Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

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Si è svolta ieri la prima di tre tappe digitali del 2021 di ConsulenTia, l’evento ideato da Anasf, edizione centrata sul futuro verde della finanza, che ha registrato più di 1000 partecipanti connessi in streaming. Al convegno inaugurale Anasf sono intervenuti Francesco Bicciato, segretario Forum Finanza Sostenibile, Maria Paola Chiesi, Shared Value & Sustainability Director del gruppo Chiesi, il presidente di Anasf Luigi Conte e Nadia Linciano, responsabile dell’Ufficio Studi Economici Consob. A moderare l’incontro Andrea Cabrini, direttore Class Cnbc.
La Banca Finint di Enrico Marchi starebbe lavorando alla costituzione di una cordata che possa rilevare una quota di circa il 10% del capitale di Cattolica Assicurazioni, acquisendo, se non tutte, una grossa fetta delle azioni proprie (12,3% del capitale), di cui la compagnia veronese si è fatta carico in seguito dell’esercizio del recesso dopo la trasformazione da società cooperativa in società per azioni (spa). A quanto apprende l’agenzia Ansa, Marchi, che starebbe cercando di coinvolgere investitori radicati nel Nordest oltre che investitori internazionali, avrebbe già avviato contatti con gli organismi di vigilanza, a cui spetta tra l’altro il compito di autorizzare l’acquisto di partecipazioni qualificate nelle assicurazioni.
  • Aviva cede le attività francesi a 3,2 mld
Aviva venderà la sua divisione francese al gruppo assicurativo Aema per 3,2 miliardi di euro in contanti. Aviva ha spiegato che l’accordo rafforzerà la sua posizione di liquidità e genererà valore per i suoi azionisti. I proventi saranno utilizzati per supportare il suo piano di riduzione del debito, gli investimenti per la crescita a lungo termine e per accelerare il rimborso di parte del prestito interno con Aviva Insurance. Le parti si aspettano di perfezionare l’accordo entro la fine di quest’anno. C’erano altri quattro candidati in lizza per contendersi il ramo francese del gruppo assicurativo con sede a Londra e presente in 16 Paesi : Allianz, Athora (sostenuta dal fondo Apollo, il fondo d’investimento Eurazeo e Generali Assicurazioni.
  • Rc Auto, premi giù dell’11,8% a gennaio
Per ridare slancio al comparto automobilistico, produttori e concessionarie concedono sconti anche rilevanti per l’acquisto di un’auto. I vantaggi maggiori sono rivolti all’acquisto di un mezzo a basso impatto ambientale, che potranno usufruire degli eco-incentivi prolungati dal governo fino al 30 giugno. Ma a gennaio 2021 si registra anche un netto calo del premio Rc Auto pari a -11,8% rispetto allo stesso mese del 2020, raggiungendo quota 366,8 euro. Ad incidere sulla riduzione sui costi di assicurazione la relazione tra i minori chilometri percorsi durante il lockdown e il minor rischio di incidenti. A beneficiare maggiormente le prime assicurazioni per auto nuove e usate, rispettivamente con un -17,23% e un -16,53%, anche in conseguenza della forte concorrenza. Uno studio di Segugio.it ha stimato un possibile risparmio fino a 1.700 euro in 10 anni (2.500 euro in alcune grandi città).

Scoppio e incendio, dati al fisco

Polizze sugli eventi calamitosi e erogazioni liberali nel modello 730 precompilato 2021. Con due provvedimenti del 21 febbraio 2021, rispettivamente n. 49882 quello per i premi assicurativi e numero 49889/2021 quello per le donazioni, dell’ Agenzia delle entrate sono state introdotte delle modifiche in merito alla comunicazione all’anagrafe tributaria dei dati relativi ai contratti e ai premi assicurativi e alle erogazioni liberali. Polizze scoppio e incendio nel precompilato. Con il primo provvedimento sono state modificate le specifiche tecniche, disponibili in bozza sul sito dell’Agenzia, al fine di acquisire l’informazione relativa alla detrazione fiscale da applicare per le polizze assicurative aventi ad oggetto il rischio di eventi calamitosi (di cui all’art. 119 del dl 19 maggio 2020, n.34 convertito con modificazioni della legge 17 luglio 2020, n.77).
  • Indagine Nielsen 
Oltre quattro automobilisti su dieci temono i siti truffa sulla Rc Auto e quasi uno su dieci è effettivamente stato vittima di frodi nello stipulare l’assicurazione online per il proprio veicolo. È quanto emerge da un’indagine di Nielsen, realizzata per Prima Assicurazioni, che ha intervistato un campione di assicurati dopo che, nel 2020, l’Ivass, l’Authority che vigila sul mercato assicurativo, ha rilevato ben 142 siti truffa online per la stipula della Rc Auto, in calo rispetto ai 168 del 2019, ma in forte crescita rispetto ai 103 del 2018 e quasi triplicati dai 50 del 2017. In particolare, il 43,3% degli intervistati teme di poter rimanere vittima di una truffa sul web, mentre l’8% ne è effettivamente rimasto vittima in passato.

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  • I 190 anni delle Generali a Citylife
Le Assicurazioni Generali e compiono 190 anni. La compagnia, fondata a Trieste nel 1831, celebra la ricorrenza con molteplici iniziative. A Milano, da questa stasera la Generali Tower di Citylife sarà illuminata per una settimana con immagini e frasi — visibili da tutta la città — che raccontano una visione condivisa e sostenibile del futuro. In 190 anni di esistenza la compagnia ha raggiunto la posizione di primo gruppo assicurativo italiano e terzo in Europa dopo la tedesca Allianz e la francese Axa. I principali mercati del gruppo sono l’Europa Occidentale, l’America settentrionale e l’Estremo Oriente. Alle Generali, dal 1907 al 1908, lavorò lo scrittore Franz Kafka.
  • Ubi Banca e Adapt, il rapporto sul welfare aziendale
Al crescere delle dimensioni di una azienda, corrisponde un aumento del welfare che varia anche a seconda della collocazione geografica della società (le intese sottoscritte sono in prevalenza nelle regioni del Nord Italia). È quanto emerge dal «Welfare for People», il terzo rapporto sul welfare occupazionale e aziendale in Italia promosso dalla Scuola di alta formazione in Relazioni industriali e di lavoro di Adapt e dall’Osservatorio Ubi Welfare di UBI Banca.

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  • Finint corteggia Cattolica Una cordata di soci veneti per affiancare Generali
Per ora sono mosse informali, approcci, sondaggi. Ma il quadro intorno a Cattolica è decisamente in movimento. L’ultimo protagonista in ordine di apparizione – anche se in modo molto felpato – sembrerebbe Enrico Marchi, presidente e azionista di Banca Finint. Che potrebbe puntare ad una quota intorno al 10% del pacchetto di azioni rivenienti dall’esercizio del diritto di recesso e ancora in pancia alla compagnia (in tutto, più del 12%) ma che, per indicazione vincolante dell’Ivass, devono essere vendute entro fine anno (e, chissà, magari ben prima). Secondo le indiscrezioni ci starebbero pensando Francesco Brioschi e Giuseppe Lovati Cottini – entrambi già nell’azionariato di Cattolica nei mesi passati, prima dell’assemblea che ha votato la trasformazione in spa – ma l’interesse di Marchi potrebbe rafforzare sensibilmente il futuro azionariato di Cattolica. Anche perché la mossa potrebbe essere accompagnata dalla ricerca di altri compagni di cordata, in territorio veneto, da schierare a fianco di Generali. Non certo in contrapposizione, ma con una quota abbastanza significativa da affiancare al Leone di Trieste. «Osserviamo attentamente le evoluzioni del sistema finanziario veneto e del Nord Est – ha dichiarato lo stesso Marchi ad Affari& Finanza – sarebbe molto importante e opportuno che accanto a un socio autorevole come Generali, ci fossero anche espressioni del territorio come Fondazioni, family offices, investitori istituzionali».

  • I 190 anni di Generali: storia, ripresa e futuro
  • Finint verso Cattolica In cordata per il 10%

  • La Macif acquisirà Aviva France per 3,2 mld
Dopo sei mesi di trattative, il gruppo mutualista Aéma, con a capo la Macif, è stato selezionato dal gruppo britannico per la cessione della controllata francese. La sua offerta si impone su quella di Eurazeo, Generali, Allianz e Athora
  • “Con Aviva, raddoppieremo”
Il gruppo mutualista Aéma entra in trattative esclusive per l’acquisto di Aviva France. Un’operazione da 3,2 mld che gli permetterà di raddoppiare le dimensioni attuali. Le ambizioni raccontate in un’intervista a Les Echos