Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

L’investimento con criteri Esg assume sempre maggiore rilevanza nel contesto finanziario attuale e nel mondo dei fondi pensione. Pegaso, fondo complementare per i dipendenti delle imprese di servizi di pubblica utilità, è particolarmente attivo sotto questo profilo. MF-Milano Finanza ne ha parlato con Andrea Mariani, direttore generale di Pegaso.
In attesa dei rendiconti previsti dalla direttiva Mifid 2 su rendimenti e costi 2020 che banche e reti devono inviare entro il 30 aprile agli investitori, proseguono le grandi manovre sulle commissioni da parte delle sgr, che devono difendere i loro margini. Nel mirino ci sono le commissioni di performance, dopo che Banca Generali ha annunciato nei suoi fondi lussemburghesi una nuova politica di pricing che prevede un taglio, con contestuale incremento delle commissioni di gestione. Un intervento realizzato a seguito delle pressioni delle authority, che premono per rendere più eque queste voci di costo variabili le quali, accanto alle commissioni di gestione che sono fisse, servono a remunerare il gestore che ha battuto il mercato. Da ultima c’è l’Esma che di recente ha emanato delle nuove raccomandazioni sul tema. Il focus dell’Autorità europea di vigilanza sui mercati finanziari è in particolare sulla frequenza di calcolo che dovrebbe essere almeno annuale, per evitare che applicazioni ravvicinate nel tempo, come nel caso di conteggi mensili o trimestrali, possano far sì che il gestore incassi la commissione di performance anche in anni complessivamente negativi per il cliente.
L’anno del Covid non ha avuto molti protagonisti nel mondo della finanza. Se gran parte delle aziende ha preferito congelare investimenti e operazioni straordinarie e attendere tempi più propizi, in pochi hanno scelto di rischiare. Tra i più decisi c’è stato l’amministratore delegato di Unipol Carlo Cimbri che, proprio nei mesi più bui, ha dato pieno sostegno al vertice di Bper nell’ambito del deal Intesa-Ubi. Con quell’operazione la banca modenese (di cui la compagnia detiene oggi il 19,68%) ha acquisito una rete di 620 filiali, posizionate per lo più in una regione strategica come la Lombardia. Un salto dimensionale che oggi pone Bper ai vertici della classifica delle banche italiane per asset. Il deal ha inoltre contribuito ad avvicinare Cimbri al ceo di Intesa Carlo Messina che, con il numero uno di Mediobanca Alberto Nagel, è oggi tra gli interlocutori di riferimento per il vertice di Unipol. L’ormai storico legame con Piazzetta Cuccia peraltro è stato rafforzato con il ritorno nel capitale dell’istituto attraverso una partecipazione vicina al 2%.
Dopo la crisi finanziaria del 2007-2008 l’obiettivo principale dei regolatori internazionali è stato quello di scongiurare il rischio del «too-big-to-fail», ovvero la crisi di una banca di dimensioni sistemiche tale da causare ingenti salvataggi pubblici. Perciò si è voluto che gli istituti emettessero titoli sottoponibili a svalutazione in caso di dissesto. Le perdite sarebbero state così per gli investitori e non per gli Stati: è il principio del burden sharing e del bail-in, che si è dimostrato razionale in teoria, ma non fattibile nella pratica. Il motivo? Si è visto, in particolare in Italia con i creditori subordinati, che il fallimento di una banca può diventare una mina per l’intero sistema finanziario perché diffonde il panico anche negli istituti sani.
La polizza BNP Paribas Cardif Power Plus è una soluzione di investimento unit linked a premio unico realizzata da Cardif Vita, distribuita da BNL Gruppo BNP Paribas. Il prodotto si pone l’obiettivo di protezione del capitale e contestuale adattabilità alle diverse fasi dei mercati, attraverso il cappello della polizza assicurativa. Power Plus utilizza portafogli predefiniti per cavalcare i trend positivi in coerenza con gli obiettivi di investimento, e contemporaneamente in caso di dinamiche negative dei mercati mira a proteggere il capitale in base al livello chiesto dal cliente. Alla sottoscrizione verrà scelto di allocare il premio netto in una specifica Linea predefinita tra le dodici che sono messe a disposizione. Ogni Linea è composta da fondi di BNP Paribas AM e di case terze, differenziata per tema di investimento e per livello protezione. Anche gli eventuali versamenti aggiuntivi verranno investiti nella linea abbinata al contratto, ma nel corso del tempo verranno introdotte nuove linee eventualmente in sostituzione di quelle preesistenti. Una delle caratteristiche distintive di Power Plus è la Protezione, personalizzata e quotidiana, attuata tramite una strategia denominata iTIPP, individual Time-Invariant Portfolio Protection. Si tratta di un algoritmo che tramite ribilanciamenti automatici tra asset rischiosi e non rischiosi mira a proteggere il capitale su base giornaliera. Viene valutato, ogni giorno e per ogni singola polizza, la necessità o meno di ribilanciare le due componenti dell’investimento, definite Componente di Performance e Componente di Protezione.
  • Da Prelios Integra una nuova piattaforma per far dialogare investitori e tecnici su rischi climatici e variabili energetiche
«Il cambiamento climatico rappresenta una minaccia per l’economia e la salute pubblica ormai comprovata, i cui impatti sono stati resi più evidenti dall’evento pandemico che ha coinvolto tutti i settori dell’economia, Real Estate compreso». Ad affermarlo è Nicolò Tarantino, amministratore delegato di Prelios Integra, realtà che opera nella gestione di immobili per conto di grandi operatori immobiliari pubblici e privati, oltre che nella progettazione e nello sviluppo di iniziative su larga scala. Con oltre 8 milioni di mq gestiti e, storicamente, primo operatore ad essersi specializzato in questi servizi ad alto valore aggiunto, ha sedi a Milano e Roma, uno staff di cento risorse altamente qualificate e collabora stabilmente con una rete capillare e di grande affidabilità, tale da consentire alla società un approccio multidisciplinare, a tutto vantaggio del committente e del valore del suo patrimonio immobiliare. «Da tempo Bruxelles ha sancito per legge che tutti gli edifici dovranno essere Carbon Free, a zero emissioni di carbonio, entro il 2050», afferma il manager continuando a ragionare sulla relazione tra sostenibilità e mercato immobiliare. «È previsto uno step intermedio al 2030 ma il vero obiettivo è quello finale se vogliamo evitare i peggiori effetti del cambiamento climatico»

Un fondo internazionale basato su una partnership fra gli assicuratori, gli stati membri e in ultima istanza l’Unione europea per assicurare le potenziali perdite derivanti da una pandemia: è una delle proposte che il l’a.d. delle Generali, Philippe Donnet, ha illustrato al commissario Ue ai servizi finanziari, Mairead McGuinness, durante un incontro virtuale. «Le pmi, in particolar modo, sono state fortemente colpite dal lockdown e dalle conseguenti perdite dovute all’interruzione delle loro attività», ha spiegato Donnet. «Per la loro natura straordinaria i costi legati a eventi pandemici non possono essere coperti dal solo settore assicurativo, ed è quindi fondamentale ideare soluzioni innovative fondate sulla collaborazione tra pubblico e privato».
Uomo anello debole della catena di sicurezza privacy. L’errore umano sta alla base di tre sanzioni irrogate dal Garante della privacy a tre aziende sanitarie. In tutti e tre i casi è capitato che alcuni dipendenti hanno comunicato dati sanitari a persone sbagliate, per posta o per telefono. Vediamo i tre episodi, che impongono di fare attenzione non solo alle reti informatiche, ma anche alle procedure interne. Nel primo caso un dipendente ha spedito all’indirizzo sbagliato una relazione medica contenente le informazioni sulla salute e la vita sessuale di una coppia: risultato 10 mila euro di sanzione. In una seconda vicenda si è trattato di consegna a persone sbagliate di cartelle cliniche contenenti dati e referti riferibili ad altre persone, incluso un minore. Il terzo caso ha riguardato una paziente, che aveva esplicitamente richiesto, sottoscrivendo un apposito modulo, che nessun soggetto esterno, neppure i familiari, fosse informato sul suo stato di salute.
Allianz ha messo a segno un incremento dell’utile operativo nel quarto trimestre del 2020 grazie a una solida performance in tutti i segmenti di business. La compagnia assicurativa tedesca ha contabilizzato un risultato operativo di 2,98 miliardi di euro, in crescita rispetto ai 2,75 mld riportati nello stesso periodo dell’anno precedente. L’utile netto è ammontato a 1,82 miliardi, leggermente al di sotto degli 1,86 mld di ottobre-dicembre 2019 ma superiore alle previsioni degli analisti. Il fatturato è salito da 35,5 a 35,6 miliardi. Il Solvency 2 è risultato pari al 207% contro il 212% dell’esercizio 2019.

corsera

  • Stop alla vendita delle U-Mask Il ministero: «Potenziali rischi per la salute»
Non sono dispositivi medici. Anzi, ci sono «potenziali rilevati rischi per la salute» proprio per «l’assenza di un regolare processo valutativo». Così le mascherine U-Mask non potranno più essere vendute. Colorate, in neoprene, caratterizzate dalla grande «U» stampata sul lato, amate e sfoggiate anche da molti personaggi famosi, le costose mascherine (33,60 euro l’una) prodotte da U-Earth Biotech Ltd sono diventate fuorilegge. Lo stabilisce «con carattere di urgenza» il ministero della Salute che ne dispone «il divieto di immissione in commercio» e ne ordina il ritiro dal mercato. Entro 5 giorni l’azienda dovrà ritirare a sue spese tutte le mascherine presenti sul mercato, dalle farmacie ai siti web. Inoltre, U-Mask sarà cancellata anche dalla Banca dati ufficiale dei dispositivi medici autorizzati. La decisione, spiega la Direzione generale dei dispositivi medici e del servizio farmaceutico del ministero della Salute, dopo la scoperta che il laboratorio di analisi Clodia di Bolzano che ha rilasciato la certificazione di conformità della U-Mask, è «risultato privo di autorizzazione sanitaria». Non solo. Chi ha firmato la certificazione, è «un soggetto privo dei prescritti titoli abilitativi», cioè senza laurea. La Direzione generale quindi sottolinea i potenziali rischi «in termini di sicurezza ed efficacia» della mascherina che quindi non dà garanzia «sull’effettiva adeguatezza come strumento di prevenzione dei contagi».
  • Pensioni, su quota 100 la Lega apre: niente proroga
Entrata nel governo, la Lega dice addio a Quota 100, la riforma varata col governo Conte 1, per mandare in pensione chi ha almeno 62 anni d’età e 38 di contributi. Lo ha fatto alla Camera, nella dichiarazione di voto sulla fiducia a Draghi. «Non pretendiamo la proroga di Quota 100 – ha detto il capogruppo Riccardo Molinari – anche se ci piacerebbe. Ma è evidente che non possiamo pensare di tornare alla Fornero». Molinari si riferisce all’esigenza, condivisa tra i partiti, di evitare che, poiché Quota 100 scade il 31 dicembre di quest’anno, ci si ritrovi dal giorno dopo con uno “scalone” di 5 anni, quello tra i 62 e i 67 anni per la pensione di vecchiaia. «Serve – ha concluso – un sistema che garantisca la fuoriuscita dal lavoro anticipata e permetta ai giovani di entrare». Che cosa significhi lo spiega Claudio Durigon, tra i padri di Quota 100 e già sottosegretario al Lavoro per la Lega nel governo Conte 1: «Il covid ha cambiato tutto» e quando verrà meno il blocco dei licenziamenti c’è il rischio che tanti lavoratori perdano il posto. Ma Quota 100 servirebbe a poco, meglio puntare sul «contratto d’espansione, che introducemmo sempre noi nel 2019». Questo strumento, ora applicabile alle aziende con più di 250 dipendenti, è rivolto alle imprese che devono ristrutturarsi: con un accordo sindacale, che deve contenere anche un programma di assunzioni, si possono mandare in pensione anticipata fino a 5 anni i lavoratori. «Questa misura andrebbe estesa alle piccole imprese», dice Durigon.

  • Incontro tra Donnet e McGuinness
«Il settore assicurativo può aiutare nella gestione dei rischi,trasferire fondi a individui e imprese quando si verificano crisi impreviste come il COVID-19 e supportare la ripresa economica allocando capitale in investimenti infrastrutturali e progetti sostenibili»,così il ceo di Generali, Philippe Donnet, ieri alla commissaria europea ai Servizi Finanziari, Mairead McGuinness, durante un incontro virtuale nell’ambito del dialogo che da tempo Generali porta avanti con le istituzioni europee.

  • I consulenti alla prova della sostenibilità
Strada in salita per i consulenti finanziari italiani che vogliono portare i risparmiatori a mettere nel loro portafoglio investimenti Esg. Il tema della sostenibilità, al centro del prossimo evento di ConsulenTia di martedì prossimo, fa ancora fatica ad essere digerito nel nostro Paese. Secondo le ultime rilevazioni della Consob, infatti, le famiglie italiane si sentono ancora molto insicure sulle tematiche Esg: Enviroment, Social, Governance. Il 66% dei risparmiatori dichiara di non possedere investimenti socialmente responsabili e un investitore su quattro ha solo conoscenze di base. Non solo. Nell’84% dei casi l’acronimo Esg viene considerato esclusivamente per la componente “green”, tralasciando quella sociale e quella di governance. Una buona fetta dei risparmiatori è inoltre convinta che i prodotti finanziari sostenibili siano più costosi e rendano finanziariamente meno, nonostante gli indici Esg delle Borse mondiali da inizio anno, nel 2020 e negli ultimi tre anni abbiano sempre performato meglio dei tradizionali.
  • I piani individuali iniziano il 2021 in retromarcia: -161 milioni