di Paola Valentini
Eurizon, società di asset management del gruppo Intesa Sanpaolo guidata dall’ad Saverio Perissinotto, ha chiuso il 2021 con un utile netto di 813 milioni, +25% rispetto al 2020. Il patrimonio ha raggiunto il record storico di 439 miliardi con un rialzo del 5,2% da inizio 2021, grazie ai flussi di raccolta sia in Italia sia all’estero e all’andamento dei mercati. Il margine da commissioni è stato di 1,282 miliardi (+19,5%) e il cost/income ratio si è posizionato al 16%. La raccolta netta totale è stata di 9,9 miliardi. Sui fondi aperti Eurizon si è posizionata best in class secondo i dati Assogestioni, con flussi netti per 12 miliardi. Un ulteriore contributo è arrivato dai fondi chiusi con 419 milioni. Negativa la raccolta sulle gestioni di portafogli (retail e istituzionali) per 2,9 miliardi. La società cinese Penghua Fund Management (partecipata al 49%) ha chiuso l’anno con un patrimonio di 144,5 miliardi di euro, +41% da inizio 2021, con una raccolta di oltre 28 miliardi nei 12 mesi. L’hub nell’Est Europa ha registrato flussi per 55 milioni e ha toccato un patrimonio di 3,8 miliardi di euro. A novembre è stato portato a termine il rebranding di Eurizon Asset Management Croatia (in precedenza Pbz Invest), dopo quello di Eurizon Asset Management Slovakia (marzo 2020) ed Eurizon Asset Management Hungary (aprile 2021). La controllata londinese Eurizon SLJ Capital, focalizzata su strategie macro e valutarie, ha terminato l’anno con 4,6 miliardi di euro di masse. Gli investimenti connotati da caratteristiche Esg di Eurizon a dicembre 2021 hanno raggiunto quota 110 miliardi, pari al 46% delle masse dei fondi. Si conferma, inoltre, il crescente impegno sulla corporate governance: nel 2021 Eurizon ha preso parte a 160 assemblee degli azionisti di società quotate (120 nel 2020). (riproduzione riservata)
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