Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

Carlo Cimbri fa quadrato intorno alle banche del gruppo. Lanciata l’opa per incorporare UnipolSai, chiarisce a ClassCNBC quale sarà la strategia per gli istituti di credito partecipati: «Di fronte ad aggressioni esterne valuteremo cosa fare per difendere quello che per noi è un patrimonio importante». Il messaggio, forte e chiaro, risponde ai tanti rumor che, soprattutto nelle ultime settimane, avevano coinvolto la Popolare di Sondrio. Mentre sui possibili cambi al vertice di Bper, Cimbri si limita a citare Vasco Rossi: «E va bene così. Senza parole». Ora il gruppo assicurativo accorcia le catene di controllo con l’opa lanciata sulla controllata UnipolSai per incorporare l’ultimo 14,7% non ancora del gruppo, a 2,7 euro per azione, o un concambio di tre azioni Unipol per 10 di UnipolSai. Si tratta di un premio del 12,6% rispetto all’ultima chiusura e del 16,3% rispetto alla media degli ultimi sei mesi. In totale conto per Unipol di 1,13 miliardi. Il flottante complessivo nel nuovo aggregato salirà, in vista delle sfide, o insidie, di mercato. I mercati hanno apprezzato l’operazione, spingendo il titolo Unipol a chiudere in rialzo del 21%, a 6,95 euro.
Consegnare le azioni UnipolSai all’opa a 2,7 euro, con un premio del 16,1% rispetto alle valutazioni degli ultimi 12 mesi. O tenere i titoli in vista della fusione della compagnia in Unipol, che avverrà entro l’anno in un rapporto di tre azioni Unipol ogni 10 azioni UnipolSai? E’ la scelta che si presenterà nei prossimi mesi davanti agli azionisti dell’assicurazione di Bologna dopo che, venerdì 16 febbraio, il gruppo ha deciso l’accorciamento della catena societaria su cui il mercato tanto volte aveva scommesso negli ultimi anni. Quando l’attenzione si è abbassata è arrivato a sorpresa l’annuncio con il gruppo che ha fatto sapere di avere a disposizione gli 1,13 miliardi di euro da pagare se tutti gli azionisti che detengono il 14,75% del flottante di UnipolSai decidessero di consegnare le azioni all’opa. Così il titolo Unipol è arrivato a guadagnare il 21% (a 6,75 euro) e quello UnipolSai è schizzato del 10,77% a 2,65 euro, avvicinandosi al prezzo dell’opa. «Abbiamo scelto di tenere in cassa la liquidità perché quando si ha bisogno dei soldi poi si scopre che è difficile averli o che te li fanno pagare», ha detto Cimbri, confermando che Unipol ha tutte le disponibilità economiche necessarie all’operazione.
In cinque anni il patrimonio delle sgr è rimasto praticamente fermo. Nel 2023 la concorrenza dei Btp e la fuga dalle polizze vita ha portato a un saldo negativo di 48 miliardi. Si può parlare davvero di crescita di fronte a un incremento di appena l’1% in cinque anni? Domanda più che lecita se si osservano i dati sul patrimonio delle società di gestione italiane. MF-Milano Finanza ha ricostruito, confrontando i dati di Assogestioni di dicembre, come sia variato il patrimonio di gestito tra il 2019 e il 2023. Il risultato, a prima vista, è tutt’altro che straordinario. Anzi: in cinque anni le masse sono salite da 2.288 a 2.311 miliardi di euro. Per l’appunto l’1% in più.
L’ad conferma gli obiettivi di piano stabiliti nel 2021 e per l’anno in corso punta a superare i 6 miliardi di raccolta. La partita delle aggregazioni? Non come compratori
L’ad di Banca Mediolanum si mostra quanto mai ottimista sul futuro dopo i risultati del gruppo che ha chiuso il 2023 con un balzo dell’utile netto del 62%. Doris si aspetta che i margini dell’istituto continuino a crescere
Per l’ad c’è ancora molto lavoro da fare. Nel 2024 Anima punta a coprire una fascia alta della clientela e il mondo degli alternativi. E anche Kairos rinforzerà il gruppo
Le bigtech, ha rilevato Panetta al Forex, godono di «formidabili vantaggi competitivi» come «la disponibilità di risorse finanziarie ingentissime» e «la capacità di sviluppare tecnologie alla frontiera digitale». Ma i loro principali punti di forza, ha osservato, sono «la disponibilità e la capacità di sfruttare l’enorme mole di informazioni su molte centinaia di milioni di clienti». Inoltre le piattaforme online consentono alle bigtech di interagire simultaneamente e a basso costo con intermediari, imprese e consumatori mediante un unico canale: «Le piattaforme rappresentano un’eccezionale fonte di dati in tempo reale – sull’attività delle imprese, su specifici prodotti, sui gusti e sui redditi dei consumatori – e possono divenire il principale strumento per vagliare il merito di credito della clientela e distribuire servizi finanziari e di pagamento», ha detto Panetta.
L’universo della previdenza complementare del pubblico impiego è in movimento, con l’obiettivo di fornire adeguata integrazione pensionistica anche ai dipendenti pubblici. Al momento sono operativi due fondi negoziali di comparto, Espero e Perseo Sirio che procedono in una progressiva evoluzione. MF-Milano Finanza ne ha parlato con Riccardo Resciniti, presidente del fondo pensione Espero.

L’utilizzo delle polizze vita per accantonare il Tfm (Trattamento di fine mandato) dell’amministratore non costituisce un fringe benefit ed è completamente deducibile. Così le sentenze della Cgt Piemonte 36 e 37 del 2024, respingendo l’appello delle Entrate. Il giudizio riguardava, da un lato, la deducibilità delle quote accantonate come Tfm dell’amministratore oltre i limiti previsti per il Tfr, dall’altro il trattamento fiscale delle polizze vita, accese dalla società con beneficiario l’amministratore, che l’Agenzia considerava fringe benefit.
Piazza Affari brinda alla fusione di UnipolSai in Unipol: la prima ha chiuso in progresso del 10,85% a 2,656 euro e la seconda ha guadagnato il 21,03% a 6,952 euro. Con una mossa a sorpresa, in occasione della presentazione dei risultati 2023, il gruppo Unipol ha annunciato un’opa totalitaria volontaria su UnipolSai che determinerà un accorciamento della catena di controllo. Per l’operazione è stato fissato un corrispettivo di 2,70 euro per azione, che porterà a un investimento massimo di 1,13 miliardi di euro per rilevare il 14,75% del capitale non ancora in suo possesso. Quindi il gruppo promuoverà la fusione secondo un concambio di tre azioni Unipol ogni dieci di UnipolSai.
Il dipendente stressato dal clima teso con i colleghi ha diritto a essere risarcito anche se non è stato affatto mobbizzato. Il datore deve sempre preservare l’ambiente di lavoro da tensioni e incomprensioni. La Corte di cassazione – sezione lavoro, con l’ordinanza n. 4279 del 16 febbraio 2024, che potrebbe aprire la strada a una valanga di ricorsi, ha accolto la tesi di una impiegata. La vicenda riguarda una dipendente del Ministero ma il principio affermato può essere esteso a qualunque azienda. In fondo a una lunga quanto interessante motivazione, gli Ermellini hanno affermato che «in una causa avviata dal lavoratore per lamentare un danno da dequalificazione professionale, il lavoratore ha l’onere di allegare le mansioni effettivamente svolte, nonché il comparto di appartenenza e il proprio livello di inquadramento, mentre è dovere del giudice porre a raffronto tali dati con la contrattazione applicabile, per verificare la fondatezza o meno dell’assunto secondo cui l’attività non sarebbe stata coerente con l’inquadramento formale.

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Tre morti e due dispersi a Firenze per il crollo di un’ala del supermercato Esselunga. Erano in otto ieri mattina in un angolo del cantiere per la costruzione di un maxi centro commerciale Esselunga. Al terzo piano tre operai romeni stavano forse sistemando con l’aiuto di una gru una grande trave su una mensola. Ma non è escluso che il lavoro fosse già stato concluso, addirittura nei giorni precedenti. Per una ragione che andrà chiarita, comunque, la trave è crollata, cadendo per 10-12 metri. Potrebbe aver avuto dei difetti, forse ha ceduto il sostegno, oppure il posizionamento era errato.
Ricostruire la catena di subappalti e di fornitori, le mansioni e la formazione degli operai. E analizzare a fondo il progetto con cui era stato dato il via ai lavori. È il cuore dell’inchiesta aperta dalla procura di Firenze sul disastro di ieri mattina. Un’inchiesta che si annuncia particolarmente complessa, ma che è già entrata a pieno regime con le prime testimonianze dei dipendenti delle aziende coinvolte.
Il gruppo Unipol accorcia la catena di controllo attraverso un’Opa sulla controllata Unipol-Sai con l’obiettivo di fonderla e cambiare nome in Unipol Assicurazioni. Dopo anni di sollecitazioni da parte del mercato il numero uno del gruppo assicurativo, Carlo Cimbri, ha annunciato a sorpresa l’Opa a 2,7 euro per azione per acquisire il 15% di UnipolSai che Unipol ancora non possiede. Il prezzo incorpora un premio del 12,6% sulla chiusura di Borsa di giovedì scorso e del 16,3% sulla media degli ultimi sei mesi ma il prezzo di 2,7 euro andrà decurtato di 0,165 euro qualora la cedola venisse pagata prima della fine dell’Opa. A Piazza Affari i titoli si sono adeguati con Unipol-Sai che si è avvicinata al prezzo dell’Opa (+10,8% a 2,65 euro) mentre Unipol è balzata del 21% a 6,95 euro, valore che, stando sotto il valore di 9 euro espresso dal concambio, rende al momento più conveniente aderire all’Opa che non tenere le azioni.

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Nuova Opa a Piazza Affari, dopo quelle su Saras e Tod’s. Questa volta in manovra è entrata Unipol per compiere un riassetto con l’accorciamento della catena di controllo e persino il cambio di nome in Unipol Assicurazioni. Il gruppo presieduto da Carlo Cimbri ha annunciato un’offerta sulla controllata con l’85% UnipolSai al prezzo di 2,7 euro, valore che incorpora un premio del 12,6% rispetto alla chiusura del titolo di giovedì ed è «cum dividendo», ossia inclusivo delle cedole relative ad eventuali dividendi distribuiti da UnipolSai. L’offerta riguarda massimo 417.386.600 azioni UnipolSai, il restante 14,7% del capitale. Nel caso di adesione totale, l’esborso massimo del gruppo Unipol sarà di 1,13 miliardi. Gli azionisti UnipoSai avranno due alternative. Monetizzare subito aderendo all’Opa e facendo cassa. Oppure non aderire accettando un rapporto di cambio pari a tre azioni Unipol ogni 10 di UnipolSai. Ai prezzi di giovedì questa seconda ipotesi incorpora uno sconto di circa il 25%. La squadra di advisor include Jefferies, Ubs, Wepartner, Chiomenti, Mediobanca, Rothschild, Gualtieri e Associati, Bcg e Legance.Il titolo ieri ha chiuso a +20%.
Due agricoltori sono morti ieri in Emilia-Romagna in due diversi incidenti sul lavoro in agricoltura: entrambi stavano guidando un trattore che li ha travolti e uccisi. A Paterno, frazione del comune di Mercato Saraceno, sull’Appennino cesenate, la vittima è un 74enne, investito da un trattore cingolato mentre stava raccogliendo legna da accatastare. Una dinamica dell’incidente che si è ripetuta probabilmente simile anche nel Bolognese, a Camugnano, dove, a perdere la vita, è stato un 73enne. Per i traumi da schiacciamento subiti, i Vigili del Fuoco, intervenuti dopo che i parenti avevano dato l’allarme non vedendolo tornare per pranzo, hanno solo potuto constatarne il decesso.

I decessi di lavoratori e lavoratrici nell’Italia del post Covid, comunque alti, mostrano fortunatamente una contrazione. A dirlo è l’ultimo Open data pubblicato sul sito Inail dello scorso 28 gennaio, che ha messo provvisoriamente a confronto, in attesa della Relazione annuale dell’Istituto, i numeri delle denunce di infortuni sul lavoro e malattie professionali registrate nel periodo gennaio-dicembre 2023, il più recente oggetto di rilevazione, rispetto allo stesso periodo del 2022. Lo scorso anno, infatti, si sono registrati 1.041 incidenti mortali: il 4,5% in meno rispetto a un 2022 chiuso a quota 1.090, percentuale che scende al 4% al netto dei decessi dovuti all’epidemia, quasi azzerati già nel 2022. I dati indicano, tuttavia, che a diminuire sono stati solo i decessi avvenuti in itinere, dai 300 del 2022 ai 242 del 2023, mentre quelli sui luoghi di lavoro hanno registrato una pur lieve crescita, passando da 790 a 799.
«Un’operazione che chiude un percorso iniziato nel 2012». Un cammino, aggiunge il presidente di Unipol, Carlo Cimbri, che ha portato a una «trasformazione» radicale del gruppo che presto avrà «una configurazione molto diversa» da quella attuale. E, si immagina vista la tempistica, potenzialmente molto più funzionale a quelli che potrebbero essere gli sviluppi futuri sia in ambito assicurativo che bancario. In passato l’accorciamento della catena, oltre a non essere ritenuto necessario perché i costi “contenuti” della gestione di un doppio piano di controllo non rendevano urgente la tematica, aspetto emerso invece ora con il balzo dei tassi, non è mai stato realizzato perché lo schema garantiva una certa flessibilità in caso di operazioni di M&A nel settore assicurativo in Italia o all’estero. Negli anni, pur avendo esplorato diverse opzioni dentro e fuori i confini nazionali, alla fine non è mai stata realizzata alcuna mossa straordinaria e anche per il prossimo futuro non sembrano esserci occasioni all’orizzonte.
È di 785,1 miliardi di euro il patrimonio dei risparmiatori italiani seguiti dai consulenti finanziari degli intermediari associati ad Assoreti a fine 2023. La crescita del 12,3% rispetto a 12 mesi prima è dovuta ai volumi di raccolta (+6,3%) e alle performance dei mercati (+5,8%). La componente risparmio gestito è invece cresciuta del 6,9% annuo, grazie al contributo di tutte le macro-famiglie di prodotto.

Dal crack dei Tango bond fino al caso The RockTrading. Ben 25 episodi di cattiva finanza che hanno contrassegnato la storia del risparmio italiano dal 2001 ad oggi. Qual è la cifra esatta dei patrimoni traditi? E quanti sono i risparmiatori italiani coinvolti?
L’educazione finanziaria è un argomento oggettivamente noioso. Ecco perché è necessario mettere nero su bianco le cifre dei soldi buttati via. Non sapremo mai quanti degli oltre 50 miliardi di euro di patrimoni traditi (vedi tabella sopra) sono da intestare alla maleducazione finanziaria. L’esame di coscienza lo deve fare il singolo investitore. Qui possiamo fare una stima e indicare gli errori più grossolani legati ai crack degli ultimi 24 anni.
La polizza unit linked Vita Insieme di Fideuram Vita prevede, alternativamente, il versamento di un premio unico, con la possibilità di effettuare versamenti aggiuntivi, o il versamento di premi ricorrenti. I premi possono essere allocati verso una gamma di fondi interni ed esterni a scelta del contraente, sulla base della linea d’investimento selezionata. Le prestazioni sono direttamente collegate al valore del contratto e non è presente alcuna garanzia del capitale investito. In caso di decesso dell’assicurato, la società si impegna a corrispondere ai beneficiari un importo pari al controvalore delle quote attribuite al contratto con una maggiorazione che va dal 2,5% allo 0,1%, con la presenza di massimali.