DUE FRA LE PAROLE DI TENDENZA PER BRAND E COMUNICAZIONE GENERANO ANCORA MOLTE DOMANDE
Il metaverso è tornato di tendenza dopo l’annuncio di Facebok
di Marco Livi
È stato difficile sfuggire all’acronimo Nft nell’ultimo anno, così come alla parola metaverso. Di non fungible tokens, i certificati che attestano l’autenticità, l’unicità e la proprietà di un oggetto digitale grazie alla tecnologia blockchain, si parla ormai in molti campi, dall’arte alla moda, cosa che accade spesso anche per il metaverso ed entrambi i termini sono utilizzati dai brand per fare comunicazione. Utile perciò capire qual è il sentimento dei consumatori su queste tecnologie e capire quali siano le domande che si pongono. Ebbene, diciamo che non tutti i sentimenti legati ai due termini sono positivi e non mancano gli scettici sul futuro di Nft e metaverso, sebbene in generale la curiosità aumenti e si scommetta sulle loro potenzialità.

Ebuyer, il retailer online di elettronica britannico, si è chiesto quale fosse il percepito si queste due novità di cui si parla sempre più e per rispondere ha utilizzato i dati di Google Search Trends sulle ricerche nel motore, quelle della piattaforma Linkfluence per l’analisi dei dati sui consumatori utilizzando social, intelligenza artificiale e ricerche di mercato tradizionali, e Answer the Public, lo strumento che mostra quali siano le domande fatte online dai navigatori. Lo studio fatto in questo modo da Ebuyer ha rivelato che nell’ultimo anno sono stati generati oltre 1,7 milioni di post negativi sugli Nft e 337.000 post negativi sul metaverso.

In Italia si trovano un totale di 190.118 conversazioni nell’ultimo anno su Nft e metaverso, ma è l’America la più interessata al mondo. Non sorprende che gli Stati Uniti abbiano più da dire sull’argomento con oltre 8,5 milioni di conversazioni su Nft e 2 milioni sul metaverso nell’ultimo anno. In Italia, invece, di Nft si è parlato 146.161 volte negli ultimi 12 mesi ma «soltanto» 43.957 volte del metaverso.

Sebbene il 22% delle conversazioni abbia scatenato un sentimento positivo, il 5% degli italiani è ancora diffidente nei confronti dei non-fungible tokens. La situazione è simile per il metaverso, con il 13% delle conversazioni che hanno un sentimento positivo e il 6% con un sentimento negativo.

In generale, oltre 1,7 milioni di persone in tutto il mondo stanno ancora mostrando una percezione negativa nei confronti delle Nft e del metaverso. Guardando Answer the Public per scoprire le ricerche più gettonate, è chiaro che il pubblico è diffidente sugli Nft. Le domande più frequenti includevano «Gli Nft sono dannosi per l’ambiente?» e «Gli Nft sono dannosi?». Anche Google Search Trends ha riportato che «Sono gli Nft dannosi per l’ambiente?» come ricerca su Google è aumentata di oltre il 5.000% nell’ultimo anno.

Quando si tratta del metaverso, oltre 3,8 milioni di conversazioni sono state positive. Le domande principali poste sono «In quale moneta Metaverse investire?» e la ricerca di «Metaverse Real Estate» è aumentata del 5.000%. Tuttavia, c’erano ancora 337.000 conversazioni negative generate sul metaverso con scettici in tutto il mondo che chiedevano: «Il Metaverse fallirà?».

Il 29% di tutte le conversazioni sugli Nft e il 33% sul metaverso provenivano dalla Gen Z (nati fra il 1996 e il 2010). Essendo la generazione che è cresciuta nell’era del Web 2.0, non sorprende che sia il gruppo che parla di maggiormente di Nft. Il 42% delle conversazioni proveniva da ragazzi di età compresa tra i 18 e i 24 anni.
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