di Paola Valentini
Focus degli analisti di Banca Akros e di Equita Sim sul titolo Banca Generali dopo che ieri il gruppo guidato dall’ad Gian Maria Mossa ha pubblicato i dati di bilancio 2022 chiusi con un utile netto consolidato di 213 milioni di euro, battendo il consenso che prevedeva un importo di 207 milioni (panel raccolto dalla società su 11 analisti che seguono il titolo). Il dato è in calo del 34% rispetto ai 323,1 milioni dell’esercizio precedente, che aveva beneficiato degli effetti straordinari di mercati finanziari molto favorevoli, a differenza degli ultimi 12 mesi. A parziale compensazione, si segnala il contributo positivo generato dalla progressiva revisione al rialzo del rendimento degli attivi bancari con l’aumento dei tassi d’interesse.

Nonostante lo scenario complesso, Banca Generali ha migliorato la qualità delle proprie voci di business mostrando una crescente sostenibilità finanziaria. L’utile netto ricorrente è infatti salito del 25,2% a 221,1 milioni, rispetto ai 176,6 milioni del 2021, un nuovo massimo storico. Il dividendo annunciato sul 2022, di 1,65 euro, è in linea con le attese di Banca Akros.

L’investment bank ha pertanto alzato il prezzo obiettivo da 33 a 36 euro ma ha ribassato il giudizio da accumulate a neutral «per scontare il limitato potenziale di rialzo da qui in avanti». In conference call, ha ricordato Banca Akros, il management del gruppo ha confermato la guidance di raccolta netta 2023 tra 5,7 e 6,7 miliardi. «Il quarto trimestre 2022 è stato migliore del previsto, soprattutto grazie all’utile netto da interessi e l’attività ricorrente continua ad andare molto bene. Abbiamo rivisto al rialzo dell’8% medio le nostre stime di utile per azione 2023-2024 grazie soprattutto all’utile netto da interessi e alle commissioni nette maggiori di quanto da noi ipotizzato. Il titolo è scambiato con un rapporto prezzo/utile medio sul 2023-2024 di circa 12,5, in linea con la sua media storica», conclude Banca Akros.

Dal canto suo Equita Sim ha portato il prezzo obiettivo da 31,7 a 32,3 euro confermando il giudizio hold. «Banca Generali tratta con un rapporto prezzo/utili 2023 di 13 rispetto a 9,5 di Banca Mediolanum e Azimut e 17 di Fineco che però ha una maggior crescita dell’utile per azione sulle masse. Da fine settembre, il titolo ha registrato una performance del +42%, con un re-rating del multiplo prezzo/utili da 10,5 a circa 13 rispetto a Banca Mediolanum passato da 8,8 a 9,5 e a Fineco, rimasta a circa 17, scontando a nostro avviso l’appeal speculativo dopo gli articoli di stampa sulla potenziale vendita da parte di Generali».

Nella giornata di venerdì 10 febbraio Banca Generali ha archiviato la seduta in calo dell’2,3% con la quotazione a 33,23 euro. La corsa del titolo da fine settembre 2022da quota 24 euro ha determinato finora un recupero pari al 38,4%. (riproduzione riservata)
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