Una pensione sempre più costosa, come minimo 133 euro in più. Questo è il conto che l’Inps presenterà il prossimo 16 maggio ai consulenti finanziari per alimentare il loro fondo pensioni obbligatorio. La lievitazione del carico contributivo è dovuta, in quanto contiene al suo interno la maggiorazione che è passata dallo 0,09% allo 0,48% destinata ad alimentare il cosiddetto fondo per “rottamazione negozi”. Fondo che interviene nei confronti dei soggetti che cessano l’attività (e restituiscono la licenza), riconoscendo loro un indennizzo pari al minimo di pensione per la durata massima di tre anni.

Valori 2022. La base imponibile sulla quale devono essere calcolati i contributi è costituita dalla totalità dei redditi di impresa dichiarati ai fini fiscali prodotti nello stesso anno a cui la contribuzione si riferisce, nel rispetto di un minimale e di un massimale. Come base imponibile “provvisoria”, ai fini del pagamento della contribuzione alle varie scadenze, occorrerà quindi fare riferimento al reddito d’impresa da denunciare al Fisco per l’anno 2021 (modello unico 2022). I versamenti che saranno effettuati a partire dal mese di maggio costituiscono quindi un acconto, il cui conguaglio (sulla base del reddito definitivo 2022) andrà operato nella primavera del 2023. Per via del tasso d’inflazione indicato nell’1,9%, il minimale di reddito ai fini del calcolo della contribuzione dovuta all’Inps sale da 15.953 a 16.244 euro. Il contributo minimo, comprensivo della quota del contributo di maternità di 7,44 euro, sarà dunque così articolato: * 3.984 euro per i titolari; * 3.789 per i collaboratori di età inferiore ai 21 anni (che godono di uno sconto di 3 punti).

Nell’anno 2022 il massimale di reddito annuo si attesta a 80.465 euro, ricavato dalla prima fascia del cosiddetto “tetto” di retribuzione pensionabile (47.279) maggiorato di due terzi. Occorre precisare inoltre che l’aumento di un punto percentuale dell’aliquota contributiva stabilita per i dipendenti quando superano il tetto interessa anche i consulenti finanziari, per cui per il 2022 anche loro dovranno versare il 24,48% del reddito d’impresa fino a 48.279 euro (“tetto” pensionabile) ed il 25,48% sull’eventuale quota eccedente, fino al massimale di 80.465 euro. Il massimale contributivo/pensionabile (non frazionabile a mese) che si applica agli iscritti dal 1° gennaio 1996, privi di anzianità assicurativa alla data del 31 dicembre 1995, per l’anno 2022 risulta invece pari a 105.014 euro.

Sconto anziani. La legge prevede uno sconto contributivo per i più anziani. L’agevolazione riguarda i titolari di pensione che hanno compiuto i 65 anni di età, i quali possono chiedere di versare la metà (50%) dei contributi dovuti all’Inps. Il minor versamento, naturalmente, si rifletterà sul supplemento di pensione che andranno ad ottenere per continuare l’attività lavorativa.

Calendario versamenti. Nulla di nuovo sulle modalità del versamento che deve essere effettuato con i modelli di pagamento unificato F24. Questo il calendario: 16 maggio, 22 agosto, 16 novembre 2022 e 16 febbraio 2023 per il versamento delle quattro rate dei contributi dovuti sul minimale di reddito. (riproduzione riservata)
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