Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

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L’Ivass si prepara a mettere mano alla normativa delle polizze vita, sia di tipo unit linked, consentendo investimenti anche in titoli senza rating, sia di tipo tradizionale, dando nuova spinta a questi prodotti. A renderlo noto è stato lo stesso istituto di controllo del settore assicurativo guidato dal direttore della Banca d’Italia, Luigi Federico Signorini, chiamato a dare il suo parere dalla Commissione Finanze della Camera, nell’ambito della risoluzione Zanichelli sulle iniziative volte a tutelare il risparmio privato e favorire il suo impiego nell’economia reale
Le due opzioni sono aperte. In Assogestioni non hanno ancora deciso se presentare o meno una lista di candidati in vista dell’assemblea di Generali che in 29 aprile nominerà il nuovo cda. E la scelta appare particolarmente dibattuta e sofferta. Da una parte c’è chi ricorda che, guardando ai precedenti storici, Assogestioni dovrebbe fare un passo indietro di fronte alla battaglia per la contesa del Leone triestino. È stato così, per esempio, nel 2012 quando l’associazione che rappresenta i gestori decise di non presentare i suoi candidati all’assemblea di Impregilo che vedeva lo scontro tra la lista di Salini e quella di Mediobanca. La stessa cosa avvenne nel 2018, quando Assogestioni preferì fare un passo indietro davanti all’aspro confronto tra Vivendi e il fondo Elliott.
Convogliare il risparmio privato in investimenti nel sistema bancario italiano per bilanciare la presenza di capitali stranieri. Lo chiedono i componenti del Copasir nella relazione sull’attività svolta nell’ultimo anno. Nel documento, il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica esorta il governo ad avviare una riflessione per «valutare l’introduzione di strumenti normativi volti a incentivare l’investimento del risparmio privato nel sistema bancario e produttivo italiano e a preservare la presenza degli investitori istituzionali nel capitale dei gruppi bancari».
Crescita rivista lievemente al ribasso quest’anno, a causa del rallentamento nel primo trimestre, ma al rialzo nel 2023. Inflazione attesa elevata per gran parte dell’anno e al di sotto del target della Banca Centrale Europea nel 2023, con grande incertezza sull’andamento dei prezzi. È questo il messaggio principale emerso dalle stime economiche invernali elaborate dalla Commissione europea riguardo all’Unione europea e ovviamente all’Italia. I funzionari di Bruxelles prevedono che, dopo una notevole espansione del 5,3% nel 2021, l’intero blocco a 27 Paesi crescerà del 4% nel 2022 e del 2,8% nel 2023. Dopo il +5,3% dell’anno scorso, l’Eurozona si espanderà sempre del 4% nel 2022, rallentando, invece, del 2,7% nel 2023.

 

Crédit Agricole ha chiuso ieri con un rialzo di oltre l’1,4% a 14,15 euro (il livello più alto dal 2018) per 44 miliardi di capitalizzazione a Euronext Paris, mentre il Cac 40 era sotto la parità (-0,4%). La banca francese ha superato, con un anno di anticipo, il target del gruppo per gli utili nel 2022, con i risultati del quarto trimestre oltre le attese grazie ai costi ridotti per i crediti deteriorati e i ricavi generalmente in crescita in ogni settore. L’utile del trimestre è balzato a 1,428 miliardi di euro dai 124 milioni di euro dell’anno precedente, quando una svalutazione dell’avviamento di 778 milioni di euro sugli asset italiani (il gruppo ha rilevato il Créval con un’opa) ha inciso sui conti.
L’asse tra Unicredit e Allianz si consolida. Nell’ambito della partnership annunciata il 28 gennaio, ieri le due istituzioni finanziarie hanno cambiato nome alle rispettive compagnie di bancassurance in Unicredit Allianz Vita e Unicredit Allianz Assicurazioni. «Un rebranding che rende ancor più evidente il valore della partnership di grande successo nel settore della banca-assicurazione in Italia», spiega una nota. Una volta di più insomma la partnership di lungo corso tra Milano e Monaco viene confermata e rafforzata.
Banca Generali nel 2021 corona il piano industriale triennale iniziato nel 2019 con il miglior utile netto della storia: 323,1 milioni di euro, in crescita su base annua del 18%. I risultati hanno evidenziato anche un miglioramento nel profilo dell’utile stesso: la componente ricorrente infatti è stata di 176,6 milioni, con un incremento anno su anno del 15%. Alla base del dato ci sono in particolare lo sviluppo delle masse, che hanno raggiunto gli 85,7 miliardi, il 15% in più rispetto a fine 2020, e la loro composizione.
L’effetto congiunto dell’ennesimo anno di grazia vissuto dal risparmio gestito e del consolidamento di IwBank a partire dal 21 aprile dello scorso anno spingono i risultati annuali di Fideuram Intesa Sanpaolo Private Banking. La divisione di Ca’ de Sass guidata dall’ad e dg Tommaso Corcos ha infatti chiuso il 2021 riportando un utile netto in crescita tendenziale del 35% a 1,1 miliardi di euro. Si tratta del miglior risultato annuo in assoluto, per la struttura. Escludendo l’impatto straordinario della plusvalenza da 164 milioni relativa alla vendita del ramo di banca depositaria e fund administration di Fideuram bank Luxembourg, l’ultima riga del conto economico si attesterebbe a 937 milioni, pari a una progressione del 15%.
Banca Mediolanum festeggia i 40 anni di storia con il miglior risultato di sempre. Nel 2021 l’istituto guidato dall’amministratore delegato, Massimo Doris, che ha dedicato «un pensiero speciale al padre Ennio, sicuramente fiero del bilancio record appena archiviato», ha messo a segno un utile netto di 713,1 milioni di euro, in crescita del 64% rispetto al 2020. Un risultato che ha permesso al cda di approvare un dividendo per l’esercizio di 0,58 euro per azione, per un totale di 427 milioni.

Gli acquisti di case antisismiche, per poter beneficiare della detrazione maggiorata del 110%, devono essere effettuati entro e non oltre il prossimo 30 giugno, fatte salve alcune particolari fattispecie. Cassa Depositi e Prestiti sospende l’acquisto dei crediti da bonus dopo l’intervento del decreto Sostegni-ter. Questi i contenuti di due risposte del ministero dell’economia a più interrogazioni parlamentari in commissione Camera (Q.T. n. 5-07474, 5-07464, 5-07466 e 5-07467, si veda ItaliaOggi di ieri) aventi ad oggetto l’applicazione della detrazione maggiorata del 110%, di cui all’art. 119 del dl 34/2020, convertito con modificazioni dalla legge 77/2020 e del successivo art. 121, in tema di cessione dei crediti, come limitato recentemente dall’art. 28 del dl 4/2022 (decreto Sostegni-ter).
Zurich ha realizzato nel 2021 un utile operativo di 5,7 miliardi di dollari (4,97 mld euro), in crescita del 35% rispetto all’anno precedente, mentre l’utile netto è migliorato del 36% a 5,2 miliardi (4,54 mld euro). Agli azionisti verrà proposto un dividendo di 22 franchi (20,75 euro) per azione, in aumento del 10% rispetto al 2020. Nel ramo Danni l’utile operativo è balzato del 50% a 3,1 miliardi di dollari e il combined ratio si è attestato al 94,3%, il livello più basso da 15 anni. Nel Vita l’utile oeprativo è ammontato a 1,8 miliardi (+27%) grazie ai maggiori ricavi da commissioni e ai risultati degli investimenti, oltre che alla riduzione dei sinistri. A livello patrimoniale il Swiss Solvency Test si è posizionato al 212%. C’è stato un incremento netto di 2,2 milioni di clienti retail.
Nuovo massimo storico per i profitti di Banca Generali: nel 2021 l’utile netto è ammontato a 323,1 milioni di euro, in crescita del 18% rispetto all’anno precedente. La componente ricorrente si è attestata a 176,6 milioni (+15%). Alla base di questo risultato ci sono il forte sviluppo delle masse (+15% a 85,7 miliardi) e il miglioramento della loro composizione, che hanno favorito una crescita a doppia cifra dei ricavi. Il margine di intermediazione è salito del 26,2% a 779,3 milioni, beneficiando soprattutto della crescita a doppia cifra delle commissioni nette. Queste ultime sono balzate del 31,4% a 667,3 milioni, con un incremento significativo a livello di commissioni nette ricorrenti a 446,8 mln (+22%).

 

I risultati commerciali, pari a 13,24 miliardi, hanno superato del 21% il 2020, battendo i record di ogni linea di business. La raccolta netta è stata positiva per 9,18 miliardi (+19%) e quella gestita ha raggiunto 6,66 miliardi (+62%). Agli azionisti verrà proposto un saldo del dividendo pari a 0,35 euro per azione per un totale di 258 milioni. Doris ha precisato che il dividendo crescerà di un paio di centesimi ogni anno.

corsera

  • L’aspettativa di vita in Italia si è abbassata da 83 a 82 anni
Quanti anni di vita abbiamo perso nel 2020 per il Covid? Secondo uno studio dei docenti Stefano Mazzucco e Stefano Campostrini sulla rivista internazionale Plos-One in Italia, uno dei Paesi più longevi del mondo, siamo passati da una aspettativa di vita di oltre 83 anni nel 2019 a 82, perdendo così 1,34 anni. Lo studio è stato realizzato utilizzando i dati sulla mortalità contenuti nel database specializzato (lo «Human Mortality Database»): da quelle cifre si sono ottenute delle stime su come è cambiata la «speranza di vita alla nascita», ovvero il numero di anni che, con la mortalità osservata in quell’anno, un individuo mediamente vivrebbe.
  • Anziani fragili (e depredati) La sfida delle cure a casa
La metamorfosi demografica dell’Italia sta aprendo una terra di nessuno in cui gli anziani diventano prede. Oggi in Italia vivono quattordici milioni di anziani, sette al di sopra dei 75 anni di età dei quali 2,7 milioni con limitazioni serie dell’autonomia personale. Di questi, oltre un milione abita solo o con un coniuge coetaneo e dichiara di non trovare alcun aiuto o un aiuto sufficiente. Centinaia di migliaia vivono con pensioni al limite della sopravvivenza. È una parte della società italiana che sicuramente si allargherà nei prossimi anni e, se non si fa niente, sarà sempre più soggetta a scivolare nella rete sommersa, senza regole, dei cacciatori di assegni previdenziali dietro la finzione delle «case di riposo».

 


  • Generali stringe sulla lista del board Pareri opposti sul nodo minoranze
  • Assicurazioni a caccia di 7mila nuovi profili tecnologici e digitali

Handelsblatt

 

  • Garanzie in calo, inflazione in aumento: gli assicuratori vita adeguano i prodotti
Per molti anni, l’assicurazione  vita con un tasso d’interesse garantito è stato l’investimento preferito dai tedeschi. Ora, secondo uno studio, questo classico sta finalmente diventando un modello discontinuo nel nuovo business assicurativo. Su 46 compagnie intervistate, solo 21 offrivano ancora polizze di assicurazione vita e pensione classiche, ha riferito l’agenzia di rating Assekurata nel suo studio annuale sulle eccedenze giovedì. Lo sfondo sono i tassi d’interesse persistentemente bassi. Dal 1° gennaio, gli assicuratori vita sono autorizzati a promettere un tasso d’interesse fisso massimo dello 0,25% sulla parte di risparmio. In precedenza, questo “tasso di interesse massimo” era dello 0,9%.