SANZIONI PER 1,9 MILIONI DI EURO AL CDA DEL 2019 PER IRREGOLARITÀ NELLA GOVERNANCE
di Anna Messia
Il conto complessivo delle sanzioni Ivass è di oltre 1,9 milioni. A assere multati dall’autorità di controllo assicurativa per «irregolarità accertate», come anticipato da milanofinanza.it, sono stati tutti i vecchi consiglieri di amministrazione di Cattolica Assicurazioni, nel frattempo confluita nel gruppo Generali. Anomalie nel funzionamento della governance che risalgono al 2019 ed erano state al centro dello scontro tra l’ex presidente Paolo Bedoni e l’ex amministratore delegato, Alberto Minali, culminato nel ritiro delle deleghe a quest’ultimo a ottobre 2019, con il manager che, in risposta, ha chiesto alla compagnia di Verona danni per 9,6 milioni, per mancanza di giusta causa. Tra i multati dall’Ivass spunta anche lo stesso Minali (per 90 mila euro) ma solo in quanto membro del consiglio di amministrazione dove era rimasto dopo la cacciata al vertice. La multa più salata (432 mila euro) è stata invece per Bedoni che all’epoca dei fatti era presidente del cda oltre che dei comitati per il Governo societario e la sostenibilità e per le Nomine. Seguito da Aldo Poli (204 mila euro) che era vice presidente vicario, membro del comitato per il governo societario e la sostenibilità, e membro del comitato per le nomine. Una sanzione da 200 mila euro è poi stata indirizzata direttamente alla società, per il «mancato esercizio delle prerogative di indirizzo, gestione e controllo dell’organo amministrativo e alle modalità di esercizio delle funzioni svolte dai comitati per il governo societario e la sotenibilità, Nomine, Remunerazione, Controllo e Rischi, Controllo sulla Gestione e dall’Internal Audit», scrivono da Ivass. Non solo. L’autorità ha anche accertato «incapacità dell’organo amministrativo di garantire la necessaria coerenza tra i rischi assunti dall’impresa e il suo fabbisogno di solvibilità globale, con effetti sull’adeguatezza, anche prospettica dei fondi propri; alle carenze nell’analisi dei rischi riscontrate nella sottoscrizione e gestione di taluni investimenti e all’inefficacia delle funzioni di controllo che non ha consentito di individuare le criticità di governo e la gestione dei rischi», spiegano dall’autorità di controllo dove chiariscono che «le misure previste dal Piano di Rimedio presentato dall’impresa per superare le irregolarità sono state completate». Cattolica, su cui nel frattempo Generali ha lanciato un’opa da 1,2 miliardi avviando un’integrazione che prevede 130 milioni di sinergie, oggi è del resto una compagnia completamente differenze rispetto al 2019. Con le sanzioni Ivass si chiude definitivamente un capitolo, salvo possibili ricorsi dei sanzionati al Tribunale amministrativo.

Minali ha subito annunciato che si rivolgerà al Tar. «Pur prendendo atto che i rilievi dell’Ivass non riguardano il mio operato di amministratore delegato di Cattolica, bensì di consigliere e, dunque, unicamente in ragione del ruolo collegiale, e che la sanzione appare ridotta in relazione alle responsabilità di altri, ho comunque deciso di dare mandato ai miei legali di presentare ricorso al Tar del Lazio. Sono fiducioso in un esito positivo», ha dichiarato il manager oggi amministratore delegato di Revo. A multare gli organi della precedente gestione Cattolica, a giugno, era stata anche Consob a valle dell’ispezione di un anno, anche in quel caso per anomalie di funzionamento della governance. Allora le multe complessive erano state di 620 mila euro. Ora sono più del doppio. (riproduzione riservata)
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