Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

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Dalla fusione di Cattolica in Generali Assicurazioni è pronta a nascere una nuova compagnia assicurativa dedicata al ramo Danni, che manterrà il marchio di Verona. I cantieri sono aperti e l’intenzione sembra essere quella di chiudere l’operazione entro fine anno. Un nuovo consiglio sarebbe già stato fissato per il 23 febbraio chiamato probabilmente a definire gli advisor incaricati della fainess opinion che dovranno stabilire il prezzo del concambio.
Per aumentare rapidamente la sua visibilità in Italia Wefox, come anticipato da MilanNews.it sarebbe ora pronto a firmare come nuovo sponsor del Milan, con le trattative in fase avanzata.
Resta sostenuta ma frena a gennaio la corsa dei prestiti a famiglie e imprese e dei depositi. Le sofferenze nette a dicembre calano a 15,1 miliardi di euro, mentre si registra un lieve incremento dei tassi di interesse sui mutui per l’acquisto di abitazioni.
Sottoscritto l’accordo con il Fitd, per Bper si apre il delicato capitolo dell’integrazione di Carige che sarà al centro del nuovo piano industriale atteso per marzo. Gli advisor (tra cui Accenture) sono al lavoro e ci sono già alcuni punti saldi. A partire dalla forte spinta sulla digitalizzazione fino al focus sulla sostenibilità e sui temi Esg. Ma al netto di questi driver – comuni alle principali banche italiane in questa fase di grande transizione – quale sarà l’approccio agli asset di Carige? Il marchio, innanzitutto, dovrebbe rimanere in questa prima fase. A breve-medio termine non ci si attendono grandi stravolgimenti.

Un assetto previdenziale «troppo generoso» (caratterizzato da «requisiti di enorme favore») tra il 1965 e il 1980 ha fatto sì che, al 1°gennaio 2021, l’Inps si ritrovasse a pagare 476.283 pensioni liquidate da oltre 40 anni (423.009 prestazioni del settore privato, godute sia da lavoratori dipendenti, sia dalla platea degli autonomi, e 53.724 assegni erogati a dipendenti pubblici). E, nel frattempo, si staglia, nel Paese, uno scenario di insostenibile «pesantezza» del welfare, giacché il costo a carico della fiscalità generale ha toccato, nel 2020, quota 144,748 miliardi, in ascesa di 55,76 miliardi, rispetto a quello del 2012 (+62,6%).
Aggiornamento «tecnico» per il Tu sicurezza. Con due distinti decreti interministeriali, infatti, sono aggiornati diversi allegati del dlgs n. 81/2008, al fine di prevedere nuove misure di tutela, tra cui anche quelle contro il rischio d’infezione da Sars-2 (Covid). I decreti, firmati da ministro del lavoro, ministro della salute e ministro dello sviluppo economico, sono pubblicati sul sito del ministero del lavoro, nella sezione pubblicità legale.
All’interno del periodo transitorio è possibile cedere un illimitato numero di volte un credito derivante da bonus edilizi.
Dopo tale data, qualora vi sia stato almeno un trasferimento comunicato all’agenzia delle entrate entro il termine del suddetto periodo (in scadenza oggi 16 febbraio), è possibile fruire anche dell’ulteriore cessione jolly.
I rappresentanti di Delfin e della Fondazione Crt si sono confrontati su temi di interesse comune relativi alle Assicurazioni Generali, anche alla luce della più recente evoluzione del quadro di riferimento. Delfin e Fondazione Crt hanno riaffermato la correttezza e perdurante validità della scelta di unirsi in un patto di consultazione. Lo si legge in una nota congiunta della società che fa capo a Leonardo Del Vecchio e della fondazione di origine bancaria, dopo che nelle scorse settimane erano circolate indiscrezioni su uno scioglimento patto di consultazione in seguito all’uscita di Francesco Gaetano Caltagirone.
  • De Agostini cede lo 0,09% di Generali Ass.
De Agostini prosegue la dismissione della propria partecipazione in Generali Assicurazioni con una nuova cessione di una quota pari allo 0,09% del capitale della compagnia di assicurazioni. Secondo quanto è emerso da un internal dealing di Borsa Italiana, la società De Agostini ha ceduto lo scorso 10 febbraio, tramite un derivato, 1.500.000 azioni del Leone di Trieste, pari allo 0,09% del capitale della compagnia. La società De Agostini ha una partecipazione dell’1,4% di Generali. La cessione si inquadra nell’operazione già comunicata da De Agostini lo scorso novembre, quando ha annunciato «la dismissione progressiva della propria partecipazione in Assicurazioni Generali, pari all’1,44% del capitale sociale». Il gruppo aveva spiegato che tuttavia manterrà i diritti di voto sui titoli fino ad aprile.
  • Allianz, Borgo San Felice premiato
Borgo San Felice vince il premio internazionale «Relais & Châteaux-Sustainability Trophy 2022» per il progetto sociale «L’Orto e l’Aia nel Borgo» della Fondazione Allianz Umana Mente. L’albergo diffuso a cinque stelle, di proprietà del gruppo Allianz a Castelnuovo Berardenga (in provincia di Siena), ha ricevuto il riconoscimento per l’iniziativa d’inclusione sociale, realizzato in collaborazione con la Regione Toscana, il Comune di Castelnuovo Berardenga e il locale Comitato della Terza Età, coinvolgendo sei ragazzi con disabilità del territorio che coltivano la terra e si prendono cura dell’aia, sotto la guida degli operatori delle cooperative Koinè e Betadue.

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  • Unipol, Cimbri alla presidenza. Il riassetto delle deleghe
Le coop proporranno Carlo Cimbri per la presidenza di Unipol, la capofila del gruppo che controlla la compagnia di assicurazioni UnipolSai. Cimbri sostituirà Pierluigi Stefanini che nei giorni scorsi ha comunicato la decisione di lasciare la carica alla scadenza del suo mandato, nell’assemblea di fine aprile che approverà il bilancio e rinnoverà il board. Lo ha annunciato Mario Cifiello, presidente di Coop Alleanza 3.0, con il 22% circa il principale azionista di Unipol e il maggior componente il patto di sindacato fra le cooperative che detiene circa il 30% della holding. «Unipol è un gruppo solido e ben gestito», ha detto Cifiello, « Cimbri ne è da 16 anni alla guida operativa e conosce la società e le cooperative azioniste da oltre 30 anni. Gode della fiducia di tutti ed è, lo dicono i risultati, una personalità molto stimata dal mercato. Per questo il patto di sindacato ritiene che Cimbri possa essere, nel ruolo di presidente, il migliore riferimento per i soci. Il nuovo consiglio di amministrazione valuterà insieme a lui i necessari adeguamenti alla governance del gruppo».
  • Generali, Del Vecchio e Crt confermano il patto
La partita delle Generali colleziona nuove mosse. Dopo il recesso di Francesco Gaetano Caltagirone dal patto di consultazione con Delfin e Fondazione Crt (che raccoglieva oltre il 16% del Leone) ieri i due pattisti restanti hanno riaffermato la «correttezza della scelta di unirsi». Delfin, la holding presieduta da Leonardo Del Vecchio, e la fondazione sabauda hanno ribadito che «la finalità di tale patto era e resta quella di creare una cornice giuridica adeguata e trasparente, nella quale potersi confrontare su temi di rilevanza strategica per la Compagnia, e poter così apportare, attraverso un dialogo aperto, costruttivo e leale con gli organi sociali e con gli altri azionisti, la visione propria di soci di lungo termine, che hanno investito ingenti risorse nel capitale della Compagnia, sempre garantendole il proprio supporto anche nei periodi meno favorevoli. Al contrario — precisano Delfin e Crt, azionisti rispettivamente con il 6,6% e l’1,6% —, il patto di consultazione non ha mai avuto per oggetto l’esercizio concertato del diritto di voto né gli aderenti hanno con esso mai assunto, o inteso assumere, impegni o vincoli relativi all’esercizio del diritto di voto e degli altri loro diritti sociali». Un segnale di trasparenza lanciato dunque al mercato, che li vede schierati in opposizione a Mediobanca (azionista di Trieste con il 17,2%) nella partita del rinnovo del cda ad aprile. Il 10 febbraio Massimo Lapucci, segretario di Crt, si era dimesso per motivi personali da consigliere indipendente della Caltagirone spa.

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  • Pensioni, proposta del governo 64 anni e con un taglio del 3%
Andare in pensione prima dei 67 anni, ma ricalcolando tutto l’assegno col metodo contributivo perché la flessibilità in uscita sia sostenibile, non abbia cioè un impatto sui conti pubblici. Il governo ha presentato questa opzione ieri ai sindacati nell’ultimo dei confronti tecnici in vista del tavolo politico conclusivo con i ministri Franco e Orlando della prossima settimana. Si tratta della tesi del premier Draghi che però non piace a Cgil, Cisl e Uil. «Se comporta un taglio del 30% come in Opzione Donna è inaccettabile », dice il segretario confederale Cgil Roberto Ghiselli. Un punto di mediazione in realtà è all’orizzonte: uscire a 64 anni con almeno 20 di contributi e una penalizzazione del 3% al massimo per ogni anno di anticipo. Purché la pensione spettante non sia troppo bassa, ma superiore all’assegno sociale di un certo numero di volte. La formula esiste già per i contributivi puri, quelli che lavorano dal 1996, con un multiplo di 2,8 volte: si esce a 64 anni solo con pensioni di almeno 1.311 euro. Limite troppo alto, per i sindacati. Il governo potrebbe abbassarlo, se decidesse di estendere questa formula a chi è nel sistema misto (retributivo e contributivo).
  • Delfin e Crt confermano il patto
Contrariamente alle attese di molti, il Patto di consultazione tra la Delfin di Leonardo Del Vecchio e la Fondazione Crt per Generali resta in piedi, anche dopo l’uscita di Caltagirone, che invece ha annunciato la presentazione di una propria lista. Ieri i due soci del Leone (insieme all’8,3%), hanno confermato che la finalità del Patto «resta quella di creare una cornice giuridica adeguata e trasparente, nella quale potersi confrontare su temi di rilevanza strategica per la Compagnia, e poter così apportare, attraverso un dialogo aperto, costruttivo e leale con gli organi sociali e con gli altri azionisti» la loro visione di soci di lungo periodo. Una spiegazione che sottende vari passaggi, a partire dalla conferma della liceità del proprio comportamento, mai finalizzato «all’esercizio concertato del diritto di voto». Generali ha chiesto a Ivass e Consob di appurare se gli acquisti cumulati delle parti non abbiano fatto scattare obblighi autorizzativi (in sostanza, se non ci sia stato concerto piuttosto che consultazione). Ma secondo alcune interpretazioni il documento di ieri di Crt e Delfin sembra alludere anche a un altro aspetto: il poco feeling, nonostante i toni garbati, con la compagnia. L’obiettivo resta avere un dialogo «aperto e costruttivo » ma si fa riferimento alla necessità di superare «le criticità che ne hanno condizionato il posizionamento competitivo» e ancor più «al rispetto delle norme e dei diritti dei soci».

  • Pensioni, più flessibilità ma con il contributivo Il Covid taglia la spesa: -11,9 miliardi in 10 anni
L’eccesso di mortalità dovuto all’esplosione del Covid ha prodotto a fine 2020 una minor spesa pensioni per le casse dell’Inps di 1,11 miliardi e ha attutito l’impatto delle uscite di 11,9 miliardi nella proiezione decennale fino al 2029. A stimare le ricadute della pandemia in termini di erogazione dei trattamenti pensionistici è il nono rapporto del Centro studi e ricerche ”Itinerari previdenziali”, presieduto da Alberto Brambilla, che è stato presentato ieri al Senato nella stessa giornata in cui in calendario un nuovo round tecnico tra esecutivo e sindacati sulla riforma delle previdenza. Con il governo che ha ufficialmente aperto alla possibilità di rendere più flessibile l’accesso alla pensione, con l’anticipo dell’uscita dal lavoro prima della soglia di vecchiaia dei 67 anni, ma ragionando sul ricalcolo contributivo dell’assegno.
  • Generali, Crt e Delfin tengono in piedi il patto: «Serve dialogo aperto»
Il patto di consultazione sulle Generali resta in piedi. E questo nonostante la recente uscita di Francesco Gaetano Caltagirone. Con una nota congiunta ieri Delfin e Fondazione Crt hanno fatto sapere di voler riaffermare «la correttezza e perdurante validità della scelta di unirsi in un patto di consultazione». Una posizione raggiunta dopo che i rappresentanti di Delfin e Fondazione Crt «si sono confrontati su temi di interesse comune relativi alle Generali, anche alla luce della più recente evoluzione del quadro di riferimento».

  • Riscatto polizze vita: risparmiatori nella nebbia
Secondo l’Authority i risparmiatori faticherebbero a mettere le mani sui risparmi investiti nelle polizze vita. Nel mirino anche le commissioni sui prodotti