Con la riapertura del mondo, la copertura Cancellazione eventi rischia di diventare un grosso problema. È quanto sostiene Christian Mumenthaler, Ceo del gruppo riassicurativo Swiss Re.

L’impatto significativo della pandemia sul segmento property and casualty (P&C) fa presagire che una volta chiusa l’emergenza pandemica, con la riapertura del mondo e il ritorno alla normalità, le coperture per la cancellazione degli eventi diventerà un grosso problema. Nel corso della call della scorsa settimana in cui Swiss Re ha annunciato i risultati finanziari 2020, Mumenthaler ha detto che la copertura o verrà proposta a costi elevatissimi, o sarà addirittura esclusa.

Il riassicuratore elvetico ha registrato nel 2020 una perdita netta di 3,9 miliardi di dollari tra sinistri Covid e somme messe a riserva, di cui 1,9 miliardi per il segmento P&C, dove l’80% è destinato alle coperture business interruption senza danni materiali, cancellazione o posticipo eventi, perdite su crediti e fideiussioni.

Mumenthaler ha osservato che se da un lato la pandemia non ha colto impreparata l’azienda, la decisione dei governi di bloccare tutto ha di fatto spostato il focus delle perdite sul segmento P&C e su alcune aree non previste. “Credo che gli insegnamenti per il futuro siano molto chiari per la cancellazione degli eventi”.

Fino a ieri “la cancellazione dell’evento era una copertura che considerava solamente gli aspetti locali, e se ne potevano sottoscrivere molte con premi estremamente diversificati in tutto il mondo. Questo è stato il presupposto di quel tipo di assicurazione, non particolarmente costosa. Se però in futuro i clienti vorranno delle coperture totali, comprendendo anche la pandemia, lo scenario si farà completamente diverso e il prodotto diventerà particolarmente gravoso. Prevedo quindi due possibilità: o le pandemie globali saranno escluse dalle coperture, e quindi tutto potrà rimanere nella fascia di prezzo tradizionale. Oppure, l’inclusione della pandemia farà automaticamente schizzare in alto il prezzo a livelli estremamente elevati. Non so al momento quale delle due opzioni potrà prevalere, visto che nessuno sta organizzando nulla e non ci sono richieste di coperture di questo tipo. Ma, quando riapriremo, penso che questo sarà un grosso problema di cui tenere conto”.