di Onofrio Giuffrè
Dopo la Germania anche l’Austria si schiera contro il divieto di inducement, ovvero sulle commissioni che vengono retrocesse dai produttori di uno strumento finanziario (per esempio i fondi) ai distributori che fanno anche la consulenza (come le banche). La Commissione Europea è orientata a proporre lo stop. Il ministro delle finanze austriaco Magnus Brunner ha scritto alla commissaria Mairead McGuinness: «Un divieto comporta il rischio che gli investitori al dettaglio non siano più in grado di accedere a servizi aggiuntivi per migliorare la qualità della consulenza», ha rilevato. «Qualsiasi miglioramento dovrebbe considerare attentamente l’impatto sulla disponibilità e sulla qualità della consulenza e sulla diffusione dei prodotti assicurativi. Dobbiamo assicurarci che gli eventuali aggiustamenti abbiamo il risultato sperato». In precedenza il ministro tedesco delle Finanze, Christian Lindner, si è detto «molto preoccupato» per un divieto che colpirebbe in modo rilevante il sistema assicurativo del Paese. Anche le associazioni di categoria di banche, assicurazioni e fondi hanno criticato l’eventuale stop agli incentivi. (riproduzione riservata)
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