Pagina a cura di Sonia Ciccolella

Il legislatore europeo ha avviato nei mesi scorsi la revisione di alcune delle principali direttive del settore, tra cui la Direttiva sui fondi di investimento alternativi (AIFMD) e la Direttiva sulla distribuzione assicurativa (IDD). La Commissione europea ha lanciato una consultazione, con scadenza il 29 gennaio 2020, per raccogliere opinioni dagli stakeholder sui potenziali miglioramenti del quadro normativo AIFMD per un ulteriore sviluppo del mercato dei fondi di investimento alternativi europei. Anasf ha partecipato alla consultazione specificando che non è stata ancora raggiunta una completa armonizzazione delle regole nei diversi stati membri, né tra settori contigui, ritenendo che occorra uniformare le disposizioni della AIFMD alla disciplina prevista dalla Direttiva Mifid per i servizi finanziari e alla disciplina della Direttiva IDD per il settore assicurativo. L’Associazione è convinta che le previsioni relative ai fondi alternativi debbano essere normate con maggior dettaglio al fine di ottenere regole uniformi per le diverse tipologie di strumenti che sono coperti dall’ambito di applicazione della Direttiva. Il legislatore nazionale infatti difficilmente riesce a colmare le carenze che emergono da una legislazione non chiara e uniforme a livello europeo. Regole più trasparenti e semplici agevolerebbero altresì l’operato dei professionisti che si interfacciano con la clientela e che devono spiegare agli investitori nel dettaglio la regolamentazione di questi strumenti complessi. Occorre inoltre prevedere regole armonizzate a livello europeo sulla fiscalità dei fondi alternativi e regole omogenee sul passaporto europeo per favorire gli investimenti transfrontalieri. 
Eiopa, l’Autorità europea che vigila sul settore assicurativo, ha invece lanciato un sondaggio, a cui Anasf ha risposto a febbraio, per valutare l’applicazione della IDD e raccogliere, tra le altre, evidenze in merito alla qualità della consulenza e delle pratiche di vendita dei prodotti assicurativi e individuare i settori in cui vi è ulteriore spazio di miglioramento. Anasf ha sottolineato che la Direttiva IDD ha introdotto per il settore assicurativo regole pressoché analoghe a quelle della Direttiva MiFID II ed ha portato considerevoli miglioramenti nella tutela della clientela, soprattutto grazie alla prestazione di un servizio di consulenza di qualità da parte dei consulenti finanziari. Le disposizioni IDD sulla prestazione del servizio di consulenza, sulla trasparenza della comunicazione delle informazioni e sull’aggiornamento professionale degli operatori hanno certamente contribuito a migliorare la tutela del cliente. Anasf ha segnalato quanto sia necessaria anche per i prodotti assicurativi la prestazione del servizio di consulenza, affinché i clienti conoscano nel dettaglio i servizi e i prodotti loro offerti in un’ottica di pianificazione di lungo termine. 

Occorre infatti un’analisi approfondita della situazione complessiva del cliente per poter selezionare, all’interno delle classi di assicurazione, i prodotti più adeguati alle sue esigenze. Oltre ad un miglioramento della formazione degli intermediari assicurativi è altresì necessario investire nell’educazione dei cittadini, affinché comprendano come il questionario di valutazione dei loro bisogni ed esigenze sia il momento più importante del loro rapporto con l’assicuratore. 
Relativamente al tema dell’Isurtech, ovvero la trasformazione tecnologica e digitale nel settore assicurativo, la pandemia Covid-19 ha accresciuto l’esigenza di dematerializzazione dei rapporti e contratti anche nel settore assicurativo, rafforzando l’azione regolamentare da tempo avviata in Europa e la valutazione dell’impatto sulla rete distributiva e sulle prassi contrattuali e operative. Anasf ritiene che occorra prestare particolare attenzione all’utilizzo di piattaforme automatizzate per la vendita di servizi e prodotti assicurativi alla clientela: devono infatti essere garantiti i medesimi livelli di tutela per tutti i clienti, indipendentemente dal canale utilizzato e dovrebbe essere sempre disponibile l’interazione umana con un consulente che sappia fornire all’utente le informazioni necessarie. (riproduzione riservata)

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