Vincenzo Berio
In che direzione andranno i mercati e l’economia nei prossimi mesi? Qual è la view dei principali gestori e analisti? In quali settori potrebbero presentarsi le opportunità, e dove i rischi? E la sostenibilità che ruolo giocherà nel 2022? A queste ed altre domande danno risposta alcuni dei più importanti gestori e professionisti che seguono i mercati finanziari di tutto il mondo, che sono intervenuti durante l’edizione di fine gennaio dell’Investment Week organizzata da Class Cnbc (il canale è visibile sul n°. 507 di Sky, in streaming su milanofinanza.it e sull’App, «Le Tv di Class Editori»), condividendo la loro visione con i lettori di MF-Milano Finanza.

Ecco cosa aspettarsi nei prossimi mesi

«Seppure la seconda decade del nuovo millennio sia stata contrassegnata da forti sfide e grandi cambiamenti, il pil mondiale ha continuato a crescere (+ 5% nel 2021) dimostrando la capacità che i mercati finanziari globali hanno di saper fronteggiare le crisi», dice Stéphane Vacher, head of communications di Banca Euromobiliare e Credem private banking. «Il 2022 si apre con minacce ormai note come: rischi pandemici, geopolitici, e l’ondata inflattiva più lunga rispetto alle previsioni. Non bisogna dimenticare poi i rischi «invisibili» del mercato italiano, quali: l’eccesso di liquidità in portafoglio, la sottoesposizione agli asset ad alto rischio o la scarsa pianificazione successoria. In questo contesto di mercato incerto, è fondamentale saper gestire al meglio la propria emotività affidandosi al proprio banker o consulente di fiducia».

«Il 2022 è iniziato all’insegna della turbolenza sui mercati, con il rialzo dei rendimenti governativi, americani in primis, e la discesa delle borse. Alla base di queste correzioni vi è la Fed, con il suo netto cambio di atteggiamento verso l’inflazione, più alta e persistente di quanto in precedenza stimato. L’attesa è quella di un rialzo dei tassi già dalla primavera, oltre che dell’avvio del processo di riduzione degli asset di Quantitative Easing acquistati», aggiunge Gianluca Talato, direttore centrale commerciale e vice-direttore generale di CheBanca!. «Ci aspettiamo che l’inflazione rimanga elevata per qualche tempo per poi scendere in modo sequenziale, con un riallineamento dei prezzi agli obiettivi di politica monetaria verso la fine dell’anno. Presto il superamento definitivo del Covid, la solidità dei consumi, gli investimenti pubblici, e il Capex delle aziende sostenuto dagli utili, sosterrà il trend positivo dei mercati azionari, in particolare in Europa, Giappone e Cina».

«Il 2022 è iniziato all’insegna della incertezza per i mercati finanziari mostrandosi subito come un anno di rottura rispetto alle dinamiche determinate dalle politiche monetarie ultra accomodanti post Covid. Nonostante l’incremento della volatilità, riteniamo il contesto ancora favorevole all’azionario con le quotazioni che saranno ancora sostenute dall’andamento dell’economia globale e dalla resilienza degli utili aziendali» commenta Mirko Falchi, advisory portfolio manager, Euromobiliare Advisory Sim. «Le rotazioni settoriali saranno decisive nel determinare le performance dei portafogli. Nelle nostre selezioni e portafogli in consulenza confermiamo un approccio diversificato e bilanciato tra esposizioni verso aziende con buoni fondamentali e redditività elevata e quelle verso titoli con caratteristiche value e quindi più legate al ciclo economico».

Le opportunità sull’azionario nella zona euro

Per quanto riguarda la view sui titoli di borsa, «rimaniamo positivi sui mercati azionari considerati i tassi reali negativi ed un ciclo economico più lungo. Tuttavia, ci aspettiamo rendimenti inferiori rispetto al 2021, che è stato un anno eccezionale per i mercati azionari di tutto il mondo», spiega Michele Quinto, country head and branch manager, Franklin Templeton Italia. «A breve termine, il mercato è preoccupato per l’inflazione e la crescita dei salari. Ma non è insolito in questa fase del ciclo avere una ripresa dell’inflazione salariale. Inflazione sotto controllo e banche centrali credibili potrebbero essere un beneficio per la crescita economica. Le transizioni dell’economia globale inducono ad un adeguamento delle politiche monetarie. Ci aspettiamo volatilità in aumento e persistente, ma avremo una riduzione quando diventeranno visibili gli effetti dei rialzi dei tassi d’interesse. Questo è l’inizio della transizione verso un regime di mercato meno eccezionale/più normale».

Come ci si potrebbe comportare rispetto ad un’evoluzione del mercato influenzata da molte variabili diverse fra di loro?

«Di fronte ad uno scenario caratterizzato da un livello di inflazione crescente, da incertezze geopolitiche e dalla possibile normalizzazione dei tassi da parte della Bce e della Fed, quello che dobbiamo fare è focalizzarci su alcuni punti fermi», ritiene Andrea Dolsa, vice direttore generale e responsabile degli investimenti di Euromobiliare Sgr. «Questi punti fermi sono sostanzialmente due. Il primo riguarda la buona crescita dell’economia, con un aumento del pil dell’area Euro atteso intorno al 4%; il secondo è relativo agli utili aziendali che si stanno confermando positivi. Pertanto, se è vero che i mercati in questi giorni stanno vivendo momenti altalenanti, è altrettanto vero che i fondamentali indicano la presenza di opportunità nel lungo periodo».

Alcune occasioni si trovano proprio nell’eurozona. «L’Area Euro verosimilmente continuerà a crescere ad un ritmo superiore al tendenziale e complessivamente intorno al 4% nel 2022, seppure probabilmente più sottotono nella parte iniziale dell’anno per le persistenti strozzature sul lato dell’offerta, gli elevati prezzi dell’energia e le limitazioni alla vita sociale dovute alla circolazione del virus», dice Nicola Mai, portfolio manager, sovereign credit analyst di Pimco. «Le prospettive di inflazione moderata inducono a ritenere che la Bce si dimostrerà paziente rispetto al ritiro degli stimoli monetari, mantenendo il tasso di riferimento a −0,50% e continuando a effettuare acquisti netti di titoli, benché progressivamente ridotti, nell’orizzonte ciclico. Riguardo alla politica fiscale, è atteso nel 2022 un certo consolidamento».

Sostenibilità, sempre più importante, con dei distinguo

«Nel 2022 continueremo su tassi di crescita interessanti, soprattutto negli Stati Uniti, in Europa e in Asia. Lo scenario generale è positivo, anche grazie alle politiche monetarie delle Banche centrali che rimarranno espansive. Riteniamo, infatti, che il rialzo dei tassi di interesse da parte della Fed avverrà in modo progressivo, monitorando quello che accadrà nell’economia americana e non solo. Ci aspettiamo una crescita diffusa anche per quanto riguarda gli utili aziendali», afferma Lorenzo Alfieri, country head per l’Italia di J.P. Morgan Asset Management. Che in merito ai temi del green, aggiunge: «la sostenibilità continuerà ad essere un tema importante ma verrà affrontato in modo più selettivo, sia nei confronti dei temi da portare all’attenzione (es. climate change) sia delle aziende, che saranno monitorate per capire se sono realmente virtuose e se hanno davvero intrapreso un percorso di sostenibilità».

Gli fa eco Andrea Porro, deputy head Italy di Jupiter Am, che sottolinea l’importanza della sostenibilità: «gli investimenti Esg sono uno dei trend strutturali più forti in atto ma non tutto il verde di cui si stanno tingendo i mercati è uguale. Jupiter vanta una lunga tradizione in quest’ambito, avendo lanciato la prima strategia azionaria ecology nel 1988. Facendo leva su questa tradizione trentennale, abbiamo lanciato nel 2016 una strategia multi-asset Ecology, completando quest’anno la gamma di soluzioni dedicate con un fondo obbligazionario Ecology.

L’ impegno ad ampliare l’offerta ESG per gli investitori obbligazionari ci ha spinto anche a lanciare la versione art. 8 della nostra strategia flagship flessibile – il Dynamic Bond Esg, che combina la ricerca delle migliori opportunità nel mondo fixed income al perseguimento di un’agenda positiva in termini di de-carbonizzazione e di UN SDGs».

«La transizione ambientale ed energetica è pienamente integrata nell’azione politica e legislativa in Europa ed in Italia. Numerose le opportunità che ne conseguono con l’attenzione degli investitori sempre più orientata ai private asset che offrono potenziale miglioramento dei rendimenti, protezione dall’inflazione e capacità di diversificazione in portafoglio», aggiunge Marco Avonto, responsabile per la clientela istituzionale in Italia, Grecia e Cipro di Natixis Investment Managers. «Ancora meglio se le strategie di private asset si coniugano con gli obiettivi di crescita sostenibile dell’Onu. In quest’ottica va la recente strategia della nostra affiliata Mirova che presenta il primo Eltif Private Equity ad impatto, attraverso un’allocazione di acceleration capital – tramite le strategie di private equity – verso quelle società che dimostrano soluzioni ambientali innovative in grado di creare impatto positivo».

«Per Vanguard il 2021 è stato un anno importante in termini di raccolta, con sei Etf nella classifica dei primi dieci più scambiati a livello globale», dice Simone Rosti, country head di Vanguard per l’Italia. «Gli Etf riscuotono consenso tra gli investitori perché facilmente negoziabili, trasparenti, resilienti e a basso costo. È per questo che riteniamo che il collocamento basato su commissioni e retrocessioni possa essere superato. Ad oggi, su Borsa Italiana sono quotati 25 Etf targati Vanguard, di cui 14 azionari e 7 obbligazionari e 4 multi-asset in diverse classi di azioni; nel 2022 proseguiremo il percorso di ampliamento dell’offerta intrapreso con il lancio in Italia di Vanguard LifeStrategy®, la gamma di portafogli di Etf multi-asset e di soluzioni indicizzate azionarie e obbligazionarie con focus Esg. Un altro obiettivo sarà quello di continuare a crescere e ampliare gli accordi con reti di consulenza finanziaria e banche private».

La prossima edizione dell’Investment Week, nel corso della quale i principali gestori introdurranno al grande pubblico di professionisti e risparmiatori le migliori strategie per investire nei successivi tre mesi, si terrà dal 4 all’8 aprile, sempre su Class Cnbc. (riproduzione riservata)
Fonte: