I premi del lavoro diretto italiano nel ramo altri danni ai beni, raccolti nel 2020 dalle 54 imprese vigilate dall’IVASS ammontano a 3.083 milioni di euro, in crescita per il quinto anno consecutivo, con un incremento del +1,8% rispetto al 2019 e del +13,1% in confronto al 2015.

Il peso dei premi del ramo Altri danni ai beni sul totale dei rami danni è del 9,2%, in aumento rispetto all’8,8% del 2019 e all’8,5% nel 2015. Il premio medio pagato per unità di rischio assicurata, al netto degli oneri fiscali e parafiscali, risulta pari a 157,6 euro, in riduzione, a prezzi 2020, di -2,8 euro rispetto all’anno precedente, mentre in confronto al 2015 si registra una riduzione di -20,5 euro. La componente di premio puro ammonta a 103,1 euro.

E’ quanto emerge dal recente Bollettino Ivass dedicato al ramo property ed RC.

I costi di gestione del ramo Altri danni ai beni

L’expense ratio si attesta al 32,8%, in aumento di quattro decimi di punto rispetto all’anno precedente e di oltre un punto percentuale rispetto al 31,6% del 2015.

Le provvigioni rappresentano il 22,8% dei premi, in aumento rispetto al 2019 e al 2015 (22,4% in entrambi gli anni). Le altre spese di acquisizione e amministrazione sono stabili, entrambe intorno al 5% dei premi raccolti, tendenzialmente in crescita nell’arco temporale considerato. Le provvigioni rappresentano il 69,6% delle spese di gestione, in diminuzione nel quinquennio (70,8% nel 2015); nello stesso arco temporale si incrementa leggermente l’incidenza delle altre spese di acquisizione e di amministrazione (30,4% nel complesso).

Andamento dei sinistri

Sono denunciati in Italia 972.945 sinistri con seguito accaduti nell’anno, in riduzione del -1,0% rispetto all’anno precedente, ma crescita del +9,4% rispetto al 2015.

Il numero delle unità di rischio assicurate è in aumento del +4% rispetto al 2019 e del +21,4% nel quinquennio. In tale arco temporale si è verificata una progressiva e costante riduzione della frequenza di sinistri, pari al 4,97% contro il 5,68% nel 2015.

La velocità di liquidazione dei sinistri

Numero dei sinistri pagati. La velocità di liquidazione del numero dei sinistri denunciati nello stesso anno ammonta al 74,6%, lievemente in crescita rispetto al 73,9% nel 2019. Importi pagati. In termini di importi pagati, lo stesso indicatore ammonta al 64,1%, in riduzione rispetto al 65,4% del 2019. Se si osserva la velocità di liquidazione degli importi entro due anni successivi a quello di generazione, il 93% degli importi per i sinistri accaduti nel 2018 risultavano liquidati a fine 2020, in riduzione di un punto e mezzo rispetto al 94,6% l’anno precedente.

Il costo medio dei sinistri

Sinistri denunciati nell’anno di accadimento. Il costo medio dei sinistri indennizzati nell’anno di accadimento è pari a 1.782 euro, in riduzione, a valori costanti 2020, del -9,5% rispetto ai 1.968 euro per la generazione del 2019 e, in misura più contenuta (-1,8%), in confronto ai 1.814 euro del 2015. L’ammontare medio accantonato a riserva, in previsione di esborsi futuri, ammonta a 2.930 euro per la generazione di sinistri del 2020, inferiore del -1% al 2019 (-1%) e in leggero aumento del +1% rispetto al 2015. Il costo medio complessivo è pari a 2.073 euro, in diminuzione del – 6,9% rispetto al 2019. Dal prodotto tra il precedente valore e la frequenza di sinistri (tav. II.2, ultima colonna) si ottiene un valore del premio puro, al netto dei caricamenti per spese e della fiscalità e parafiscalità, di 103,1 euro, che risulta in riduzione, in termini reali, del -11,3% rispetto al 2019 e del -14,1% rispetto al 2015.

Risultato del conto tecnico e profittabilità attesa per unità di rischio assicurata

Risultato del conto tecnico

Il risultato del conto tecnico al netto della riassicurazione fa registrare una perdita di -41 milioni di euro, -1,3% dei premi di competenza. La perdita è inferiore rispetto all’anno precedente, ma il ramo presenta un risultato tecnico negativo per il quarto anno consecutivo.

Contributi positivi al miglioramento del risultato del conto tecnico rispetto all’anno precedente provengono dalla crescita dei premi di competenza (+77 milioni di euro) e dalla riduzione dell’onere per sinistri (-145 milioni), nonostante l’effetto negativo della crescita della perdita sulle cessioni in riassicurazione (-100 milioni), dell’incremento delle spese di gestione (+31 milioni) e della riduzione dell’utile sugli investimenti (-26 milioni). Il risultato tecnico per unità di rischio assicurata è pari a -2,1 euro, mentre era stato pari a -5,4 euro nel 2019 e a +3,2 euro nel 2015.

Profittabilità attesa per polizza

Il premio medio pagato per singola unità di rischio assicurata nell’anno è pari a 158 euro, superiore di 55 euro al premio puro, che ammonta a 103 euro. Nello stesso anno le spese unitarie di gestione ammontano a 52 euro. Si ricava, quindi, un margine tecnico atteso per unità di rischio assicurata positivo, al netto della quota dell’utile degli investimenti trasferita dal conto non tecnico, pari a 2,8 euro. Valutato a prezzi 2020, il dato registra un’inversione di tendenza, dopo un quadriennio di valori negativi (-7,7 euro nel 2019).

altri danni ai beni

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