Di Francesco Sottile

Lo scorso 14 febbraio, presso la sede del Ministero delle Imprese e del Made in Italy a Roma, si è tenuto l’incontro promosso dal Garante per la sorveglianza dei prezzi (“Mister prezzi”) su cui già abbiamo scritto (vedi nostro articolo).

L’occasione è stata buona per la presentazione, da parte di Riccardo Cesari, Consigliere Ivass, dei risultati dell’Indagine sui Prezzi Effettivi della RC Auto (IPER), analisi istituita dall’istituto di vigilanza nel 2013 basata su un campione di 2,1 milioni di polizze/targhe e passata dallo scorso anno da trimestrale a mensile.

Cesari evidenzia in primo luogo come negli ultimi 10 anni il prezzo medio della RC auto sia sceso del -23%, a fronte di un aumento dei prezzi al consumo del +19%. Tale discesa è in parte spiegabile dalla riduzione del grado di concentrazione del mercato (misurato tramite l‘indice di Hirschman-Herdindahl); in particolare, nel periodo analizzato le prime 5 compagnie assicurative sono passate da una quota del 56% al 50% mentre le compagnie estere sono passate dal 5% al 12%.

La diminuzione delle tariffe RC Auto ha comportato da una parte la convergenza del prezzo medio italiano con quello medio dell’area Euro (con un differenziale passato da quasi 200 euro a meno di 50) e dall’altra parte la convergenza dei prezzi, in Italia, a livello interprovinciale.

Come noto tale fenomeno si è però arrestato nel corso dell’ultimo anno; in particolare a settembre 2023 è stato registrato un picco del 4% sul trimestre precedente, aumento che ha colpito in maniera più evidente gli assicurati più giovani e quelli con una classe di rischio più elevata.

Tale aumento è in larga parte spiegabile sia con l’aumento del costo medio che della frequenza dei sinistri, con le compagnie assicurative che hanno conseguentemente visto ridursi in maniera sensibile il proprio saldo tecnico di gestione, quest’ultimo arrivando ad assumere anche valori negativi.

Ad incidere su tale aspetto sono anche le componenti relative ai “prezzi di ricambio” e alle “riparazioni”, che faticano a scendere al di sotto del 4%.

Nell’ambito del proprio intervento, Cesari evidenzia come nel corso degli anni la discesa dei prezzi sia stata favorita anche da numerosi interventi normativi (come, ad esempio, la costruzione dell’Archivio Integrato Antifrode, la CARD, la digitalizzazione del certificato assicurativo e del CAI – Constatazione Amichevole di Incidente) aventi come obiettivo il contenimento dei costi, l’aumento della concorrenza, e una maggiore trasparenza. E proprio su questa scia il Consigliere richiama alcune iniziative che potrebbero comportare benefici a tutti gli stakeholders del comparto, fra cui:

  • preventivass;
  • provvedimenti antifrode;
  • l’attuazione della Direttiva Auto (MID n. 2021/2118)
  • la riforma della CARD
  • la riforma del sistema bonus/malus.

L’auspicio è che gli interventi di cui sopra possano contribuire a rendere più sostenibile ed efficiente l’RC Auto.

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