Si sono contati 19 incendi dall’inizio dell’anno, dopo un 2021 che ha visto oltre 150mila ettari di territorio inceneriti da 659 tempeste di fuoco. Ogni rogo costa agli italiani oltre 10.000 euro all’ettaro

 Siamo in pieno inverno, ma nonostante questo l’Italia va a fuoco. Da un’analisi effettuata da Coldiretti su dati Effis (European Forest Fire Information System) emerge che dall’inizio dell’anno gli incendi sono più che quadruplicati rispetto a un anno fa, grazie alla spinta dei venti, delle alte temperature e dall’assenza di precipitazioni che ha inaridito i terreni dei boschi favorendo il divampare delle fiamme.

Si sono contati 19 incendi dall’inizio dell’anno, dopo un 2021 che ha visto oltre 150mila ettari di territorio da nord a sud del Paese inceneriti da 659 tempeste di fuoco, contro una media storica (fra il 2008 e il 2021) di 234 incendi all’anno.

Un disastro che ha principalmente riguardato l’Italia settentrionale e che incide negativamente sull’ambiente, l’economia, l’occupazione e le comunità delle aree colpite.

Si tratta di una situazione di emergenza con il Dipartimento della Protezione Civile impegnato, con il personale a terra e la flotta aerea dello Stato, nello spegnimento dei roghi in Piemonte, Lombardia e Liguria, dove i cittadini sono stati invitati a seguire le indicazioni delle autorità locali e di segnalare tempestivamente fumo e fiamme che vengono avvistati.

Coldiretti sostiene che ogni rogo costa agli italiani oltre 10.000 euro all’ettaro, fra spese immediate per lo spegnimento, per la bonifica e quelle a lungo termine sulla ricostituzione dei sistemi ambientali ed economici delle aree devastate in un arco di tempo che raggiunge i 15 anni.

L’origine degli incendi

Secondo l’analisi di Coldiretti, ben 6 incendi su 10 sono di origine dolosa per via dell’azione dei piromani che hanno gioco facile. Infatti, a causa della chiusura delle aziende agricole, la maggioranza dei boschi nazionali si trova senza sorveglianza per l’assenza di un agricoltore che possa gestirli in un Paese come l’Italia dove più di un terzo della superficie, per un totale di 11,4 milioni di ettari, è coperta da boschi.

Per difendere il bosco italiano occorre creare le condizioni economiche e sociali affinchè si contrasti l’allontanamento dalle campagne e si valorizzino quelle funzioni di vigilanza, manutenzione e gestione del territorio svolte dagli imprenditori agricoli, anche nei confronti delle azioni criminali. Peraltro i roghi che devastano le foreste hanno anche l’effetto di aumentare il deficit commerciale nel settore del legno, dove l’industria italiana pur essendo la prima in Europa importa dall’estero oltre l’80% del legname necessario ad alimentare l’industria del mobile, della carta o del riscaldamento, per un importo di 4,8 miliardi nel 2021 (+34,5%) secondo le proiezioni di Coldiretti su dati Istat.

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