UnipolSai ha chiuso il 2020 con un utile netto consolidato di 853 milioni di euro, in significativa crescita (+18,3%) rispetto ai 721 milioni dell’esercizio 2019, il cui risultato escludeva gli oneri non ricorrenti derivanti dagli accordi sottoscritti con i sindacati relativi al Fondo di Solidarietá ed altre forme di incentivazione all’esodo (66 mln al netto delle imposte).
La raccolta diretta assicurativa, al lordo delle cessioni in riassicurazione, si attesta a 12.210 milioni di euro in calo del 12,9% rispetto al 31 dicembre 2019 (14.014 milioni), impattato dalle conseguenze dell’emergenza sanitaria causata dalla pandemia Covid- 19 che ha influenzato sia l’attivitá commerciale sia la sinistralitá.
Nel settore Danni, la raccolta diretta dell’esercizio 2020 è pari a 7.882 milioni di euro con una riduzione del 3,5% in confronto agli 8.167 milioni realizzati nel 2019. La raccolta dei premi Auto si attesta a 3.985 milioni di euro, contro i 4.178 milioni del 2019 (-4,6%), ed è stata impattata dalla campagna #UnMesePerTe, che ha previsto per tutti i Clienti la restituzione di un mese di premio sulle polizze Rc Auto in corso, e dalla pressione concorrenziale sul premio medio Rc Auto. Il comparto Non Auto registra una raccolta pari a 3.896 milioni di euro (-2,3% rispetto ai 3.989 milioni del 2019), un calo piú contenuto anche grazie alla commercializzazione di specifici prodotti legati all’emergenza sanitaria.
Il risultato ante imposte del settore Danni è pari a 1.105 milioni di euro (698 milioni nel 2019, 782 milioni al netto degli oneri non ricorrenti legati al fondo di solidarietá).
Nel settore Vita, il Gruppo UnipolSai ha registrato nell’esercizio 2020 una raccolta diretta pari a 4.328 milioni di euro con un decremento del 26,0% (5.847 milioni nel 2019), correlato non solo agli effetti dell’emergenza sanitaria, ma soprattutto a politiche commerciali adottate nel periodo con finalitá di contenimento dei rischi, nonchè al confronto con un 2019 caratterizzato da un elevato volume produttivo anche in seguito all’acquisizione di contratti di importo rilevante nel ramo fondi pensione.
Nel dettaglio, UnipolSai ha realizzato una raccolta diretta pari a 3.099 milioni di euro (-24,0%) mentre nel canale di bancassicurazione Arca Vita, unitamente alla controllata Arca Vita International, ha segnato una raccolta diretta pari a 1.140 milioni (-32,0% rispetto a 1.676 milioni del 2019).
Il risultato ante imposte del settore Vita è pari a 73 milioni, in riduzione rispetto ai 239 milioni normalizzati3 realizzati nell’esercizio 2019, per via del minor contributo della gestione finanziaria caratterizzata, nel 2020, da maggiori perdite da realizzo.
L’indice di solvibilitá consolidato, basato sul Capitale Economico, è pari al 277%2 del capitale richiesto (252% al 31 dicembre 2019), sempre al netto dei dividendi.
UnipolSai proporrá all’assemblea dei soci la distribuzione di un dividendo pari a 0,19 euro per ogni azione, in aumento del 18,7% rispetto al 2019.
UnipolSai ritiene che gli effetti della diffusione della pandemia da Covid-19 stiano caratterizzando anche l’esercizio 2021, ma il risultato consolidato della gestione, escludendo eventi attualmente non prevedibili anche legati ad un aggravarsi del contesto di riferimento, è atteso positivo ed in linea con gli obiettivi definiti nel Piano Strategico 2019 -2021.
Contestualmente Unipol ha annunciato di aver chiuso il 2020 con 864,1 milioni di euro di utile netto, oltre le attese degli analisti di Intesa Sanpaolo per 663 milioni (erano 1,086 miliardi nel 2019, -20,5%), grazie anche a un importante calo degli oneri sui sinistri. Il gruppo bolognese, presieduto dall’ad Carlo Cimbri, propone un dividendo di 0,28 euro per azione, con un rendimento ai prezzi attuali del 6,3% dopo non aver potuto staccare cedola nel 2020 su richiesta del regolatore.
Il Solvency ratio al 214% nel dicembre 2020 è superiore al 200% che si aspettava Intesa, mentre il Combined ratio all’87% è in calo dal 94,2% di un anno prima e più contenuto dell’88% delle aspettative degli analisti.
L’utile è di 864 milioni, e il risultato netto consolidato normalizzato è pari a 905 milioni (+23,6% sul 2019), un valore che esclude gli effetti relativi al ricalcolo del badwill sulla partecipazione in Bper derivante dalla diluizione della quota di partecipazione (passata dal 19,7% al 18,9%) a seguito dell’aumento di capitale della banca. Un rafforzamento che si inserisce nel più ampio contesto dell’operazione tra Bper Banca e Intesa Sanpaolo, per l’acquisizione, da parte del gruppo modenese, di un ramo d’azienda, successivo all’opas lanciata da Intesa su Ubi. L’operazione prevede anche l’acquisto da parte di UnipolSai dei rami d’azienda relativi alle compagnie assicurative partecipate da Ubi.
Nell’ottica della riduzione della volatilità del Solvency ratio, nel corso del 2020 è stata “rivista significativamente l’asset allocation”, con una quota dei titoli di Stato italiani scesa dal 50,1% al 42,2% del portafoglio e la cessione di parte degli investimenti a rischio azionario, a favore di titoli di stato core Europe, titoli obbligazionari corporate ad alto rating e real assets.