UTILE NETTO A 5,4 MILIARDI, DI CUI QUASI UN MILIARDO NELLA PENISOLA. POSITIVI I GIUDIZI DEGLI ANALISTI: CONTI SOPRA LE ATTESE
di Elena Dal Maso
Crédit Agricole ha chiuso ieri con un rialzo di oltre l’1,4% a 14,15 euro (il livello più alto dal 2018) per 44 miliardi di capitalizzazione a Euronext Paris, mentre il Cac 40 era sotto la parità (-0,4%). La banca francese ha superato, con un anno di anticipo, il target del gruppo per gli utili nel 2022, con i risultati del quarto trimestre oltre le attese grazie ai costi ridotti per i crediti deteriorati e i ricavi generalmente in crescita in ogni settore. L’utile del trimestre è balzato a 1,428 miliardi di euro dai 124 milioni di euro dell’anno precedente, quando una svalutazione dell’avviamento di 778 milioni di euro sugli asset italiani (il gruppo ha rilevato il Créval con un’opa) ha inciso sui conti.

La seconda banca francese ha annunciato che presenterà il 22 giugno un nuovo piano strategico per il 2025 dopo aver registrato nel 2021 utili netti sottostanti intorno a 5,4 miliardi (9,101 miliardi tutto il gruppo francese, buona parte del quale non è quotato ed è in mano alle casse locali), ben oltre il target di 5 miliardi posto per quest’anno. Sono stati raggiunti anche altri target importanti, come un rapporto costo/ricavi inferiore al 60% e un rote superiore all’11%, rispettivamente, pari al 57,8% e al 13,1% per il 2021. Il gruppo, che ha un payout ratio al 50%, ha aggiunto che proporrà un dividendo sugli utili del 2021 pari a 1,05 euro per azione, che non include i 20 centesimi da recuperare per il dividendo del 2019, non distribuiti all’epoca.

Il gruppo Crédit Agricole in Italia ha, invece, registrato nel 2021 un risultato netto aggregato di 989 milioni (+34% anno su anno, è il 18,3% circa dei profitti del gruppo quotato) al netto delle poste straordinarie derivanti in particolare dall’operazione di acquisizione di Creval, di cui 750 milioni di pertinenza del gruppo. L’attività commerciale ha registrato finanziamenti all’economia per 92 miliardi e una raccolta complessiva di 323 miliardi. Il Crédit Agricole è presente in Italia, suo secondo mercato domestico, con circa 17.300 collaboratori e circa 5,2 milioni di clienti.

Il cfo Jérôme Grivet non ha voluto aggiungere commenti sulla politica di remunerazione del gruppo, spiegando che il tema sarà trattato durante la presentazione del nuovo piano strategico a giugno. «In questa fase non prevediamo di iniziare ulteriori riacquisti», ha detto il top manager. A livello di gruppo, il costo del rischio a perimetro omogeneo, considerando gli accantonamenti sulle sofferenze, è diminuito del 34,5% nel trimestre a 328 milioni. Complessivamente, i ricavi sono saliti a 5,8 miliardi, in crescita di oltre il 10% rispetto allo stesso periodo del 2020. Gli analisti di Rbc hanno confermato ieri il rating sector perform e il target price a 15 euro sull’azione, sottolineando la redditività sottostante (Rote) relativa al 2021 del 13,1% e il titolo che scambia a una volta il valore di libro (tbv). L’utile netto sottostante per 1,436 miliardi è superiore a 1,234 miliardi previsti dal consenso. Anche Citi ha confermato il rating buy sulla banca francese. (riproduzione riservata)
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