Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali


logoitalia oggi7

L’84% delle imprese italiane si ritiene «molto» o «abbastanza» sostenibile, ma nel 93% dei casi si tratta di grandi aziende sopra i 250 dipendenti. Più di 9 imprese su 10 differenziano i rifiuti, 6 su 10 si impegnano nel risparmio energetico, quasi la metà in quello dell’acqua. La riciclabilità dei materiali e il risparmio di materie prime non rinnovabili sono i fattori predominanti in fase di sviluppo di un nuovo progetto o prodotto. A rilevarlo è la quarta edizione dell’osservatorio «Sostenibilità & Comunicazione», promosso da Mediatyche e Homina e curato da Format Research, secondo cui la rivoluzione della sostenibilità è, però, in gran parte rimandata a causa della pandemia. Secondo gli analisti, nonostante la consapevolezza della necessità di un salto di qualità ambientale, sociale ed economico sia sempre più diffusa tra gli imprenditori, i gap strutturali del sistema Italia continuano a persistere.
La pandemia ha (ri)mescolato le carte dell’assistenza erogata dalle Casse previdenziali ai propri iscritti, sovvertendo le (passate) priorità. E mettendo in gioco idee ed energie inedite (nonché risorse sostanziose) con l’intento di plasmare il «tradizionale» supporto per la cura della salute, della famiglia e della professione in un agglomerato di aiuti accomunati dall’esigenza di rendere il meno possibile gravosa la convivenza con il Covid-19. È quel che risulta dalla consueta inchiesta annuale di IO Lavoro dedicata alle iniziative di welfare condotte dagli Enti pensionistici privati, cui sono assicurati circa 1,5 milioni di lavoratori italiani, dei quali 513.882, nell’annualità precedente, si sono già visti accreditare sui conti correnti almeno una delle tre mensilità del «bonus» pubblico da 600/1.000 euro introdotto dal decreto «Cura Italia» (18/2020); un esito (quasi) scontato, quello della (generalizzata) messa a disposizione di denaro per coprire i costi della malattia, o della quarantena, considerando il prolungarsi dell’emergenza sanitaria ed economica nella Penisola, nel quale affiorano, tuttavia, modalità differenti per incentivare, nell’anno appena cominciato, le varie categorie ad affrontare le conseguenze del contagio e del «lockdown», sapendo di poter contare sull’apporto della propria Cassa d’appartenenza.
Accordarsi con il Fisco è sempre conveniente. Soprattutto se si rientra nella categoria dei cosiddetti high net-worth individual (Hnwi), ossia coloro che hanno ampie disponibilità di patrimonio. I ruling emessi per le persone fisiche non rientrano, infatti, nell’ambito dello scambio obbligatorio e automatico di informazioni a fini fiscali. A dirlo è la Corte dei conti europea, che ha pubblicato il report «Scambio di informazioni fiscali nell’Ue: fondamenta solide, ma crepe nell’attuazione». Le lacune del sistema dello scambio di dati fiscali nell’Ue incoraggiano l’elusione e l’evasione fiscale, dice la Corte dei conti. In totale, ammonta a 190 miliardi di euro all’anno il mancato gettito fiscale nell’Ue (circa l’1,7% del pil dell’Ue), considerando i regimi fiscali speciali e le inefficienze della riscossione delle imposte, di cui almeno 50 e 70 miliardi di euro sono da imputare alla sola evasione e l’elusione delle imposte sulle società
L’amministratore delegato in conflitto d’interessi è tenuto a investire della questione l’organo collegiale della società, informandolo delle vicende personali che lo legano all’operazione da compiere: dovrà essere il consiglio di amministrazione a deliberare di procedere nell’affare motivando sulla convenienza per la società. Lo stabilisce l’ordinanza 28718/20, pubblicata dalla prima sezione civile della Cassazione.
Attacchi hacker, ricatti online e mail a destinatari sbagliati: è ricco di casi il catalogo delle violazioni della sicurezza che obbligano ad autodenunciarsi al Garante della privacy e ad avvisare le persone coinvolte e potenzialmente danneggiate. Il 100% della sicurezza informatica, dicono gli esperti, non esiste e quando capita un incidente bisogna avvisare il Garante e, nei casi più gravi anche gli interessati, altrimenti si rischia una pesante sanzione amministrativa.
Le tecnologie blockchain entrano nella fase di maturità. Dopo le attenzioni mediatiche e i proclami sulla cosiddetta catena di blocchi si passa a progetti veri e propri. Non limitati solo alle criptovalute, nonostante nell’immaginario collettivo l’associazione sia scontata, sembrando quasi l’unica possibile. Rispetto al 2019, sono aumentati del 59% i progetti concreti, mentre gli annunci sono diminuiti dell’80%. Non solo. Malgrado l’emergenza Covid-19, su 1.242 iniziative censite dal 2016 al 2020 (734 annunci e 508 progetti concreti), sono 267 quelle avviate negli ultimi dodici mesi a livello internazionale da aziende e pubbliche amministrazioni, che comprendono 70 annunci e 197 progetti concreti (di cui 83 operativi, il resto sperimentazioni o proof of concept). Il 47% dei casi mappati nel 2020 utilizza piattaforme esistenti, a dimostrazione che l’attenzione degli operatori si sta spostando sempre più verso lo sviluppo di applicazioni e meno sulla creazione di nuove piattaforme.

aflogo_mini

 

  • La holding dei Doris porta il patrmonio a 1,1 miliardi
La famiglia rinnova al 2023 il patto di sindacato su Banca Mediolanum e accantona i profitti di Finprog. Nel frattempo continua a piccolo passi a effetturae altri investimenti soprattutto nel private equity
  • Una polizza per lavorare con meno pensieri
Dallo smart working alle iniziative di welfare aziendale. Sono alcune delle azioni rivolte ai  dipnendeti con cui le aziende hanno reagito alla pandemia. Proprio il lavoro agile ha avuto uno sviluppo dirompente a partire dal lockdown dello scoso marzo. Da Lagardère Travel Retail a iGuzzini: assicurazioni che garantiscono indennità, invio di un medico a domicilio, trasporto in ambulanza e altro
  • Nei bilanci salute e risultati
Axa, dale visite mediche allo yoga: le iniziative finalizzate a garantire l’equilibrio psico-fisico dei 1800 addetti che operano tutti da remote. Secondo un’indagine Condotta dal Gruppo assicurativo la pandemia sta avendo impatti important sullo stato di benessere psicologico degli italiani, come avviene in altri paesi europei
  • Obiettivo “tutti uguali”
Zurich Italia ne ha fatto un pilastro delle sue politiche welfare che spaziano dalla salute all’inclusione delle disabilità e ai servizi per la comunità Lgbt. Tre I pilastri sui cui si appoggia la filosofia della compagnia: Welfare, Wellbeing e D&I, che sta per diversity & inclusion.

  • Dante con Société Générale
Dante, il fondo recentemente lanciato da Invimit, società del ministero dell’Economia e delle finanze che gestisce il patrimonio immobiliare pubblico, ha scelto Société Générale Securities Services come banca depositaria. La totalità delle quote del primo comparto del fondo sono state acquistate a fine dicembre da Poste Vita per circa 250 milioni di euro. Il progetto vuole valorizzare il patrimonio immobiliare dello Stato, contribuendo alla riduzione del debito pubblico. Per Roberto Pecora, da pochi mesi amministratore delegato della banca del gruppo Société Générale , si tratta di un importante contratto in un settore, quello del real estate, in cui i francesi vogliono crescere in Italia.
  • Pensione, è ora di fare il tagliando
L’azione combinate dei nuovi coefficient di trasformazione in rendita e la mancata crescita, a cui è agganciata la rivalutazione dei contribute, taglierà l’assegno fino a 99 euro al mese nel caso di un dipendenti 50enne. Che cosa fare? Si può aumentare il versamento nella previdenza integrative. Bastano meno di dieci euro in più per I giovani. Chi invece è vicino al traguardo deve metterne anche 188

  • Pacchetti di welfare personalizzati saranno più adatti ai nuovi bisogni
Anche i sistemi di welfare aziendale dovranno, almeno nel breve termine, adeguarsi alle mutate esigenze dei lavoratori, in seguito all’emergenza sanitaria. La nuova organizzazione del lavoro, per alcune aziende è stata solo una (forte) accelerazione dei processi di remotizzazione già in corso; per la maggior parte, invece, è stato un ripensamento radicale dell’organizzazione del lavoro. L’azienda, intesa come luogo fisico, è sempre stata pensata come il fulcro anche del benessere dei lavoratori, il cosiddetto wellbeing: di qui la cura degli spazi per renderli più accoglienti, i benefit quali posti auto e asili nido, la messa a disposizione di palestre e luoghi di interazione tra i lavoratori posti all’interno o nelle vicinanze delle sedi aziendali. Lo smartworking potrebbe in parte depotenziare l’impatto di tutti gli investimenti fatti in questa direzione, così come quello dei benefit legati al commuting, quali auto aziendali in uso promiscuo, abbonamenti al trasporto pubblico e navette aziendali.
  • Nel primo lockdown -19% per la sanità integrativa