Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

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Intesa Sanpaolo sarà in grado di «attivare lo stesso ammontare delle cifre del Next Generation Eu per processi di investimenti». Lo ha detto il ceo di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina, intervenendo ieri a un convegno della Fisac-Cgil. «Guardiamo tutti i giorni -ha aggiunto- al bene del Paese. Intesa Sanpaolo ha 500 miliardi di impieghi in Italia, un trilione e 200 miliardi di euro di risparmio delle famiglie italiane e siamo i principali creditori dello Stato dopo la Bce. Infatti, attraverso la banca e la compagnia assicurativa del gruppo, siamo i principali sottoscrittori dei titoli pubblici. La possibilità di erogare nuovo credito e di gestire il risparmio rappresenta perciò un punto di forza». Nel periodo di attivazione del Next Generation Eu «saremo in grado – ha proseguito Messina – di attivare come credito concesso lo stesso ammontare delle cifre che arriveranno dall’Europa. E questo in favore di quelle imprese che vorranno generare progetti di investimento. Quindi la banca è disponibile ad attivare 200 miliardi di euro in favore dei processi di investimento delle imprese».
La nomina del nuovo direttore generale di Banca d’Italia potrebbe avvenire già nella riunione del consiglio superiore in programma giovedì 25 febbraio. Lo hanno alcune fonti all’agenzia MF-Dow Jones aggiungendo che in pole position per la nomina al momento è Luigi Federico Signorini, membro del direttorio e vicedirettore della Banca d’Italia dal 2013. Come anticipato da MF-Milano Finanza, per la successione a direttore generale di Bankitalia e presidente dell’Ivass sono candidati naturali gli attuali tre vicedirettori generali, ossia Alessandra Perrazzelli, Piero Cipollone e appunto Signorini. A inizio 2019 Signorini e con lui tutta Banca d’Italia avevano subito un duro attacco da parte del primo governo Conte. A spingere per un cambiamento nella governance di Via Nazionale erano soprattutto i due vicepremier Matteo Salvini e Luigi Di Maio. La conferma di Signorini, il cui mandato scadeva a fine febbraio di quell’anno, è stata tenuta a lungo in stand-by dall’esecutivo che non ne aveva immediatamente avallato il reincarico.
  • Crescono gli impieghi di Credem nel factoring
Credemfactor, società del Credem specializzata nel comparto del factoring, ha chiuso il 2020 riportando un risultato di gestione pretasse in progresso tendenziale del 7% a 9,8 milioni di euro e impieghi in crescita del 2,1% a 1,1 miliardi, mentre i clienti sono aumentati del 9,5%. Nel corso dell’ultimo anno, la struttura guidata dal dg Gabriele Decò ha sostenuto ingenti investimenti per dare vita a una piattaforma digitale innovativa, Fast Factoring, che è in grado di gestire le esigenze dei clienti dall’on-boarding alla contrattualizzazione fino all’intera transazionalità tra cedente e debitore. È stato infine attivato un progetto per automatizzare l’intero processo degli incassi

Per la successione e donazione di attività finanziarie a neoresidenti agevolati prevale il criterio speciale della territorialità. A nulla rileva la residenza dell’intermediario finanziario. Così le Entrate con risoluzione 12/2021 sulla tassazione di attività finanziarie offerte a persone fisiche che beneficiano del trattamento fiscale agevolato a favore dei neo-residenti (art. 24-bis, Tuir). I redditi corrisposti da Stati o soggetti esteri ai neo residenti che fruiscono dell’imposta sostitutiva prevista dall’art. 24-bis non perdono la caratteristica di redditi di capitale di fonte estera e mantengono le agevolazioni fiscali non solo se sono riscossi all’estero, ma anche se le attività finanziarie estere, da cui derivano sono (come nel caso in esame) oggetto di contratto di custodia con intermediari italiani; contratto di gestione, amministrazione e consulenza con intermediari italiani, pur essendo depositate presso un conto estero; un contratto di assicurazione sulla vita a contenuto finanziario stipulato con compagnie di assicurazioni estere operanti in Italia in regime di libera prestazione di servizi (Lps), quando la riscossione dei proventi potrebbe essere eventualmente affidata a intermediari italiani.
Il modello Genova per gli appalti così com’è non è replicabile, va normalizzato». Mario Comba, ordinario di diritto pubblico dell’Università di Torino, uno dei maggiori esperti di settore- presidente della Scr Piemonte spa (la centrale di acquisti della regione) e dell’EHPPA (European Health Public Procurement Alliance), la prima associazione che riunisce le centrali pubbliche di acquisto in Europa per il settore sanitario-, spiega che per accelerare sulle opere pubbliche il codice appalti va abbandonato e va «adottato un sistema che preveda l’applicazione delle sole direttive europee, con l’aggiunta delle norme antimafia e basta. Altrimenti il Paese muore di burocrazia». Proprio in queste ore la Scr Piemonte ha pubblicato un avviso di indagine di mercato sui vaccini anti Covid, «ci rivolgiamo a tutti», dice Comba. Ma per passare alla fase dell’acquisto ci sono ancora due scogli.
  • Una nuova app da Cassa commercialisti 
Estratto conto previdenziale, «promemoria» delle (imminenti) scadenze e ragguagli sullo stato di avanzamento di una istanza: gli oltre 70.000 dottori commercialisti avranno questi (ed altri) servizi a disposizione, sullo smartphone, grazie alla «app» della Cassa di previdenza di categoria (Cdc). Uno strumento, disponibile su Google Play e Apple Store nelle versioni per Android e iOS, nato con l’intento di semplificare i rapporti tra i professionisti e l’Ente pensionistico, visto che vi sarà, tra l’altro, possibile prenotare una consulenza specialistica; il nuovo «tassello» tecnologico si affianca al sito della Cassa, già forte di una buona «performance» (nel 2020 ha registrato circa 5,9 milioni di visualizzazioni, quasi raddoppiate rispetto all’anno precedente). La «app», dichiara il presidente della Cdc Stefano Distilli, è stata sviluppata con la finalità di «offrire un’ulteriore modalità di interazione con l’Ente»

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  • “Pietro faceva una gara di sorpassi Gaia e Camilla uccise sulle strisce”
Non c’è nessun concorso di colpa. Gaia e Camilla quella notte a Roma erano sulle strisce pedonali e hanno iniziato ad attraversare con il verde. Ma su corso Francia tre auto stavano facendo una gara di sorpassi. Loro, strette mano nella mano, se ne sono accorte e, dopo un attimo di esitazione in cui il semaforo è diventato giallo e poi subito rosso, hanno deciso di raggiungere l’altro lato della strada. Ed è stato proprio allora che sono state travolte dal suv di Pietro Genovese, figlio 22 enne del regista Paolo. È questa la ricostruzione fatta dal giudice Gaspare Sturzo nelle motivazioni della sentenza con la quale il 19 dicembre scorso ha condannato il giovane a otto anni di reclusione per duplice omicidio stradale. Non hanno sbagliato Gaia Von Freymann e Camilla Romagnoli. Non sono state incaute, anzi. In 192 pagine il magistrato ricostruisce testimonianze, video e perizie. E conclude escludendo qualsiasi concorso di colpa. Se avesse guidato con maggiore prudenza le avrebbe viste come loro hanno visto lui. «È assai elevato — scrive Sturzo — il grado di colpa dell’imputato, sotto il profilo del quantum di evitabilità dell’evento, essendo l’incidente frutto anche di una negligente scelta di mettersi alla guida dopo aver fatto uso di alcol, pur sapendo che era obbligato a non bere qualora avesse voluto condurre un’auto, secondo la sua età e per il tempo in cui aveva preso la patente ». Non solo, Genovese, che ha superato i limiti di velocità e usava il cellulare, aveva anche avuto precedenti esperienze negative alla guida e «una normale diligenza di una persona avveduta avrebbe tratto da tutti questi precedenti “avvertimenti” un insegnamento tale da evitare le condotte che oggi hanno portato ai fatti in imputazione ».

  • Silenzio sulle pensioni ma lo stop a Quota 100 è un punto fermo
È stata la grande assente dal programma su cui Mario Draghi ha chiesto la fiducia alle Camere per il suo nuovo governo. Forse anche perché nella vasta e variegata maggioranza che sostiene l’esecutivo le scuole di pensiero sulla previdenza sono, in alcuni casi, molto distanti tra loro. Ma la riforma delle pensioni non sarà solo un convitato di pietra dei tavoli tecnici e politici su cui si giocherà la partita dell’uscita dalla crisi e della “ricostruzione” del Paese che il presidente del Consiglio ha fissato come obiettivo prioritario, insieme all’accelerazione e al rafforzamento del piano-vaccini, nella road-map tracciata per i prossimi mesi. Nell’agenda del premier è infatti già segnata in bella evidenza una scadenza che non potrà essere aggirata: è quella del 31 dicembre 2021, quando si esaurirà la sperimentazione triennale di Quota 100. E per evitare che il temuto “scalone” si trasformi in un trappola, per i lavoratori ma anche per il governo, Draghi sa bene che dovranno essere adottate per tempo le necessarie contromisure. Non a caso nel giro di consultazioni che lo hanno poi portato a sciogliere la riserva il premier avrebbe indicato una tappa sicura nella rotta da seguire: lo stop a Quota 100, come ha rivelato nei giorni scorsi il capogruppo del Carroccio a Montecitorio, Riccardo Molinari.
  • Per i Paperoni tassazione forfettaria dei dossier gestiti da intermediari

Francia: assicuratori autorizzati a versare dividendo con prudenza

L’Authority francese chiede al settore di dare prova di grande prudenza nel momento di versare i dividendi, dando in questo modo implicitamente il via libera alle compagnie. Nei giorni scorsi sia Coface che CNP Assurances avevano promesso il versamento di dividendi generosi agli azionisti.

Handelsblatt

 

  • Uniqa cambia idea e vuole pagare il dividendo
L’assicuratore austriaco intende pagare ai suoi azionisti un dividendo per l’anno finanziario passato. Una distribuzione di 18 centesimi per azione sarà proposta all’assemblea generale annuale il 31 maggio, ha annunciato la società. Uniqa aveva precedentemente annunciato che potrebbe non pagare un dividendo per il 2020. L’anno finanziario passato è andato meglio del previsto per l’assicuratore. Secondo i dati preliminari, l’utile prima delle tasse è stato di 57,1 milioni di euro. Originariamente, non era esclusa una perdita per il 2020.