo come unico sponsor finanziario della kermesse sonora. Sarà in particolare partner dal Balconcino Generali dell’Agenzia di Sanremo, di fronte all’Ariston. Per tutta la settimana il Balconcino Generali ospiterà due talent, Giorgia Funo e Vittorio Pettinato, sia con i collegamenti durante il Primo Festival sia con i contenuti social, coinvolgendo spettatori e passanti.

Stando alla tabella di marcia, fissata dal dlgs attuativo della legge n. 33 del 23 marzo 2023, una volta entrato in vigore, andrà completato con almeno 16 decreti ministeriali e cinque interventi regionali, entro termini che vanno da 90 a 180 giorni. Ieri, intanto, la schema di dlgs è arrivato in commissione affari sociali della camera per il prescritto parere (30 giorni di tempo, con «silenzio assenso»). Le nuove norme seguono tre direzioni. La prima attua la delega sulle misure di promozione dell’invecchiamento attivo. La seconda quella sulla semplificazione dei criteri di valutazione multidimensionale dell’anziano non autosufficiente, l’integrazione tra settore sociosanitario e settore sociale. Rafforza, inoltre, il ruolo degli ambiti territoriali sociali; definisce la rete territoriale dei servizi per la domiciliarità delle cure e la riqualificazione dei servizi dedicati agli anziani non autosufficienti (domiciliari, residenziali e semiresidenziali). La terza direzione è, infine, sulle misure assistenziali, con l’introduzione della nuova «prestazione universale», sperimentale nel biennio 2025/2024, e di misure a favore (sociale e lavorativo) dei caregiver familiari.

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Una buona legge, in certi punti anche molto buona, quella fatta l’anno scorso per gli anziani non autosufficienti. Ma se non cambia il decreto appena scritto per tradurla in pratica sarà una occasione sprecata. Specie su tre punti: riforma dei servizi domiciliari, riqualificazione delle strutture residenziali, introduzione vera della «prestazione universale». E questo il contenuto della lettera-appello che le sessanta organizzazioni del «Patto per un nuovo welfare sulla non autosufficienza» hanno inviato alla premier Giorgia Meloni pochi giorni dopo l’approvazione dello «schema di decreto» che dovrebbe tradurre in pratica la Legge 33 del marzo 2023: legge che le stesse associazioni avevano «salutato con favore» per il suo «impatto innovativo» e comunque «decisivo» per 10 milioni di persone (3,8 milioni di anziani più i familiari che li assistono e chi lo fa per mestiere). Ma il decreto, così com’è, per le associazioni è una grande delusione.
L’Ocse conferma le previsioni di crescita per l’Italia, con il Pil stimato in aumento dello 0,7% quest’anno e del’1,2% nel 2025, in linea con l’area euro (+0,6% quest’anno e +1,3% nel 2025). La sorpresa piuttosto riguarda l’inflazione che, secondo l’aggiornamento dell’Economic Outlook, dovrebbe scendere fino all’1,8% quest’anno, rispetto al 2,6% stimato lo scorso novembre, quindi sotto la media dell’euro-zona (indicata al 2,6%), meno degli Usa (2,2%) e del Giappone (2,6%). In zona deflazione resta la Cina, dove l’indice dei prezzi è segnalato all’1,05% quest’anno e all’1,46% nel 2025, a conferma dei problemi dell’economia di Pechino, mentre in Argentina esploderà fino al 250,6% nel 2024 per poi ridimensionarsi al 64,7% l’anno dopo.

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Torna l’attivismo parlamentare attorno ai 29,5 milioni, spalmati dal 2020 al 2034, che il governo Conte I nel 2019 aveva assegnato al comitato “Previdenza Italia” per promuovere la previdenza integrativa e incanalarla verso l’economia reale.

L’Italia si attesta agli ultimi posti in Europa per alfabetizzazione sanitaria: il 31% dei cittadini dichiara di avere difficoltà a comprendere le informazioni sanitarie, contro il 23% della media dei Paesi europei. Ma i giovani possono essere la chiave per invertire questo trend, come mostra una ricerca condotta dal Politecnico di Milano su 460 studenti tra i 14 e 20 anni: quasi il 50% dei ragazzi considera infatti la ricerca e la salute una prioritarità per la società, anche rispetto a temi come la transizione energetica e la digitalizzazione del Paese (rispettivamente al 21,6% e 15,9% del campione). Con l’obiettivo di ascoltare i giovani e le loro necessità, è nato il progetto “Fattore J”, promosso dalla farmaceutica Johnson & Johnson e Fondazione Mondo Digitale nelle scuole superiori di tutta Italia, proprio per sensibilizzare i giovani sul valore dei progressi scientifici per il benessere della società.
Possiamo immaginare la Pianura Padana come una grande stanza con un soffitto alto alcune decine di metri, di conseguenza c’è una stabilità atmosferica molto simile a quella che troviamo negli ambienti confinati. Ecco come la descrive Alessandro Miani, professore aggregato di Prevenzione ambientale dell’Università di Milano e presidente della Società italiana di Medicina ambientale (Sima), e l’Italia, proprio a causa dei questa area chiusa tra le Alpi e gli Appennini, è il primo Paese in Europa per numero di decessi prematuri dovuti all’inquinamento atmosferico: circa 80mila e secondo l’Iss il 40% di questi sono attribuibili a ciò che respiriamo all’interno delle nostre case e negli uffici, dove peraltro l’inquinamento è 5 volte superiore rispetto a quello esterno e dove trascorriamo il 90% della nostra vita.