I FONDI CONGELATI (ALLEGRO) SONO PRESENTI IN ALCUNE POLIZZE ALL’INSAPUTA DEI CLIENTI
di Nicola Carosielli
Gli effetti del congelamento dei fondi Allegro di H2O am, dopo l’emorragia scoppiata circa due anni fa in seguito alle vicende del finanziere tedesco Lars Windhorst, iniziano a vedersi su risparmiatori e assicurati italiani. Facendo tornare al centro del dibattito il tema della trasparenza delle polizze unit-linked.

Come noto, una parte consistente dei 30 miliardi di euro gestiti dalla società fondata da Bruno Crastes e affiliata al gruppo Natixis Global am proviene da accordi di distribuzione che la società di gestione ha in essere con oltre 30 intermediari italiani. Tra questi, solo per citare le realtà più grandi, figurano Azimut, Banca Generali, Bper, Bnl Bnp Paribas, Fineco, IwBank, Mediolanum e Widiba, che negli ultimi anni avevano sottoscritto questi fondi super-gettonati sulla scia delle positive performance evidenziate soprattutto nel 2018, quando la quasi totalità dei fondi aveva chiuso l’anno in negativo. Accordi che, a cascata, hanno riguardato anche alcuni importanti gruppi assicurativi che hanno sottoscritto a loro volta fondi di questi gestori.

Ebbene, negli ultimi giorni, secondo quanto appreso da MF-Milano Finanza,, sarebbero arrivate sul tavolo dell’Aduc (Associazione per i diritti degli utenti e consumatori) alcune segnalazioni, come per esempio quella di un cliente IwBank che, dopo aver disinvestito dalla MultInvest Moderata di Zurich, ha scoperto che nella somma della polizza accreditatagli erano presenti a sua insaputa anche le Side Pocket del fondo Adagio di H2O (ovvero la quota di fondi illiquida che era stata scorporata dalla parte “sana”) attualmente congelate, costringendolo così a rinunciare a una parte del suo capitale. Il tutto senza dimenticare che le stesse Side Pocket congelate, come riportato dal Financial Times a metà gennaio, hanno subìto una svalutazione che in alcuni casi ha toccato il 44%. Inoltre, tali Side Pocket presenti nel dossier titoli del risparmiatore apparterrebbero a una classe per istituzionali, causandogli così anche problemi con il profilo cliente e le conseguenti valutazioni di portafoglio riguardo gli altri strumenti posseduti.

Ovviamente, lungi dal responsabilizzare gli operatori specializzati, trovatisi a loro volta vittime dell’emorragia che ha colpito questi fondi ora congelati. Nessuna responsabilità né leggerezza è imputabile alla stessa Zurich, che dal canto suo ha pubblicato l’avviso del congelamento dei fondi H2O sul proprio sito internet. Il problema, piuttosto, è comprendere quanti risparmiatori italiani scopriranno di avere in pancia quote di questi fondi a loro insaputa.

A tal proposito, e data la portata dell’evento in Italia, Aduc starebbe per inviare all’Ivass una richiesta con cui chiederà un’eccezione alla norma che consente alle assicurazioni di non rendere pubblici i fondi che sottoscrivono. (riproduzione riservata)
Fonte: logo_mf