NEL NUOVO BOARD (DI NON OLTRE 15 CONSIGLIERI) DOVRANNO ESSERE IN MAGGIORANZA
di Anna Messia
Il board uscente di Generali consiglia che il nuovo cda sia confermato a 13 membri e in ogni caso, anche volendolo rafforzare con nuove professionalità, non oltre 15. Il nuovo cda dovrà avere poi una combinazione equilibrata di profili personali e professionali, competenze, esperienze, età anagrafica e profili di diversità. Ma soprattutto dovrà garantire una maggioranza di amministratori indipendenti, anche nei comitati interni. Indicazioni contenute nel «Parere di orientamento agli azionisti» approvato dal board il 16 febbraio e pubblicato ieri dalla compagnia. Un parere non vincolante ma importante per la presentazione della liste alla prossima assemblea del 29 aprile, che sarà presumibilmente resa nota a metà marzo, visto che lo stesso cda uscente consiglia di anticipare la scadenza ultima del 28 marzo. Al momento la lista (short) è di 18 candidati e l’unica certezza è la ricadidatura del cda del group ceo, Philippe Donnet. Nel parere si chiarisce che l’ad dovrà avere «consolidata competenza professionale» nei settori in cui opera Generali, maturata preferibilmente come ceo in gruppi internazionali paragonabili al Leone, leadership nella relazione con gli stakeholder, visione strategica e sensibilità su innovazione tecnologica e sostenibilità e capacità di dialogo con gli azionisti.

L’attesa maggiore è però per la figura del presidente dopo che, nei giorni scorsi, Gabriele Galateri ha comunicato che non si ricandiderà. L’identikit per il nuovo presidente Generali è una figura con «consolidata reputazione sul mercato italiano e quello internazionale, conoscenza del business, esperienza in cda di società quotate e complesse, conoscenza specifica in materia di corporate governance in contesti comparabili per dimensione e complessità, capacità di garantire il buon funzionamento del consiglio». Mentre tornando al nuovo board vengono indicate «in maniera prioritaria» competenze, in almeno qualche consigliere, nel digitale, nella sicurezza cibernetica e nell’IT, oltre che nella prospettiva internazionale maturate in mercati di riferimento diversi da quelli di Generali. Il cda raccomanda poi agli azionisti che volessero presentare un’altra lista di fornire «adeguata evidenza» riscontrabile nei curriculum delle competenze individuate nel parere di orientamento. Occhi puntati quindi sull’azionista Francesco Gaetano Caltagirone che ha annunciato una sua lista, contrario a quella del cda. (riproduzione riservata)
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