Stefania Peveraro
Sono salite a 6,5 miliardi di euro le masse gestite a fine 2022 dal gruppo Azimut nel segmento private markets dai 4,6 miliardi di fine 2021, per un peso sul totale dei 55 miliardi di euro di masse gestite arrivato a quota 12%. Un risultato, questo, spiega a Milano Finanza Gabriele Blei, amministratore delegato di Azimut, «che abbiamo raggiunto in soli tre anni e che avvicina sempre più il gruppo all’obiettivo dei 10 miliardi di euro di asset in gestione in economia reale che nel settembre 2019 si era proposto di raggiungere entro i successivi cinque anni, pari al 15% delle masse gestite, progetto che è stato implementato facendo perno sullo sviluppo sia della piattaforma Azimut Libera Impresa sgr sia della controllata statunitense Azimut Alternative Capital Partners». Il tutto, aggiunge Blei, mentre «a livello trasversale il gruppo ha via via puntato in maniera sempre più forte sull’utilizzo del fintech come strumento di accelerazione dei progetti in ambito corporate con il quale Azimut si propone di servire le pmi italiane, specialmente quelle con un fatturato tra 250 mila e 250 milioni di euro».

Domanda. Negli ultimi tre anni in Italia avete annunciato vari accordi con asset manager specializzati in private equity, venture capital e private debt e contestualmente avete anche incrementato le vostre partecipazioni in P101 sgr e in Siamosoci. Qual è la logica di fondo?

Risposta. Partiamo da Azimut Libera impresa sgr, che gestisce vari fondi di private capital che investono in primo luogo in Italia, ma non solo, e che forniscono sia capitali di rischio ad aziende in vari stadi di sviluppo sia capitali di debito, in modo da intercettare vari tipi di investitori. Ebbene, lo sviluppo della sgr passa appunto anche dalle partnership strette con team di gestione specializzati, come quella con Gellify con cui abbiamo lanciato il fondo di venture capital Digitech Fund e con P101 sgr. Ricordo infatti che Azimut già da anni è investitore nei fondi della sgr di venture capital fondata da Andrea Di Camillo, ma che ha poi scalato la collaborazione nel 2021, acquisendo il 30% del capitale con il duplice obiettivo di creare, da un lato, una piattaforma europea in grado di fornire gli strumenti finanziari necessari ai diversi stadi di crescita delle imprese e di strutturare, dall’altro lato, la distribuzione di un’offerta di prodotti che vada incontro al crescente interesse degli investitori retail e istituzionali per l’asset class del venture capital. A oggi, in particolare, Azimut Libera Impresa sgr gestisce il fondo di venture capital Italia500 di cui è advisor P101 sgr e che coinveste con il fondo Programma 102 della stessa P101 e sempre dalla collaborazione con P101 sono stati lanciati lo scorso autunno i fondi Azimut Eltif-Venture Capital P103 e AZ Raif II-Venture Capital P103. Lo stesso approccio ha guidato l’investimento in Siamosoci, la società che ha sviluppato la piattaforma di equity crowdfunding Mamacrowd, di cui Azimut era già socia al 25% dal 2013, e di cui nel 2021 ha poi acquisito altre quote in aumento di capitale per salire al 50,1%, il tutto mentre il gruppo ha lanciato i fondi ALIcrowd, ALICrowd II ed è ora in arrivo il terzo ALIcrowd. Questi fondi utilizzano la piattaforma di crowdfunding Mamacrowd per selezionare le società in cui investire e sono tecnicamente comparti dell’AZ Eltif istituito dalla lussemburghese Azimut Investments nel 2019, ma gestiti in delega sempre da Azimut Libera Impresa sgr. Altri comparti sono invece gestiti in delega da altri team di professionisti, come quello di Peninsula Capital.

D. A proposito della piattaforma lussemburghese, c’e’ qualche novità?

R. Si, per esempio AZ Raif I-Yhox, il comparto del fondo comune di investimento alternativo riservato AZ-Raif I, istituito lo scorso settembre in collaborazione con Electa Ventures in qualità di strategic advisor del comparto. La strategia del fondo permetterà di investire in «giovani talenti» e «player consolidati» nel mondo del private equity con l’obiettivo di conseguire un profilo di rischio/rendimento ottimale nel lungo periodo.

D. E in Electa, fondata da Simone Strocchi, avete anche investito. Perché?

R. La partnership con Electa è di lunga data ed è stata appunto di recente suggellata da un nostro investimento nel capitale della società, che è stata promotrice di numerose spac e pre-booking company. In particolare noi insieme a Electa Ventures abbiamo lanciato nel 2017 ipo Club, un fondo chiuso nato per investire in pmi da accompagnare in Borsa e gestito dalla nostra Azimut Libera Impresa sgr. E oggi è allo studio una seconda versione.

D. Parallelamente però avete condotto tutta una serie di investimenti in ambito fintech. Qual è il collegamento con l’obiettivo di incrementare l’esposizione sui private market?

R. Da inizio 2021 Azimut ha lanciato il progetto NeoLending con l’obiettivo di erogare finanziamenti alle pmi italiane per almeno 1,2 miliardi di euro nel periodo 2021-2025, grazie allo sviluppo della gamma di prodotti di alternative credit. Obiettivo che abbiamo già superato con largo anticipo. Creare questa piattaforma significa infatti convogliare finanza alle pmi utilizzando piattaforme fintech in grado di catalizzare l’interesse di investitori specializzati. Per fare tutto questo avevamo bisogno di competenze specifiche e così sono nate alcune partnerships e acquisizioni mirate.

D. Per esempio?

R. Abbiamo concluso un accordo con Epic sim per creare Azimut Direct, che con la sua piattaforma fintech mette in contatto imprenditori e investitori/finanziatori. Allo stesso modo abbiamo fondato Azimut Capital Tech che si basa sulla tecnologia sviluppata da Opyn, che opera nel direct lending. In questo caso acquisiamo, con nostri fondi, i prestiti alle pmi offerti sulla piattaforma, oppure sottoscriviamo delle tranche delle note di cartolarizzazioni con sottostanti sempre i prestiti originati dalla piattaforma. E ancora in collaborazione con Step4Business abbiamo lanciato nell’ottobre 2021 Azimut Marketplace, piattaforma fintech che punta a essere il punto di accesso privilegiato per le pmi a una serie di servizi offerti dalle migliori società di tecnologia finanziaria presenti sul mercato, attraverso una piattaforma digitale. (riproduzione riservata)
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