Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

logo_mf

Tra bonus, Superbonus e crediti d’imposta, la legge di bilancio 2022 ha introdotto o confermato numerose iniziative attraverso le quali lo Stato intende incentivare i cittadini alla realizzazione di progetti (in particolare di carattere edile) più sostenibili e green. Si tratta di un’importante opportunità sia dal lato imprese sia dal lato privati che persegue il duplice obiettivo di favorire lo sviluppo economico in un momento difficile e di agevolare la transizione verso un’economia verde.
Credem chiude il 2021 con un utile netto a 352,4 milioni (+74,8% rispetto al 2020), «il miglior risultato della storia del gruppo», come ha spiegato ieri in una nota la banca emiliana controllata dalla famiglia Maramotti.
Dopo la revisione del prezzario di riferimento di Rfi, i costruttori italiani attendono ora un analogo intervento da Anas e dalle altre stazioni appaltanti. Vero nodo del Sostegni sono però i paletti al Superbonus 110%. «Giusto fermare le frodi ma non possiamo certo bloccare il mercato. Con i nuovi paletti alle imprese non arriva liquidità. Serve trovare una via di mezzo tra la cessione a caduta libera dei crediti fiscali e la possibilità che ciò possa avvenire solo verso le banche. Ad esempio si può allargare la cessione, includendo anche leasing, assicurazioni, o comunque altri soggetti vigilati dalla Banca d’Italia.»
Inizia bene l’anno per Anima, la prima delle società quotate di risparmio gestito a pubblicare i dati di raccolta netta di gennaio. I flussi di risparmio gestito (escluse le deleghe assicurative di Ramo I) del gruppo nel mese sono stati positivi per 209 milioni di euro, di cui 155 nei fondi aperti e alternativi e 54 nelle gestioni individuali. A fine gennaio le masse gestite complessivamente dalla società guidata dall’ad Alessandro Melzi d’Eril sono salite a 202 miliardi, in aumento di 8 miliardi rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Di questi 107,6 miliardi sono nei fondi aperti e nelle gestioni individuali e oltre 94 nelle gestioni assicurative di Ramo I. «Dopo un anno record, l’avvio del 2022 in termini di raccolta netta è decisamente promettente, con un dato positivo trainato dal segmento retail nonostante le turbolenze nei mercati delle ultime settimane e la scadenza, registrata nel mese, di alcuni mandati istituzionali per oltre 300 milioni», ha commentato l’amministratore delegato.
De Agostini continua nel proposito annunciato dell’uscita dal capitale del gruppo Generali Assicurazioni, con la dismissione, a termine, dell’1,44%. In base a quanto emerge da una comunicazione di internal dealing di Borsa Italiana, la società ha dato esecuzione a un’operazione che consiste in uno strumento derivato avente come sottostante 2,5 milioni di azioni, pari allo 0,16% del capitale sociale. L’operazione è datata 3 febbraio. La dismissione dell’intera quota sarà effettiva solo dopo l’assemblea di fine aprile che definirà il nuno consiglio di Generali. Già a fine novembre, quando aveva annunciato ufficialmente l’operazione, De Agostini aveva dato esecuzione a un derivato sullo 0,14% del Leone. A gennaio c’era stata poi un’altra operazione sullo 0,22%. In ogni caso, come detto, il gruppo di Novara ha fatto sapere che manterrà i diritti di voto fino ad aprile, pronto a schierarsi dalla parte di Mediobanca che tra azioni dirette (poco meno del 13%) e prestito titoli (4,4%) è già oltre il 17,4%. Dall’altra parte c’è Francesco Gaetano Caltagirone, con oltre l’8% delle azioni, che è uscito dal patto di consultazione con Leonardo del Vecchio e Crt (che aveva superato il 16%), e che ha annunciato che presenterà una sua lista, ma non si sa ancora se di maggioranza o solo di minoranza.

I docenti e i non docenti che andranno in pensione con la cosiddetta Quota 102 non potranno svolgere altri lavori dopo la cessazione dal servizio.
La manovra di bilancio per il 2022 porta la gestione principale dell’Inpgi in casa dell’Inps per pregresse difficoltà di gestione economica e finanziaria. Cosa cambierà per i giornalisti dipendenti e per quelli in pensione? Del futuro della cassa di previdenza e dei suoi iscritti si è discusso nel corso del seminario di studi organizzato dal Consiglio nazionale dell’ordine dei consulenti del lavoro con l’Istituto nazionale di previdenza dei giornalisti (Inpgi), con il patrocinio dell’Inps, lo scorso 2 febbraio nella cornice di palazzo Wedekind a Roma.
Rinnovata anche per il 2022 l’iniziativa di cassa dottori commercialisti relativa alla polizza collettiva Tcm (temporanea caso morte) sottoscritta da Emapi, l’ente di mutua assistenza per i professionisti italiani in partnership con Cattolica assicurazioni.
Profitti in forte aumento per Credem nel 2021. L’utile netto è balzato del 74,8% su base annua a 352,4 milioni di euro «e rappresenta il miglior risultato della storia del gruppo», ha sottolineato l’istituto. L’ultima riga del conto economico è stata influenzata positivamente dalla contabilizzazione degli effetti della fusione per incorporazione della Cassa di risparmio di Cento. Verrà distribuito un dividendo di 0,30 euro per azione, in crescita del 50% rispetto all’anno scorso. Il monte dividendi complessivo ammonterebbe quindi a 102,3 milioni, con una cedola di oltre il 4,7% della valutazione corrente del titolo.
In gennaio la raccolta netta di risparmio gestito del gruppo Anima è stata positiva per 209 milioni di euro. Le masse gestite sono ammontate a 202 miliardi di euro, in crescita di 8 mld rispetto al mese di gennaio 2021.

corsera

  • Doris: «Il risparmio? Il vero alleato per spingere la crescita. Mio padre e i valori Mediolanum»
«Per investire c’è bisogno di fiducia, gli investitori esteri stanno arrivando in Italia ma i messaggi positivi sono fondamentali per le persone. Se invece temo che il mio Paese sia sull’orlo del fallimento non ci penso nemmeno a investire. Avere Draghi al governo, un premier stimato a livello globale, il Pnrr e l’Unione Europea che si è resa conto che insistere troppo sul rigore era controproducente, tutto ciò ha cambiato molto il clima per il risparmio. E i segnali positivi infatti ci sono…». Massimo Doris, 55 anni, è diventato amministratore delegato di Banca Mediolanum nel 2008. A fondare il gruppo, suo papà, Ennio, scomparso poco più di due mesi fa. «Le racconto questo episodio: un giorno dovevamo lanciare un nuovo prodotto, riunioni, meeting. Aggiungere, togliere. Eravamo arrivati a quella che sembrava la soluzione: il margine era giusto. E lui chiese: per chi? Per i clienti, per la banca o per il family banker? Se non lo è per tutti e tre, dobbiamo ripensarlo. E’ divenuta la “regola dei tre sì”, della quale da allora teniamo conto per ogni iniziativa. Questo era mio padre. Ha permeato l’azienda e io sono cresciuto assorbendo totalmente questi principi. Perciò sono molto sereno, come figlio e come manager. Siamo un gruppo che ormai gestisce oltre 100 miliardi e che conta su una squadra molto forte di collaboratori»

  • La garanzia scatta anche se il cliente non prova l’esistenza del difetto
  • Risarcimento non dovuto se ci si sottrae alla perizia

 

  • Generali, De Agostini scende sotto l’1%
  • Cybersecurity, la spesa sale a quota 1,5 miliardi