State Street Corporation ha pubblicato oggi una nuova survey da cui è emerso che la stragrande maggioranza (91%) dei professionisti del settore assicurativo ritiene di dover affrontare una maggiore complessità nell’utilizzo dei dati da parte della propria organizzazione per migliorare i propri modelli operativi e le infrastrutture.

Di fronte all’aumento della complessità dei dati dovuto al passaggio a nuove asset class in cerca di maggiori rendimenti, con modelli operativi dall’impronta più globale e requisiti normativi e di conformità più elevati, non stupisce che più di tre quarti (76%) degli assicuratori abbiano dichiarato che l’asset management è l’ambito in cui i miglioramenti nella gestione e nell’utilizzo dei dati possono portare a un incremento dei risultati. Altre aree di business in cui gli intervistati vedono le maggiori opportunità per migliorare la gestione e l’utilizzo dei dati sono la gestione del rischio di impresa (45%) e l’area vendite e distribuzione (42%).

“In uno scenario così sfidante per quegli assicuratori che potrebbero avere difficoltà a tenere il passo con le ultime novità in ambito tecnologia e innovazione, in molti ora hanno bisogno di un fornitore di servizi che possa aiutarli ad aggregare i dati, integrare i flussi di lavoro ed eliminare i costi ridondanti”, ha affermato Christian Bongiovanni, responsabile del segmento Insurance per l’area EMEA (Europa, Medio Oriente e Africa). “Di conseguenza, gli assicuratori richiedono un modello operativo consolidato front-to-back e un fornitore globale in grado di soddisfare le esigenze multigiurisdizionali e multiaziendali per sostenere i loro percorsi di crescita”.

Il sondaggio ha inoltre rilevato che, al momento di scegliere il partner più adatto per contribuire a consolidare i propri modelli operativi, la metà dei professionisti del settore assicurativo ha citato la capacità di operare su scala regionale come la caratteristica più importante, rispetto alla scala globale (45%), una profonda conoscenza del settore (39%) e investimenti significativi in nuovi sistemi e piattaforme tecnologiche (22%).

Per quanto riguarda le strategie d’investimento, le compagnie assicurative stimano di aumentare la propria allocation nelle principali asset class alternative nei prossimi tre anni. Tre compagnie su quattro (75%) prevedono di investire maggiormente in asset digitali, come criptovalute, infrastrutture (72%), private equity (69%) e immobili commerciali (68%).

Tra le altre evidenze:

  • il 92% degli intervistati ritiene che uno scenario caratterizzato da bassi tassi di interesse danneggerà il ramo investimenti della loro attività nei prossimi cinque anni;
  • più di due terzi (68%) stima che uno scenario caratterizzato da bassi tassi di interesse aumenterà la redditività delle loro organizzazioni. Al contempo, l’88% concorda sul fatto che i bassi tassi di interesse avranno un impatto negativo sulle aspettative di rendimento della divisione di asset management e causeranno una riduzione della domanda di prodotti, una maggiore innovazione degli stessi o porteranno all’utilizzo di strategie di investimento più rischiose;
  • l’86% degli intervistati ritiene che il contesto normativo del settore di riferimento diventerà più stringente nei prossimi cinque anni;
  • l’88% dei professionisti del settore prevede di modificare la propria strategia in ambito tecnologico nei prossimi cinque anni.