UTILE 2021 RECORD A QUOTA 349,2 MILIONI. NO AD ACQUISIZIONI. DOPO L’UK, ENTRO L’ANNO LA BANCA APRIRÀ ANCHE IN GERMANIA
di Anna Messia
Fineco Bank chiude il 2021 con un utile netto record pari a 349,2 milioni di euro, il 7,6% rispetto a 2020. Nel solo quarto trimestre l’utile si è attestato a 91,9 milioni, in crescita del 17,5% e oltre le attese del consenso fermo a 85 milioni. Forte di questi risultato il consiglio di amministrazione della banca guidata da Alessandro Foti ha approvato la proposta di distribuzione di un dividendo unitario di 0,39 per azione dopo i 0,303 euro distribuiti nel 2019 (a valere sul 2018), mentre nel 2020 (a valere sul 2019) e nel 2021 (sul 2020) la banca aveva cancellato il pagamento della cedola per via delle limitazioni imposte dalla Bce a causa della pandemia. Salvo poi distribuire 0,53 euro cumulati, per due anni sospesi, a novembre scorso. Cedole che sono destinate a salire, ha detto ieri il numero uno della banca presentando i conti. «Fineco è un’azienda particolare, in fortissima crescita e a bassissima intensità e utilizzo di capitale: siamo in grado di crescere tanto e distribuire dividendi. Non diamo obiettivi di pay-out ma i nostri dividendi continueranno a salire», ha spiegato Foti aggiungendo che, proprio per il fatto che la banca è in grado di crescere da sola, a ritmi sostenuti, non c’è necessità di guardare ad operazioni straordinarie. «Un’acquisizione o una fusione rallenterebbe la nostra crescita», ha spiegato, mentre potrebbe essere piuttosto utile «aumentare le spese di marketing per accelerare lo sviluppo». Tornando ai numeri presentati ieri i ricavi del 2021 ammontano a 804,5 milioni, in crescita del 7,4%, anche in questo caso sui massimi come l’utile. Il margine finanziario si attesta a 280 milioni, stabile rispetto ai 279,7 milioni del 2020, grazie ai profitti dalla gestione della Tesoreria, che hanno controbilanciato la flessione del margine d’interesse causata principalmente dalla discesa dei tassi di mercato. Guardando invece al 2022 gennaio si è chiuso con una raccolta netta di 673 milioni, (rispetto agli 890 milioni dello stesso mese 2021), di cui 329 milioni nel gestito. «Una dato che indica la forte spinta verso il risparmio gestito, pur in un contesto di grande volatilità, e dall’altro il sempre maggiore interesse da parte della clientela verso l’interazione con i mercati attraverso la nostra piattaforma, che si è confermata leader in Italia nel segmento retail. Tutto questo ci fa guardare con ottimismo al 2022», ha detto Foti aggiungendo che anche febbraio è partito bene. Per quanto riguarda la crescita sull’estero, che continuerà comunque ad avere un peso limitato rispetto all’Italia, il manager ha fatto sapere che Fineco conta di essere operativa in Germania entro la fine dell’anno, «con lo stesso approccio tranquillo e rilassato» assunto in Gran Bretagna, dove, grazie ai bassi costi del modello, il margine operativo lordo è già diventato profittevole nel 2021. E a chi gli chiedeva della sfida aperta da Unicredit e Intesa, pronte a spingere sulla banca digitale ha risposto: «E’ una bellissima notizia. Vuol dire che l’industria sta andando dove noi abbiamo visto il futuro 20 anni fa. Ci sarà un allargamento della platea, a vantaggio di tutti». (riproduzione riservata)
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