Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

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Dopo le dimissioni dal consiglio d’amministrazione delle Generali da parte di Francesco Gaetano Caltagirone, Romolo Bardin e Sabrina Pucci avvenute nelle scorse settimane e accompagnate da note con cui l’ormai ex vice presidente vicario riferiva di essere stato «palesemente osteggiato e impedito dal dare il proprio contributo critico», mentre il consigliere in rappresentanza di Leonardo Del Vecchio motivava il passo indietro puntando il dito contro le modalità operative e alcune scelte del Consiglio e dei comitati, ieri il board della compagnia triestina ha deciso di rivolgersi alle autorità di vigilanza competenti per cercare di fare chiarezza sulla strategia adottata dai due azionisti rilevanti che fino a pochi giorni fa erano legati da un patto di consultazione.

Sul Superbonus detrazioni pari a 20 mld al 31 gennaio. Lo comunica Enea nel consueto report mensile aprendo una finestra sugli oneri a carico dello stato. L’ente stima dunque, come oneri a carico dello stato, al 31 gennaio come detrazioni previste a fine lavori per 20,1 mld di euro e detrazioni maturate per i lavori conclusi pari a 14 mld.
  • Patto, Generali interpella Ivass e Consob
Generali ha deliberato di presentare all’Ivass, l’autorità di vigilanza del comparto assicurativo, il quesito se la partecipazione complessivamente acquisita dal gruppo Caltagirone, da Fondazione Crt e da Delfin, pari al 16,309% del capitale dalle ultime comunicazioni ufficiali, sia soggetta ad autorizzazione ai sensi della normativa in tema di assicurazioni in relazione all’acquisizione di concerto di partecipazioni qualificate, comunque superiori al 10%. La compagnia triestina ha inoltre deciso di investire la Consob del quesito se tale acquisizione sia soggetta agli obblighi di comunicazione in ordine, fra l’altro, ai programmi futuri ai sensi della normativa vigente per coloro che, anche di concerto, superino una percentuale del 10% del capitale e se vi siano state asimmetrie informative rilevanti per il mercato.

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  • Il passo di Generali. Scrive a Consob e Ivass: chiarimenti sul patto
«Acquisizioni di concerto» in Generali da parte di Francesco Gaetano Caltagirone, Leonardo Del Vecchio e Fondazione Crt, i tre grandi soci uniti fino a pochi giorni fa in un «patto di consultazione» sul 16,3%, dal quale la settimana scorsa si è sfilato a sorpresa l’ingegnere romano con il suo 8,3%. A sollevare il dubbio davanti alle autorità di vigilanza, Ivass e Consob, è stato ieri il consiglio della compagnia assicurativa, in un ennesimo colpo di scena della contesa per la conquista dei vertici di Generali il 29 aprile. Ufficialmente si tratta di una «richiesta», ma l’effetto è quello di un esposto contro i tre soci. Le lettere — che ripercorrerebbero le mosse di Caltagirone, Del Vecchio e Crt, i tempi dei loro acquisti in successione fino alle dimissioni di Caltagirone e poi di Romolo Bardin (ceo di Delfin, la holding di Del Vecchio) e l’uscita di Caltagirone dal patto, ancora valido per gli altri soci — sono state approvate dal board presieduto da Gabriele Galateri con la sola opposizione di Paolo Di Benedetto (che ieri ha lasciato il comitato parti correlate). A Ivass la compagnia chiede di verificare se la quota pattista del 16,3% «sia soggetta ad autorizzazione in relazione alla acquisizione di concerto di partecipazioni qualificate, comunque superiori al 10%». Il quesito a Consob riguarda invece gli eventuali obblighi di comunicazione dei «programmi futuri» in capo a chi, anche «di concerto», superi il 10% «e se vi siano state asimmetrie informative rilevanti per il mercato». Il riferimento è ai rumors su un contro-piano industriale in preparazione, alternativo a quello del ceo Philippe Donnet.

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  • Generali, la società si muove contro Caltagirone e Del Vecchio
Il Leone di Trieste ha deliberato di presentare un «quesito» alle due autorità di controllo, quindi Consob e Ivass. Secondo fonti finanziarie ci sarebbe stato il voto contrario di Paolo Di Benedetto che, tra l’altro, ieri si è dimesso dal Comitato per le Operazioni con Parti Correlate (la compagnia ha reintegrato vari comitati, dopo le ultime dimissioni). Il Leone, con un comunicato che fa riferimento direttamente ad «Assicurazioni Generali» e non al cda, ha deciso di chiedere se la partecipazione complessiva di Caltagirone, Del Vecchio e Fondazione Crt, i soci critici nei confronti dell’attuale vertice, uniti fino a pochissimo tempo fa da un patto di consultazione e portatori in totale del 16,309% della compagnia, non doveva essere autorizzata/ sottoposta a obblighi particolari «in relazione all’acquisizione di concerto di partecipazioni qualificate». Alla Consob invece il quesito posto è se «tale acquisizione sia soggetta agli obblighi di comunicazione in ordine, fra l’altro, ai programmi futuri». Anche in questo caso gli obblighi scattano se le acquisizioni sono state fatte «in concerto». Con un’aggiunta, nel caso di Consob, si chiede «se vi siano state asimmetrie informative rilevanti per il mercato ». L’articolo 120 del Tuf spiega infatti che al superamento di certe soglie chi fa la dichiarazione debba dire «gli obiettivi che ha intenzione di perseguire nel corso dei sei mesi successivi», ma anche «i modi di finanziamento dell’acquisizione, se intende fermare i suoi acquisti o proseguirli nonché se intende acquisire il controllo dell’emittente o comunque esercitare un’influenza sulla gestione della società».

  • Generali all’attacco del patto Il cda chiama Ivass e Consob
Generali va all’attacco del patto di consultazione sul Leone di Trieste, quello sottoscritto lo scorso settembre tra Francesco Gaetano Caltagirone, Leonardo Del Vecchio e Fondazione CrT e che Caltagirone ha abbandonato proprio qualche giorno fa. In particolare, ieri il consiglio di amministrazione della compagnia ha deliberato di presentare a Ivass, l’autorità che vigila sul settore assicurativo, un quesito rispetto alla partecipazione raccolta dal patto. Quel che si chiede è se la quota di capitale in mano ai pattisti (pari al 16,309% del capitale sociale dalle ultime comunicazioni ufficiali) sia «soggetta» o meno «ad autorizzazione ai sensi della normativa in tema di assicurazioni in relazione alla acquisizione di concerto di partecipazioni qualificate, comunque superiori al 10%».
  • Interventi 110% a 18,3 miliardi A gennaio crescita di 2,1 miliardi

  • Assicurazioni vita e previdenza: le commissioni a portata di click
Il governo francese ha chiesto a Banche e Assicurazioni di pubblicare una tabella con i costi e le commissioni su internet entro 4 mesi
  • Covid e interruzione dell’attività: giudizi imbarazzanti per gli assicuratori
I giudici continuano a pronunciarsi a favore delle aziende che chiedono un risarcimento per le perdite subite a causa del lockdown. L’ultimo caso a sfavore di Allianz