Assieme alla lotta al coronavirus in questo momento nel mondo si sta conducendo una battaglia in prospettiva ancor più fondamentale, perché attiene alla tenuta degli assetti democratici e al benessere di miliardi di persone. Si tratta della lotta allo strapotere degli over the top, i giganti digitali, da Facebook a Google passando per Apple e Amazon, che non solo ormai fatturano quanto un grande paese sviluppato e capitalizzano come una borsa, ma hanno da tempo instaurato una tirannia del modello di sviluppo che si poggia sull’utilizzo dei dati personali e sulla trasformazione di una piattaforma in un vero e proprio mercato, in barba a qualsiasi veto antitrust. Queste considerazioni sono agli atti non solo del Congresso degli Stati Uniti, ma riempiono interi volumi di studiosi di fama internazionale dedicati al tema. MF-Milano Finanza da tempo sta conducendo una campagna per far emergere come la lotta alla dittatura del clic gratis, combinata alla crescita incredibile e potenzialmente distruttiva (di lavoro) dell’Intelligenza Artificiale, debba interessare non solo il mondo dell’editoria, che per troppo tempo ha pensato di poter dialogare con questo mondo mentre ne veniva totalmente fagocitata, ma anche tutti gli altri settori economici, comprese banche e assicurazioni. Chi sfrutta commercialmente (per ora, poi magari politicamente) i Big Data può non solo influenzare le sorti di una contesa elettorale ma anche indirizzare le scelte finanziarie e sanitarie dei governi. Lo hanno spiegato perfettamente due tedeschi, che ben conoscono il pericolo delle derive autoritarie, quali Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Europea e Mathias Döpfner, ceo di Axel Springer, nello scambio epistolare che questo giornale pubblica in esclusiva. Se qualcuno avesse ancora dei dubbi sulla forza dei monopoli digitali provi a chiedersi chi deciderà il futuro degli oltre 102 milioni di contagiati da coronavirus nel mondo, di cui 34 milioni nella sola Europa: chi li governa o chi amministra i loro dati? Siamo tutti in pericolo ma possiamo vincere se diventiamo attori consapevoli di questa battaglia. (riproduzione riservata)

Roberto Sommella
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