Nel 2020 il saldo tra entrate (premi) e uscite (pagamenti per riscatti, scadenze, rendite e sinistri) del mercato vita in Italia (lavoro diretto svolto da imprese italiane ed
extra-UE) è stato pari a € 24,9 mld, in calo del 16,8% rispetto al 2019, ma anche il risultato più basso degli ultimi sei anni.

Tale risultato, commenta ANIA, è stato determinato dal decremento del volume premi (-4,4% rispetto al 2019), registrato dalle polizze tradizionali e solo in parte controbilanciato dall’incremento della raccolta di ramo III e VI, a fronte di un ammontare totale delle uscite in lieve aumento (+0,5% rispetto al 2019), causato dai maggiori importi per sinistri per decesso e altri eventi attinenti alla vita umana (liquidati principalmente nel II semestre dell’anno).

Analizzando gli andamenti nei singoli trimestri, si osserva come il flusso netto realizzato nel IV trimestre 2020, pari a € 8,4 mld, sia inferiore di circa € 3 mld rispetto all’analogo periodo del 2019, di cui più della metà della differenza dovuta alla peggiore performance registrata dalle polizze di ramo I (la raccolta netta risulta comunque superiore di € 3 mld rispetto a quello del 2018 e in linea con quanto registrato nel biennio 2016-2017).

vita

Nel 2020 il volume dei premi contabilizzati è stato pari a € 101,4 mld, in calo del 4,4% rispetto all’anno precedente, quando la raccolta premi era invece in aumento di
quasi il 4% rispetto al 2018. L’83% dei premi è generato dall’emissione di nuovi contratti o dall’introito di premi unici aggiuntivi relativi a polizze già in essere, in calo del 6,5% rispetto al 2019 (percentuali ricavate utilizzando i dati della rilevazione associativa mensile sulla nuova produzione vita).

L’ammontare dei premi contabilizzati risulta costituito per l’81% da premi unici (in calo del 5,6% rispetto al 2019), e per il restante 19% da premi periodici, di cui il 3% sono premi di prima annualità (-27,1%) e il 16% premi di annualità successive (+9,6%). Valutando i premi mediante una misura che consente di standardizzare l’ammontare di premi unici e
periodici, come l’Annual Premium Equivalent (APE) – pari alla somma tra premi annui, considerati per il 100% del loro importo, e premi unici divisi per la durata dei relativi
contratti convenzionalmente posta pari a 10 anni – la variazione del volume premi passerebbe da -4,4% a -0,8%.

Nel 2020 l’ammontare complessivo delle uscite è risultato in lieve aumento (+0,5%) rispetto al 2019 e pari a € 76,5 mld. La quota prevalente delle uscite è derivata dai riscatti e dagli altri rimborsi, pari al 54% dei pagamenti complessivi e in calo dell’1,7% rispetto all’anno precedente (a tutto il mese di settembre la contrazione era pari all’11,2%, nell’ultimo trimestre si è registrato l’importo più elevato di riscatti dal III trimestre 2018); le scadenze e le rendite maturate, comprensive della variazione delle riserve per somme da pagare, hanno raggiunto un’incidenza pari al 30% delle uscite totali, a fronte di un ammontare anch’esso in calo dell’1,7% rispetto all’anno precedente (nonostante la variazione della riserva per somme da pagare sia risultata in forte aumento). Il restante 16% è costituito invece dagli importi dei sinistri per decesso e altri eventi attinenti alla vita umana coperti dalle polizze vita, che hanno invece registrato un incremento annuo del 14,5%, a fronte di un ammontare pari a € 12,0 mld, il più alto mai rilevato, di cui 6,8 mld negli ultimi sei mesi dell’anno.

Un’analisi più approfondita dei dati evidenzia che il 78% delle imprese, rappresentative di quasi l’80% del mercato in termini di premi contabilizzati 2019, ha registrato nel
2020 un flusso netto positivo e che il 67% (per una quota premi pari al 73%) ha ottenuto un risultato migliore della media dell’indice (3,30%) calcolato rapportando il flusso
netto totale alla giacenza media delle riserve complessive.

Le riserve tecniche vita, comprensive anche della riserva per somme da pagare, alla fine del 2020 sono state pari a € 772,6 mld, il 2,5% in più rispetto alla fine del trimestre precedente, consolidando una crescita del 4,8% rispetto al 2019. L’incidenza dei premi contabilizzati sulle riserve è risultata pari al 13,1%, in calo rispetto al 14,4% del 2019. In particolare, il 71% delle riserve complessive di fine anno deriva da impegni assunti nel ramo I mentre il 23% è afferente a polizze di ramo III. Analizzando la concentrazione delle riserve tecniche tra le compagnie di assicurazione operanti in Italia alla fine del 2020, si osserva che quasi la metà dell’intero ammontare (47%) è detenuto dalle prime cinque compagnie e si arriva al 67% considerando le successive cinque. La variazione dello stock delle riserve rispetto alla fine dell’esercizio 2019 è stata positiva per € 35,6 mld, ossia € 10,7 mld in più rispetto al saldo tecnico del settore vita, grazie alla rivalutazione delle masse gestite sia di ramo I sia di ramo III (per quest’ultime in maggior misura alla fine del II trimestre e del IV trimestre dell’anno).

Entrando nel dettaglio dei singoli rami, vediamo che il ramo I ha registrato un flusso netto positivo pari a € 14,1 mld, in netto calo rispetto al 2019 quando la raccolta netta sfiorava i € 22 mld. Tale risultato è stato determinato dal decremento del 9,4% della raccolta premi, pari a € 65,8 mld (di cui l’80% a premio unico), a fronte di un ammontare del totale oneri in aumento dell’1,9% (dovuto esclusivamente ai soli sinistri che registrano +16,6%) e pari a € 51,7 mld, di cui il 48% rappresentato da riscatti e altri rimborsi e il 34% da scadenze e rendite maturate. L’incidenza dei premi di nuova produzione è pari all’84%. Gli oneri pagati hanno rappresentato nel ramo I il 9,4% delle riserve.

Relativamente al ramo III, la raccolta netta di fine anno è stata pari a € 12,0 mld, in aumento del 27,2% rispetto al 2019. Tale risultato è stato determinato dall’incremento della raccolta premi (+6,2%) rispetto all’anno precedente, per un importo pari a € 29,6 mld (di cui l’83% afferente a nuovi contratti), accompagnato da un calo delle uscite del 4,5%, a fronte di un ammontare pari a € 17,7 mld (dovuto principalmente alle minori uscite per riscatti e ad altri rimborsi). L’onere complessivo per riscatti, scadenze e sinistri ha rappresentato nel ramo III il 9,9% delle riserve.

Il ramo V, con un volume premi di € 1,9 mld (di cui il 90% di premi unici), il 24,1% in meno rispetto al 2019, e con un ammontare di pagamenti pari a € 3,6 mld (pressoché equiripartito tra riscatti e scadenze/rendite maturate), in diminuzione del 35,2%, ha registrato una raccolta netta negativa per € 1,7 mld, seppur in miglioramento rispetto ai € -3,1 mld del 2019. L’86% del totale premi è afferente a nuovi contratti mentre l’onere complessivo per riscatti, scadenze e sinistri ha rappresentato nel ramo V il 14,8% delle riserve.

Nel 2020 il saldo tra entrate (premi) e uscite (pagamenti per riscatti, scadenze, rendite e sinistri) registrato per i prodotti multiramo complessivi è stato pari a € 21,9 mld, l’88% della raccolta netta complessiva del settore vita (€ 24,9 mld) e anch’esso in calo (-14,8%) rispetto all’anno precedente. Il volume dei premi contabilizzati ha raggiunto € 37,4 mld (il 37% del totale premi vita e in aumento dell’1,1%) mentre l’ammontare complessivo delle uscite è stato pari a € 15,6 mld (il 20% del totale oneri vita e con un incremento annuo del 37,1%). Le riserve tecniche dei prodotti multiramo alla fine dell’anno sono state pari a € 186,1 mld (il 24% del totale riserve vita), in aumento del 30,8% rispetto al 2019.

Il 91%, in termini di premi, dei prodotti multiramo complessivi è costituito dai cosiddetti prodotti multiramo puri – esclusi quelli previdenziali e PIR – che hanno registrato nel 2020 un flusso netto di quasi € 20 mld (di cui oltre i due terzi afferente a polizze di ramo I), a fronte di un volume premi pari a € 34,2 mld (€ 21,7 mld di ramo I) e un ammontare complessivo delle uscite di € 14,3 mld (di cui € 8,1 mld di ramo I). Il 97% di tali premi è afferente a nuove sottoscrizioni o premi unici aggiuntivi (dati ricavati dalla rilevazione associativa mensile sulla nuova produzione vita). Le riserve tecniche dei prodotti multiramo puri costituiscono l’86% di quelle relative ai prodotti multiramo complessivi.

Le forme pensionistiche individuali e collettive hanno registrato nel 2020 una raccolta premi pari a € 10,6 mld (di cui il 30% afferente a forme multiramo), al netto di
uscite per un valore di € 5,5 mld, generando un saldo tecnico di € 5,2 mld. Le riserve tecniche sono ammontate a € 85,3 mld e rappresentano l’11% delle riserve
complessive dei rami vita.

Le forme di puro rischio hanno registrato a fine anno un flusso netto pari a € 1,6 mld (di cui oltre la metà afferente a polizze non abbinate a mutui o credito al consumo), a fronte di una raccolta premi pari a € 2,2 mld e un totale oneri per un valore di € 0,6 mld. Le riserve tecniche ammontano a € 5,3 mld e rappresentano appena l’1% delle riserve complessive dei rami vita.

I PIR (Piani Individuali di Risparmio) hanno generato un flusso netto positivo pari a € 17 mln, con un volume premi di € 217 mln (di cui poco meno della metà afferente a prodotti PIR multiramo). L’ammontare delle riserve matematiche alla fine del 2020 è stato pari a € 3,8 mld (appena lo 0,5% del totale riserve vita).

Fonte: ANIA Trends