Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

Dal discorso con cui Mario Draghi ha chiesto la fiducia al Parlamento emerge l’intento di rilanciare l’Italia proteggendola al contempo dall’emergenza epidemiologica. Tra i numerosi temi tracciati non c’è un riferimento diretto alla previdenza. Va in ogni modo sottolineato come l’intento di voler sostenere l’occupazione (sia con le politiche attive del lavoro, sia supportando con la formazione la creazione di nuove professionalità richieste dal mercato nel settore digitale e della transizione ecologica) apporta a tendere un effetto beneficio sulla sostenibilità finanziaria del sistema pensionistico italiano che si basa sulla ripartizione, con i contributi versati dalla generazione attiva che finanziano il pagamento delle pensioni. Nella stessa logica va letta la volontà di supportare il welfare per garantire la conciliazione vita-lavoro per consentire una maggiore occupazione femminile in senso sostanziale, abbattendo il gap di genere anche in senso meritocratico. Il richiamo poi del premier all’europeismo e al Next Generation Eu come strumento di costruzione di un futuro migliore alle prossime generazioni evoca poi l’importanza anche di un equilibrio del sistema previdenziale che rappresenta una delle espressioni più eloquenti del patto generazionale.
Il legislatore europeo ha avviato nei mesi scorsi la revisione di alcune delle principali direttive del settore, tra cui la Direttiva sui fondi di investimento alternativi (AIFMD) e la Direttiva sulla distribuzione assicurativa (IDD). La Commissione europea ha lanciato una consultazione, con scadenza il 29 gennaio 2020, per raccogliere opinioni dagli stakeholder sui potenziali miglioramenti del quadro normativo AIFMD per un ulteriore sviluppo del mercato dei fondi di investimento alternativi europei. Anasf ha partecipato alla consultazione specificando che non è stata ancora raggiunta una completa armonizzazione delle regole nei diversi stati membri, né tra settori contigui, ritenendo che occorra uniformare le disposizioni della AIFMD alla disciplina prevista dalla Direttiva Mifid per i servizi finanziari e alla disciplina della Direttiva IDD per il settore assicurativo. L’Associazione è convinta che le previsioni relative ai fondi alternativi debbano essere normate con maggior dettaglio al fine di ottenere regole uniformi per le diverse tipologie di strumenti che sono coperti dall’ambito di applicazione della Direttiva.
Lo stop alla pensione «Quota 100» è sicuro. Non solo; il nuovo Governo ha anche escluso la ventilata possibilità di ricorrere ad ulteriori proroghe, al fine di evitare il paventato «scalone», che non consentirebbe il pensionamento prima di raggiungere i 67 anni. Richiesto quest’ultimo dalle organizzazioni sindacali al ministro del Lavoro Andrea Orlando. Come procedere dunque? La via più probabile è quella di una vera riforma strutturale dell’intero sistema previdenziale. Con l’obiettivo di garantire solidità e sostenibilità anche nel medio periodo. In maniera da rispondere alle sollecitazioni dell’Europa. Alle quali, come è noto, il Governo Draghi guarda con la massima attenzione.
La parola d’ordine è mettersi nei panni di chi sottoscrive una polizza vita o acquista una copertura danni offrendo un prodotto che sia idoneo e adeguato, con costi trasparenti e non alti al punto da erodere il valore del prodotto. Con questo obiettivi in mente, semplici sulla carta ma per nulla banali nell’applicazione, il prossimo 31 marzo entrerà in vigore il nuovo regolamento Ivass (45/2000) sulla product oversight governance (pog). Meno di un mese per mettere a punto l’ultimo tassello di una normativa europea, partita ormai due anni fa, che punta ad aumentare la trasparenza nel mercato assicurativo e soprattutto a far sì che i prodotti acquistati rispondano agli effetti bisogni dei clienti. Con il regolamento l’autorità di controllo italiana ha introdotto nuovi e specifici obblighi rispetto alle regole europee, sia per le compagnie che operano nella Penisola sia per i distributori, ovvero agenti, banche o broker o chiunque altro collochi polizze (come rivenditori auto o agenzie di viaggio). Novità che promettono di rivoluzionare il mercato e che stanno già provocando più di qualche tensione,con gli agenti dello Sna che hanno presentato pure un ricorso al Tribunale amministrativo.
La pandemia come ha cambiato l’approccio alla pianificazione e protezione del patrimonio? Risponde Loconte, giurista e pioniere in Italia dello storico veicolo anglossassone. Fondatore e managing partner dello Studio legale e tributario Loconte & Partners, Stefano Loconte è avvocato cassazionista ed esperto di diritto societario e fiscale, ma soprattutto è esperto in ambito del diritto dei Trust, che ora considera, citando la Cassazione, un istituto tipico dell’ordinamento italiano. Con MF-Milano Finanza ha parlato dei nuovi approcci post covid al wealth planning, la pianificazione non solo finanziaria ma patrimoniale.
Nomine che già hanno acceso discussioni e commenti non esaltanti, quelle dei sottosegretari, da un lato, e nomina in Bankitalia del nuovo direttore generale, dall’altro, che ha registrato favorevoli giudizi. Luigi Federico Signorini, vicedirettore generale, è stato nominato il 25 febbraio dal consiglio superiore di Palazzo Koch direttore generale ed «ex officio» presidente dell’Ivass in sostituzione di Daniele Franco neo-ministro dell’economia. Ora la nomina, come deliberata giuridicamente perfetta, è sottoposta per la sua efficacia all’approvazione del capo dello Stato, sentito il parere del Consiglio dei ministri. Il direttorio, formato da tre vice direttori generali, dal dg e dal governatore, andrà integrato con la nomina di un nuovo vice dg. A quel punto il plenum dell’organo sarà ricostituito. La competenza e l’esperienza, anche a livello europeo e internazionale, di Signorini sono diffusamente riconosciute, così come la sua autonomia intellettuale e manageriale. La nota vicinanza a Mario Draghi, da un lato, costituisce per lui un importante riconoscimento delle sue qualità, ma, dall’altro, rafforza il requisito dell’autonomia culturale e decisionale. Cosa che, del resto, vale per tutta la banca centrale che mai si era trovata nella situazione in cui due massimi esponenti del governo, l’attuale presidente del consiglio e il ministro dell’economia, fossero due «ex», già agli altrettanto massimi livelli dell’istituto.
Alla finanza veneta è mancata una strategia. Ne è convinto Enrico Marchi che proprio in questi giorni ha bussato a una delle ultime istituzioni finanziarie indipendenti del Nord Est, la Cattolica di Verona, per rilevarne il 10% in cordata con investitori italiani ed esteri. Cosa sarebbe successo se nell’ultimo scorcio del XX secolo le casse di risparmio della regione, dalla Cassamarca di Treviso alla Cariverona, dalla CariVenezia alla Cariparo si fossero coalizzate per dar vita a una grande banca del Triveneto anziché cercare nuovi partner oltre l’Adige? La domanda, che spesso ritorna nelle conversazioni con Marchi, non è un ozioso controfattuale ma il punto di partenza per capire la strategia di Banca Finint. L’istituto bussa a Cattolica in una fase rovente per Verona. Scelta industriale o posizionamento tattico in vista di nuovi equilibri? Le grandi famiglie, gli intrecci con le Generali, il riscatto della finanza del Nordest
BIM Open Solution è un’assicurazione sulla vita per il caso di morte a vita intera a premio unico e premi integrativi, collegata ad una gestione separata ed a fondi interni. Si tratta quindi di un mix in termini finanziari dove ad una componente è delegata la ricerca di performance interessanti affiancata da una percentuale di asset sicuro. La gestione separata utilizzata è BIM Vita, mentre le componente a maggior volatilità sono rappresentate dai fondi BIM Vita Linea Azionaria Trend di Lungo Periodo, BIM Vita Linea Flessibile Smart Allocator, BIM Vita Linea Megatrend e BIM Vita Linea Sostenibilità. Le opzioni di investimento sono rese disponibili secondo cinque combinazioni allocative predefinite, dove la gestione separata può oscillare tra il minimo del 50% e il massimo del 90%. L’importo investito relativo a ciascun eventuale premio integrativo corrisposto viene allocato tra gestione separata e fondi secondo la medesima allocazione iniziale. Il rendimento del capitale collegato alla gestione separata dipende dalla misura annua di adeguamento ad esso applicata, e può avere valore positivo o negativo al netto della commissione trattenuta.
  • Solido l’utile di PartnerRe
Quarto trimestre solido per PartnerRe, società di riassicurazione statunitense che fa capo a Exor, che nel 2020 ha registrato un utile netto di 204 milioni di dollari rispetto a una perdita nel quarto trimestre 2019 di 108 milioni. Nell’intero esercizio l’utile netto è sceso a 206 milioni dagli 890 del 2019, includendo capital gain per 245 milioni e perdite da cambi per 52. A livello divisionale positivo il business non-life, che nel quarto trimestre ha tamponato parte delle perdite dell’anno: premi +7% anno su anno e utile operativo di 21 milioni, contro una perdita di 188 milioni nel quarto trimestre 2019. Nel 2020 premi in calo dell’11% e perdita operativa pari a 304 milioni contro -20 milioni del 2019. Sostanzialmente stabile il business life: premi +1% e utile operativo a 22 milioni da una perdita di 3 milioni nel quarto trimestre, nel 2020 premi stabili e utile operativo -4% a 70 milioni.

Torna centrale la concorrenza. Il presidente Draghi, infatti, ha inserito la concorrenza tra i temi principali per avvicinare il recovery plan ai principi dell’ordinamento comunitario e quindi alle aspettative della Commissione europea. Dunque il nuovo premier riporta al centro dell’azione di governo un tema, quello della concorrenza appunto, che nelle precedenti esperienze governative era stato sostanzialmente dimenticato. Il presidente Falcone esprime «piena condivisione all’iniziativa proposta dal premier, anche perché da sempre la Lapet ritiene che la concorrenza tra professionisti, quando fondata sulle competenze e non sulla protezione delle riserve, sia utile a migliorare la qualità dei servizi resi ai clienti». L’oblio sulla concorrenza era calato fin dall’inizio della legislatura, nonostante la legge 99 del 2009 avesse previsto l’adozione di un provvedimento a tutela e stimolo della concorrenza, da approvarsi con cadenza annuale. Invero, finora, l’unica legge annuale per il mercato e la concorrenza, proprio in attuazione di quanto disposto dalla legge 99/2009, è stata approvata nel 2017 ed ha richiesto un iter di quasi tre anni. Quella legge ha introdotto significative novità in tema di assicurazioni, professioni, energia, comunicazioni, ambiente, trasporti, turismo, poste, banche e farmacie, introdotte con l’obiettivo di stimolare la crescita e la produttività e di consentire ai consumatori di sopportare costi minori per procurarsi beni e servizi. Tuttavia il tema è fortemente divisivo, perché ogni componente delle maggioranze che hanno sostenuto i diversi governi succedutisi nel tempo, rispondono alle istanze delle lobby e dei gruppi di pressione del rispettivo elettorato, che insistono per non cedere le riserve e le posizioni di privilegio garantite dalle norme che restringono l’accesso al mercato.
Cresce la Lapet. Nonostante un anno terribile la Lapet si conferma in crescita ed accoglie al 31 dicembre 2020 352 nuovi associati, a cui corrisponde un incremento percentuale di oltre il 7%. Rispetto agli anni precedenti nei nuovi iscritti si registra una quasi completa parità di genere, poiché gli uomini sono il 51% e le donne il 49%. La crescita della Lapet dimostra anche un apprezzamento degli associati e dei professionisti verso i servizi che l’associazione garantisce ai propri iscritti. In primo luogo quelli tradizionali, dalla formazione, che ha risposto alla pandemia con un ricco programma di eventi in streaming ed e-learning, fino alla polizza per la responsabilità civile del professionista. Apprezzati anche i servizi innovativi, come la polizza assicurativa contro gli effetti del contagio da Coronavirus, garantita a tutti gli iscritti. Tutti i servizi appena elencati sono offerti gratuitamente agli associati, inclusi nella quota associativa, peraltro rimasta invariata. La crescita degli iscritti inoltre premia la lungimiranza del direttivo nell’organizzare le attività dell’associazione. Il riferimento è alla scelta di effettuare gli esami di ammissione online, che dunque hanno continuato ad essere svolti senza soluzione di continuità ed in piena sicurezza, nonostante la pandemia.
Bilanci al setaccio nella finanza. Pubblicate le liste di controllo delle informazioni da fornire nelle note ai bilanci di assicurazioni, banche, sim, sgr e intermediari finanziari. Le check list sono state rese pubbliche ieri dall’associazione delle società di revisione (Assirevi) e costituiscono uno strumento utile e pratico non solo per le società di revisione, istituzionalmente incaricate di svolgere attività di revisione contabile, ma anche per coloro che sono ad altro titolo coinvolti nel processo di redazione e di controllo dei bilanci (si pensi ai cfo o ai sindaci). Le liste sono quindi da ieri a disposizione di tutti coloro che ne vogliano prendere visione o utilizzarle sul sito di Assirevi; al fine di consentirne un più agevole utilizzo da parte degli operatori interessati i file vengono messi a disposizione in formato word.

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