NEL LUGLIO SCORSO IN DUE REGIONI DELLA GERMANIA. NELL’ESONDAZIONE MORIRONO 170 PERSONE
di Roberto Giardina
A chi non è capitato di dimenticare qualche banconota, documenti, in una tasca della giacca o dei calzoni, e di mandarli in lavanderia senza controllare? Gli euro vengono ridotti in poltiglia, la patente o il passaporto illeggibili. Solo se gli euro sono poco stinti è possibile cambiarli in banca. A luglio, l’inondazione in due regioni in Germania ha provocato 170 vittime, e miliardi di danni. I paesi sono ancora in rovina, per la ricostruzione ci vorranno anni, e gli alluvionati aspettano ancora un indennizzo. E un centinaio di milioni di euro finì a mollo, rovinato anche dal fango. Nella tragedia, la Bundesbank, la Banca centrale, è stata all’altezza della sua fama, ed è riuscita a risarcire i danneggiati, almeno in gran parte, ha raccontato la Süddeutsche Zeitung.

Un’impresa da certosini, da specialisti di puzzle. E la Bundesbank ha voluto che il lavoro fosse ricordato all’Haus der Geschichte di Bonn, la casa della storia tedesca dal 1949 ad oggi, esponendo un biglietto da cento euro, restaurato come un’opera d´arte.

Secondo la legge, una banconota può essere cambiata se al disastro, al fuoco o all’acqua, si salva il 50%. Ma deve essere ripulita per leggere i numeri di serie, ha spiegato, Johannes Beermann, uno dei membri del direttivo della BuBa, il nomignolo affettuoso della Banca centrale tedesca, che nello statuto ha il dovere di difendere i risparmi dei tedeschi, e per questo si batte contro l’inflazione, e ai vecchi tempi non voleva che la nostra debole lira venisse accolta nell’euro insieme con il solido Deutsche Mark.

I cento milioni di euro erano in gran parte custoditi nei caveau delle banche, sommersi dall’alluvione. Alla Banca centrale sono arrivati un milione e mezzo di banconote, in tutti i tagli, un milione dalle banche e il resto da privati, custodite a casa o nei portafogli.

I più avevano cento o 200 euro, in carta o in monetine. Un cittadino conservava a casa un milione di euro. Non è stato rivelato perché non si fidasse delle banche. Custodiva i suoi soldi simbolicamente sotto il materasso, in realtà in una cassaforte domestica. Una rovina se non fosse intervenuta la BuBa. L’operazione di salvataggio è gratuita, anche se ha richiesto l’intervento di decine di specialisti, che concluderanno il proprio lavoro entro la metà del mese di marzo.

«Sono stati meravigliosi» li ha elogiati Herr Beermann, e hanno dimostrato grande fantasia, escogitando nuovi metodi di salvataggio.

«Ad esempio, nella centrifuga dell’essiccatrice hanno messo insieme con i biglietti anche delle palle da tennis: rotolando hanno evitato che le banconote si raggrinzissero.

Le donne hanno avuto l’idea di spruzzare del profumo, perché a quanto pare le banconote imbevute d’acqua e di fango, di benzina e olio in qualche caso, emanavano un odore nauseabondo. Le banconote in mazzette si erano incollate in un blocco compatto, e sono state asciugate spesso a mano con il fon, e divise con le pinzette. E poi poste sotto dei mattoni per lisciarle.

Prima si è intervenuto per salvare le banconote, che con il passare del tempo si deterioravano rischiando di andare perse, lasciando per ultime un milione e 200mila monete, per un valore un milione di euro. Le monete erano coperte di fango rappreso e arrugginite.

Un altro problema che ha fatto perdere tempo è arrivato dal fatto di dover contare gli euro. Non è stato possibile mettere gli euro in carta o in monetine nella macchinetta conta soldi. Erano così in pessime condizioni che la macchina si inceppava di continuo. Così si è dovuto farlo a mano, come ai vecchi tempi.

L’essiccatura delle banconote, ha spiegato Beermann, richiede dalle due alle tre ore, e bisogna stare attenti a non esagerare con la temperatura. «Devo mettere in guardia i cittadini che pensano di salvare gli euro mettendoli dentro il forno o, peggio ancora, nel microonde. Rischiano di vederle andare in fumo» ha ammonito. Quanto costerà alla fine l’operazione Geldflut, cioè denaro alluvionato?

Non viene comunicato, per la Bundesbank è un dovere salvare i soldi dei cittadini, i suoi clienti, dai fiumi che straripano e dalla Banca centrale europea che pensa all’euro e non si cura dell’inflazione.
Fonte: