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Il 2021 si è confermato l’anno dell’Italia anche sotto il profilo economico. Dopo il crollo di quasi il 9% nel 2020 a causa della pandemia, l’anno scorso il pil del paese ha reagito con una crescita su base annua del 6,5% (corretta per gli effetti di calendario e destagionalizzato), a parità di giornate lavorative. La lettura, stimata in via preliminare e diffusa ieri dall’Istat, rappresenta un record dal 1995, anno di inizio delle serie storiche, ma «andando indietro si arriva al 1976, quando la crescita era stata del 6,6%», ha detto Giovanni Savio, direttore dell’Istat per la contabilità nazionale.
La nuova stretta arrivata da Banca d’Italia che ha alzato la guardia sulle società che operano nel settore della cessione del quinto dello stipendio (e della pensione) non preoccupa gli operatori più virtuosi che sono anzi pronti a cavalcare la crescita attesa del comparto. Via Nazionale, in una lettera inviata alle imprese, nei giorni scorsi ha sottolineato che «la minore rischiosità creditizia (di questi strumenti che prevedono il prelievo della rata direttamente dallo stipendio o dalla pensione, ndr) non deve escludere la necessità che i finanziatori adempiano agli obblighi di valutazione del merito di credito dei clienti», che serve «un adeguato sistema di selezione nonché di idonei presidi di controllo sull’operato della rete distributiva, atti a prevenire eventuali criticità» oltre al fatto che stare attenti a che «le regole interne in materia di remunerazione e incentivazione non costituiscano incentivi al collocamento di prodotti non coerenti con la complessiva situazione economico-finanziaria dei clienti».

Punibile, per violazione della privacy, tutta la filiera del marketing selvaggio: dal committente all’intermediario fino a chi fornisce le liste dei possibili clienti.
E il committente (beneficiario della campagna promozionale e titolare del marchio reclamizzato) risponde anche se non ha mai avuto la disponibilità dei dati. Tutto ciò a prescindere da eventuali garanzie contrattualmente stabilite, le quali non coprono da eventuali sanzioni del Garante.
Sono questi i principi applicati dal Garante della privacy che ha inflitto una tripletta di sanzioni pecuniarie: all’impresa, che voleva vendere i suoi prodotti (400 mila euro); all’operatore incaricato di curare la campagna pubblicitaria (200 mila euro); alla società detentrice della banca dati con i contatti dei possibili acquirenti (90 mila euro).
Tutto il mondo ha sentito parlare della petroliera Ever Given. Lo scorso marzo, con le sue 200 mila tonnellate, la nave portacontainer di proprietà di Shoei Kisen Kaisha si era arenata nel canale di Suez, bloccando il traffico merci per una settimana e causando una perdita di 15 milioni di dollari (circa 13,2 milioni di euro) al giorno. Nonostante l’incidente, il bacino artificiale egiziano che collega il Mar Rosso col Mediterraneo ha registrato un incremento record. E nel giro di un anno, per evitare altri inconvenienti milionari, verrà allargato e potenziato con nuovi attracchi.
Generali Italia è stata ammessa al regime di adempimento collaborativo, che consente una modalità di interlocuzione costante e preventiva con l’Agenzia delle entrate. L’ammissione, che decorre dal periodo di imposta 2021, è l’esito della verifica, da parte delle Entrate, della piena adeguatezza del Tax control framework adottato dalla compagnia per la rilevazione, misurazione, gestione e controllo del rischio fiscale.
Allianz Bank ha visto l’anno scorso l’ingresso nella rete di 154 consulenti finanziari, di cui 33 professioniste donne. Prosegue, quindi, il trend positivo registrato negli anni precedenti. «Il reclutamento di nuove professioniste e nuovi professionisti, provenienti sia da banche private sia da banche reti, ha rappresentato e continuerà a rappresentare per noi un pilastro fondamentale», ha affermato Mario Ruta, vicedirettore generale e direttore commerciale di Allianz Bank. «I consulenti scelgono Allianz Bank per la costante capacità innovativa e la solidità del gruppo, oltre che per la completezza e qualità dei supporti operativi messi loro a disposizione, con modelli che puntano sulla consulenza olistica e multidisciplinare in grado di gestire le dinamiche legate alla valorizzazione e alla protezione del patrimonio del cliente nella sua interezza, e arricchiti da continui investimenti nello sviluppo professionale delle nostre risorse».

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Tutto rimandato a metà febbraio. Il consiglio di amministrazione delle Generali, in agenda per domani, con ogni probabilità non coopterà i tre nuovi amministratori in sostituzione dei dimissionari Francesco Gaetano Caltagirone, Romolo Bardin e Sabrina Pucci. L’intenzione è infatti di inserire in consiglio tre figure che appartengono alla long list per il rinnovo del board approvata dal cda lo scorso 18 gennaio. Ed evidentemente serve ancora un po’ di tempo per mettere a punto il passaggio. Non foss’altro perchè questa scelta, in qualche misura, andrà a incidere su quella che sarà la short list che verrà sottoposta ai soci il prossimo 29 aprile.
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Un’alleanza a tre per studiare in modo approfondito il long Covid attraverso i big data, costituita da Generali Germania, il gruppo biofarmaceutico Dompé (attraverso la partecipata Movendo Technology) e il centro universitario Ludwig-Maximilian di Monaco. Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità circa un paziente Covid su quattro presenta ancora sintomi da quattro a cinque settimane dopo un test positivo, mentre circa un paziente su dieci anche dopo 12 settimane. Tutto ciò può compromettere gravemente la qualità della vita e la capacità di lavoro. C’è quindi bisogno di approfondire gli effetti a lungo termine della malattia, che sembra compromettere non solo sul fisico, ma anche alcune attività intellettuali.

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La compagnia non vuole pagare i riscatti richiesti dagli hacker alle aziende colpite da attacchi informatici. La decisione è stata presa nell’ambito della rinegoziazione delle coperture cyber per le grandi aziende