Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

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Il board uscente di Generali consiglia che il nuovo cda sia confermato a 13 membri e in ogni caso, anche volendolo rafforzare con nuove professionalità, non oltre 15. Il nuovo cda dovrà avere poi una combinazione equilibrata di profili personali e professionali, competenze, esperienze, età anagrafica e profili di diversità. Ma soprattutto dovrà garantire una maggioranza di amministratori indipendenti, anche nei comitati interni.
C’è una norma contenuta nel disegno di legge sulla Concorrenza, in questi giorni all’esame della commissione Industria del Senato, che gli assicuratori stanno seguendo con molta attenzione. Si tratta dell’articolo 27 che se introdotto, a loro dire, eliminerebbe un ingiusto vantaggio di cui hanno goduto finora le compagnie estere che operano in Italia nel settore dell’Rc Auto. Una questione che, inevitabilmente, sta particolarmente a cuore ad Unipol, considerando che il gruppo guidato da Carlo Cimbri è il primo in Italia per numero di polizze Rc Auto, con 9,4 milioni di contratti, e 2,8 miliardi di premi a cui, nel 2021, hanno fatto seguito 419 mila sinistri.
Eurizon, società di asset management del gruppo Intesa Sanpaolo guidata dall’ad Saverio Perissinotto, ha chiuso il 2021 con un utile netto di 813 milioni, +25% rispetto al 2020. Il patrimonio ha raggiunto il record storico di 439 miliardi con un rialzo del 5,2% da inizio 2021, grazie ai flussi di raccolta sia in Italia sia all’estero e all’andamento dei mercati. Il margine da commissioni è stato di 1,282 miliardi (+19,5%) e il cost/income ratio si è posizionato al 16%.

 

  • Vittoria
Per la compagnia assicurativa della famiglia Acutis il 2021 si chiude con un utile netto consolidato di 101,3 milioni, roe al 13,9% e combined ratio all’87,5%. Ai soci andrà una cedola unitaria di 0,47 euro.

Altri 22 milioni di euro per un assegno pensionistico sempre più adeguato ai liberi professionisti periti industriali. Questo l’effetto del provvedimento assunto dal consiglio di amministrazione dell’Eppi, Ente di previdenza dei periti industriali e dei periti industriali laureati, il 31 gennaio scorso, da sottoporre al vaglio dei ministeri del lavoro e dell’economia. Le nuove risorse individuate, pari a 22,1 milioni di euro, corrispondono al 70% del contributo integrativo riferito all’annualità contributiva 2020.
Per avere la ricostituzione della pensione, con «neutralizzazione» dei contributi figurativi che ne riducono l’importo, va fatta domanda all’Inps. Lo precisa l’ente di previdenza nel messaggio n. 883/2022 con le istruzioni operative alla sentenza n. 82/2017, in cui la Corte costituzionale ha stabilito che se i contributi figurativi relativi a periodi di disoccupazione riducono l’importo della pensione (cosa che può succedere nel calcolo con il vecchio «sistema retributivo»), quelli ricadenti negli ultimi cinque anni (260 settimane) possono essere esclusi dalla base di calcolo della pensione (possono, cioè, essere «neutralizzati»).
Fari antiriciclaggio sulle nuove cessioni dei crediti. In arrivo secondo quanto ItaliaOggi è in grado di anticipare una nuova comunicazione dell’Unità di informazione finanziaria (la struttura di Banca di Italia che governa la materia del contrasto al riciclaggio) con focus sulle cessioni crediti e i progetti legati al Piano nazionale di ripresa e resilienza. L’informativa dovrà essere ultimata e vedrà la luce il mese prossimo e conterrà le indicazioni operative che recepiscono le ulteriori modifiche alla filiera corta della cessione del credito.
È stato pubblicato, da parte del cda di Generali, il Parere di orientamento agli azionisti sulla dimensione e sulla composizione del board per il triennio 2022-2024. Nelle 14 pagine vengono offerte alcune indicazioni non vincolanti sulle best practice che, in vista dell’assemblea dei soci di fine aprile, sarebbe opportuno seguire per il rinnovo. Da statuto il numero dei consiglieri è indicato da 13 a 17, ma nel parere non vincolante si raccomanda un numero non superiore a 15. L’auspicio, tuttavia, è che la maggioranza rimanga di 13 membri, con una «componente chiaramente maggioritaria di indipendenti», che oggi sono al 60%, «assicurando un assetto imperniato sul ruolo dei comitati endoconsiliari in chiave istruttoria e propositiva». Questo, come tutti gli altri suggerimenti, vale non solo per la lista del consiglio di amministrazione ma anche per le altre liste presentate.
Nel 2021 Vittoria assicurazioni ha realizzato un utile netto di gruppo pari a 101,3 milioni di euro rispetto ai 110,9 mln dell’anno precedente. Il roe è stato del 13,9% dal 17,2% del 2020. Il risultato del segmento assicurativo, al lordo delle imposte e delle elisioni intersettoriali, è ammontato a 141,8 milioni (162,9 mln), «sostenuto», ha spiegato la società, «dal più che positivo contributo del risultato tecnico dei rami Danni». Il patrimonio netto è salito del 10,8% a 736,5 milioni. Il Solvency Ratio era al 195,4%, «su valori che confermano la solidità della compagnia». I premi Danni sono aumentati del +3,5% a 1,263 miliardi di euro e i premi Vita del +47,1% a 327,3 milioni. Il cda proporrà un dividendo di 0,47 euro per azione.
  • Allianz Partners e Lynk & Co insieme per una nuova soluzione assicurativa.
Allianz Partners, la società che opera nell’assicurazione e assistenza B2B2C, è partner strategico di Lynk & Co e del loro modello di servizio di auto in abbonamento mensile e di car-sharing in Europa. La partnership è nata in collaborazione con Marsh, broker assicurativo e risk advisor. In Belgio, Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi e Spagna, Allianz Partners fornisce agli abbonati mensili di Lynk & Co un’assicurazione auto paneuropea completa e un’assicurazione contro gli infortuni personali e fornisce inoltre auto in sharing e per B2B e flotte, in quasi tutti i mercati europei in cui l’offerta Lynk & Co è presente.

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  • Board Generali di 15 membri, la proposta agli azionisti
Il nuovo consiglio di amministrazione di Generali dovrebbe essere composto da non oltre 15 membri, due in più rispetto al numero attuale di 13 (attualmente sceso a dieci per le dimissioni di Francesco Gaetano Caltagirone, Romolo Bardin e Sabrina Pucci). I due amministratori in più dovrebbero colmare l’assenza di esperti di digitale, information technology e sicurezza informatica. Il board deve avere una maggioranza di consiglieri indipendenti — oggi lo sono per il 60% — un presidente che sia super partes rispetto agli azionisti e un ceo che abbia esperienze analoghe da amministratore delegato in società paragonabili a Generali. È questa la valutazione quali-quantitativa esposta ieri da Generali come «parere di orientamento» ai soci che volessero presentare una lista, oltre che al board uscente che il 14 marzo presenterà la propria «lista del cda» con la riconferma di Philippe Donnet come ceo per un terzo mandato.

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  • Generali fa l’identikit del prossimo cda Massimo 15 consiglieri
Un cda con una maggioranza di indipendenti (e capacità di dialogo, con equilibrio nel ricercare il consenso, che dato il contesto non è banale); fino a un massimo di 15 membri (ma probabilmente si resterà a 13); con grandi requisiti di curriculum (comprese le competenze digitali e in ciber sicurezza, che forse ora un po’ mancano). E ancora: un ad che abbia esperienze in gruppi paragonabili con la compagnia («consolidata competenza professionale, maturata preferibilmente come amministratore delegato presso gruppi internazionali comparabili a Generali») e un presidente autorevole e con esperienza in cda di società complesse, ma senza che il requisito di indipendenza sia esplicitato (anche se Galateri ha motivato il suo passo indietro proprio con il venir meno dei requisiti di indipendenza). È questo l’orientamento del consiglio di Generali, che ieri ha pubblicato sul sito il suo Parere di orientamento, non vincolante rispetto agli azionisti. Ovviamente, lo sarà nei confronti della lista del cda uscente, mentre alle altre liste si chiede di esplicitare, nel caso scelgano di non seguire le indicazioni del parere, dove e perché non l’hanno fatto. Il consiglio di Generali si considera «adeguato » rispetto alla strategia e al profilo della compagnia, dove in particolare il 60% dei consiglieri è indipendente. Passaggio non banale, viste le polemiche asprissime che hanno caratterizzato la vita della compagnia negli ultimi mesi e il braccio di ferro con Caltagirone, Del Vecchio e Fondazione Crt sul giudizio del management e sul ruolo di Mediobanca (primo socio).

  • Polizze unit-linked valide se informano sui rischi
  • Generali fa l’identikit del prossimo cda Massimo 15 consiglieri
Un cda con una maggioranza di indipendenti (e capacità di dialogo, con equilibrio nel ricercare il consenso, che dato il contesto non è banale); fino a un massimo di 15 membri (ma probabilmente si resterà a 13); con grandi requisiti di curriculum (comprese le competenze digitali e in ciber sicurezza, che forse ora un po’ mancano). E ancora: un ad che abbia esperienze in gruppi paragonabili con la compagnia («consolidata competenza professionale, maturata preferibilmente come amministratore delegato presso gruppi internazionali comparabili a Generali») e un presidente autorevole e con esperienza in cda di società complesse, ma senza che il requisito di indipendenza sia esplicitato (anche se Galateri ha motivato il suo passo indietro proprio con il venir meno dei requisiti di indipendenza). È questo l’orientamento del consiglio di Generali, che ieri ha pubblicato sul sito il suo Parere di orientamento, non vincolante rispetto agli azionisti. Ovviamente, lo sarà nei confronti della lista del cda uscente, mentre alle altre liste si chiede di esplicitare, nel caso scelgano di non seguire le indicazioni del parere, dove e perché non l’hanno fatto. Il consiglio di Generali si considera «adeguato » rispetto alla strategia e al profilo della compagnia, dove in particolare il 60% dei consiglieri è indipendente. Passaggio non banale, viste le polemiche asprissime che hanno caratterizzato la vita della compagnia negli ultimi mesi e il braccio di ferro con Caltagirone, Del Vecchio e Fondazione Crt sul giudizio del management e sul ruolo di Mediobanca (primo socio).