di Teresa Campo
Economia Ue più lenta del previsto nel 2021, pronta però ad accelerare l’anno prossimo. Grazie anche alla carta Draghi. Parola di Moody’s che nell’aggiornamento trimestrale del Global Macro Outlook 2021 rivede al ribasso le stime di crescita per l’anno in corso di tutto il Vecchio Continente, Gran Bretagna inclusa, motivando la sentenza con il perdurare della crisi pandemica e le nuove restrizioni introdotte a causa della ripresa dei contagi.

La situazione sarà diversa da Paese a Paese. «Poiché il Covid e le sue varianti continuano a gettare un’ombra sui sistemi sanitari e sull’economia di tutto il mondo», spiega il rapporto, «il livello di incertezza e di forza della ripresa economica varierà a seconda dei Paesi. Ci aspettiamo che il pil reale cresca su base annua in tutti i Paesi del G20, ma per alcuni occorrerà un maggior tempo per tornare alla piena capacità produttiva».

Per l’Italia, si legge nel Global Macro outlook 2021, la crescita prevista è stata ridotta al +3,7% dal precedente +5,6% atteso a novembre, un taglio dunque di quasi due punti. Meno severa, invece, la revisione del pil atteso per l’Eurozona, che scende dal 4,7% al 3,7%, un punto secco. Tagliate anche le stime di crescita per il Regno Unito, ridotte ora al +4,7% dal precedente +5,2%. Ma se in quest’avvio d’anno Moody’s vede un po’ più cupo rispetto a novembre, col passare dei mesi si attende un miglioramento di passo. «Prevediamo che l’attività di queste economie accelererà nella seconda metà dell’anno, poiché le vaccinazioni aiuteranno a tenere sotto controllo la pandemia e consentiranno una riduzione delle restrizioni», ha spiegato l’agenzia di rating. «Il tutto complice il mantenimento di una politica fiscale e monetaria espansiva e un buon accesso al credito per famiglie e imprese che dovrebbero continuare a sostenere la ripresa economica. In altre parole, la risposta di politica fiscale e monetaria, oltre che la gestione della pandemia, svolgeranno un ruolo chiave».

Su queste basi, secondo l’agenzia Usa, l’Europa vedrà un’accelerazione dell’economia del 3,9% nel 2022 (dal 3% precedente) e l’Italia del 4,1% contro il 3,5% stimato a novembre. In particolare, sottolinea Moody’s, «l’Italia riceverà circa 209 miliardi dal Recovery Fund europeo da qui al 2026: queste risorse potrebbero rafforzare le prospettive di crescita del Paese se diretti e utilizzati efficacemente per infrastrutture pubbliche e altre spese a favore della crescita. La formazione di un governo trasversale di larghe intese guidato da Mario Draghi», conclude il report dell’agenzia di rating, «fa aumentare le probabilità che questo avvenga». (riproduzione riservata)

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