Bper Banca sarà ancora protagonista del consolidamento, ma non subito. «Come azionisti di Bper siamo aperti a qualunque ipotesi che crei valore e che corrisponda agli interessi industriali del nostro gruppo», ha spiegato Carlo Cimbri, ceo di Unipol, compagnia assicurativa socia dell’istituto emiliano al 18,3%. Bper, ha proseguito, «è il nostro partner, insieme a Popolare di Sondrio, nel settore della bancassicurazione, una modifica del perimetro o qualsiasi ipotesi di fusione che riguardi Bper, noi lo valuteremo anche in funzione di quale tipo di interesse potremmo avere con un diverso canale di bancassicurazione». Tuttavia, secondo Cimbri, «non è in questi mesi che Bper può affrontare un’operazione straordinaria, qualunque essa sia» dato che «fra un paio di settimane effettuerà la migrazione del portafoglio clienti che acquisisce da Ubi B.», fase «che sicuramente caratterizzerà’ il lavoro di Bper per tutto l’anno». Inoltre, ha aggiunto, «il cda di Bper è anche in scadenza di mandato, ad aprile ne dovrà essere nominato un nuovo, quindi non è in questi mesi che Bper può affrontare un’operazione straordinaria, qualunque essa sia». Le parole di Cimbri sono arrivate a margine della presentazione dei conti annuali di Unipol. La compagnia assicurativa ha chiuso il 2020 con 864,1 milioni di euro di utile netto, grazie anche a un calo del 22% degli oneri sui sinistri a 8,8 miliardi. I premi netti si sono attestati a 11,4 miliardi, i ricavi totali a 14,32 miliardi, il Solvency ratio al 214% e il Combined ratio all’87%. Durante lo scorso anno, Unipol ha rivisto «significativamente l’asset allocation» del portafoglio, con la quota dei titoli di Stato italiani scesa dal 50,1% al 42,2%. In ragione dei risultati riportati, il cda del gruppo bolognese propone un dividendo di 0,28 euro per azione. «Nel 2019 e nel 2020 abbiamo bilanci robusti e una forte situazione di solvibilità, sia livello consolidato di gruppo, sia a livello individuale di UnipolSai», ha assicurato Cimbri. «Quindi abbiamo tutte le possibilità di rispettare l’obiettivo di piano, cioè la distribuzione cumulata di 600 milioni di cedole nell’arco di tre anni».

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