IL CASO
Autore: Fabrizio Mauceri
ASSINEWS 339 – marzo 2022
Premessa
Uno dei motivi per cui si consiglia sempre l’assicurato di incaricare una società di stima per determinare il valore dei beni assicurati è quello di evitare di andare incontro ad una riduzione proporzionale dell’indennizzo in caso di sinistro indennizzabile ai termini di polizza.
Ovviamente incaricare una società di stima ha un costo ed il fatto che sia l’intermediario a consigliare l’ente a cui rivolgersi può in alcuni casi complicare la vita ad agenti o broker quando per la legge di Murphy si mette di traverso qualche evento particolare.
Spesso le complicazioni arrivano dal cliente stesso, che procede automaticamente nelle sue attività produttive sottovalutando gli effetti di certe sue scelte sulla copertura assicurativa. In altri casi è l’intermediario stesso che si mette da solo in un vicolo cieco per mancata conoscenza di tutti gli aspetti normativi del prodotto che vende o per eccessiva fiducia nella scelta adottata.
Se poi a sbagliare sono sia il cliente che l’intermediario le cose si complicano ulteriormente.
Cosa è la stima
È uno strumento che permette di incaricare una società esterna che procede a valutare il valore dei beni da assicurare alla partita fabbricato, e a quella relativa ai macchinari, attrezzature ed arredamento.
Quando si incarica una società di questo tipo si chiede l’attivazione in polizza della clausola denominata “Assicurazione con dichiarazione di valore”.
Il contenuto integrale di questo articolo è visualizzabile solo dagli abbonati a Non sei abbonato?
Scopri i piani di abbonamento
Sei già abbonato? Effettua il login nel modulo sottostante
© Riproduzione riservata