PREVISTO L’OBBLIGO DI RISARCIMENTO DIRETTO DEI DANNI ANCHE PER LE COMPAGNIE ESTERE
di Anna Messia
C’è una norma contenuta nel disegno di legge sulla Concorrenza, in questi giorni all’esame della commissione Industria del Senato, che gli assicuratori stanno seguendo con molta attenzione. Si tratta dell’articolo 27 che se introdotto, a loro dire, eliminerebbe un ingiusto vantaggio di cui hanno goduto finora le compagnie estere che operano in Italia nel settore dell’Rc Auto. Una questione che, inevitabilmente, sta particolarmente a cuore ad Unipol, considerando che il gruppo guidato da Carlo Cimbri è il primo in Italia per numero di polizze Rc Auto, con 9,4 milioni di contratti, e 2,8 miliardi di premi a cui, nel 2021, hanno fatto seguito 419 mila sinistri.

L’articolo 27 interviene proprio sul tema sinistri, perché modifica la disciplina del risarcimento diretto per l’Rc Auto e ieri i manager di Unipol, chiamati in audizione al Senato, hanno sottolineato le iniquità del sistema attuale, che ha consentito alle compagnie estere di poter offrire polizze a un prezzo più basso, dal 10 al 30% calcolano, sfruttando esclusivamente lo squilibrio normativo.

«Con l’introduzione nel 2007 dell’Indennizzo diretto (detto anche Card, ndr), nel caso di incidente tra due veicoli, la compagnia dell’assicurato che ha subito il danno, risarcisce direttamente il proprio cliente, rivalendosi sulla compagnia dell’assicurato che lo ha provocato, da cui riceverà un corrispettivo convenzionale medio, detto forfait», ha spiegato Enrico San Pietro, Insurance business deputy general manager di Unipol Sai.

Il forfait è predeterminato da un comitato tecnico presso il ministero dello Sviluppo Economico all’inizio di ogni anno sulla base della media di tutti i pagamenti rientranti nel sistema a livello nazionale.

Ma le compagnie estere sono libere di non aderire allo strumento dell’Indennizzo Diretto, nel qual caso il proprio assicurato danneggiato viene risarcito dalla compagnia del danneggiante e, ovviamente, usano questa leva a loro favore. In pratica considerando che il forfait è prestabilito le compagnie estere possono applicare l’indennizzo diretto in caso di auto più economiche, dove presumibilmente il danno sarà inferiore al forfait ed escluderlo per le auto più costose, nel qual caso probabilmente otterrebbero meno di quanto pagato al cliente.

Nel mirino ci sono soprattutto intermediari che collocano le polizze via web, ma anche grandi broker che stipulano accordi con compagnie estere.

«Si tratta di una limitazione dell’efficienza complessiva del sistema Card, posto che le imprese comunitarie che si sottraggono alla Card non sono indotte dagli incentivi del sistema Card a partecipare al comune intento di comprimere i costi di riparazione, mediante il contrasto a frodi e a fenomeni speculativi», aggiunge San Pietro, ricordando che l’indennizzo diretto è andato anche a vantaggio degli assicurati, con i tempi di risarcimento che dal 2007 ad oggi si sono considerevolmente ridotti.

Uno strumento virtuoso, insomma, che deve tuttavia riguardare tutti, aggiungono da Unipol con il responsabile rapporti istituzionali, Stefano Genovese, che si dice soddisfatto per il fatto «che il governo Draghi abbia valorizzato l’istituto del ddl Concorrenza, introdotto nel 2009, come programma di riforme pluriennale e ora divenuto parte degli impegni presi in ambito Pnrr», mentre finora è stato applicato una sola volta dal governo di Matteo Renzi, nel 2015. Sette anni fa. (riproduzione riservata)
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