PER LA CASSAZIONE LA CONDOTTA COLPOSA DELLA VITTIMA NON INTERROMPE IL NESSO CAUSALE
di Dario Ferrara
Spetta al comune risarcire il centauro caduto sulla buca nell’asfalto.
A meno che, beninteso, non riesca a provare il caso fortuito, che tuttavia è rappresentato da un fatto del danneggiato o di un terzo che non si può prevedere né prevenire: la condotta colposa della vittima, dunque, non interrompe il nesso causale fra la cosa in custodia e il danno; nesso il quale è insito nel fatto stesso che la caduta sia cagionata dall’interazione fra la condizione pericolosa della strada e l’agire umano.

È quanto emerge dalle motivazioni della sentenza n.4051/2023, pubblicate il 9 febbraio scorso dalla terza sezione civile della Suprema Corte di Cassazione.

Insidia irrilevante
CONTENUTO A PAGAMENTO
Il contenuto integrale di questo articolo è visualizzabile solo dagli abbonati aMENSILE Non sei abbonato?
Scopri i piani di abbonamento
Sei già abbonato? Effettua il login nel modulo sottostante

Hai dimenticato la Password?
Registrati

Fonte: