AM Best ha rilasciato un nuovo report in cui sostiene che un portafoglio cyber in crescita potrebbe rappresentare un “rischio materiale per la solidità finanziaria di una compagnia di ri/assicurazione” se non viene gestito con attenzione e monitorato in modo appropriato.

Secondo l’agenzia di rating, il cyber è un segmento di business con alti livelli di rischio che richiede grande competenza e una conoscenza approfondita, anche se può ancora essere una fonte di “crescita redditizia e di innovazione”.

AM Best ha proseguito: “L’assicurazione cyber ha sperimentato un contesto tariffario “hard” dopo l’aumento delle perdite registrate durante la pandemia. Sebbene gli aumenti dei tassi abbiano iniziato a mostrare segni di moderazione o addirittura di declino negli ultimi tempi, i prezzi rimangono interessanti”.

AM Best spiega che il mercato presenta un quadro eterogeneo in termini di propensione alla sottoscrizione del rischio cyber. Mentre alcuni assicuratori rimangono molto cauti riguardo alla loro esposizione al cyber risk e non mostrano alcuna propensione ad espandere questa parte di portafoglio – o stanno addirittura cercando di ridurla – altri la considerano un’opportunità interessante”.

Riflettendo la situazione del mercato primario, AM Best osserva che anche l’appetito dei riassicuratori verso il rischio cyber è variabile.

“Le coperture sono solitamente stipulate back-to-back, con un’attenzione particolare alle esclusioni. Infatti, negli ultimi anni si è registrato un aumento dell’utilizzo delle esclusioni in tutto il settore, a dimostrazione della preoccupazione dei vettori di controllare la loro esposizione e adeguarsi alla propensione al rischio”.

AM Best ha sottolineato che la valutazione sul potenziale di perdite informatiche di un vettore rientra nelle considerazioni per la valutazione del rating.