Unipol ha chiuso il 2019 con un utile consolidato di 1,087 miliardi di euro, in crescita del 73% rispetto all’anno precedente. Il risultato netto normalizzato, spiega, si è attestato a 732 milioni (+19,5%) e la raccolta diretta assicurativa è stata di 14,014 miliardi (+13,5%). Sul fronte danni la raccolta diretta è salita del 2,7% a 8,167 miliardi. La raccolta premi auto è ammontata a 4,178 miliardi dai 4,183 mld del 2018) e il comparto non auto è migliorato del 5,8% a 3,989 mld. Il combined ratio si è posizionato al 93,7% dal 94,4% precedente. Nel settore vita la raccolta diretta è aumentata del 36,2% a 5,847 miliardi. Il cda ha deciso di distribuire un dividendo pari a 0,28 euro per azione, in crescita del 56%.
L’indice di solvibilità di gruppo vede un rapporto tra fondi propri e capitale richiesto pari al 181% rispetto al 163% del 2018. Secondo il management i risultati conseguiti nel 2019 permettono di confermare i target finanziari previsti dal piano strategico 2019-2021.
La controllata UnipolSai ha visto un utile netto normalizzato di 721 milioni, in miglioramento del 3,2%. L’utile netto consolidato è sceso da 947,5 a 654,8 milioni. Questo risultato comprende l’onere straordinario derivante dalla sottoscrizione degli accordi con i sindacati per il Fondo di solidarietà e altre forme di incentivazione all’esodo. I risultati 2018, invece, comprendevano una plusvalenza di 309 milioni. Il dividendo ammonta a 0,16 euro per azione (+10%).
L’a.d. Carlo Cimbri, parlando dell’incremento della remunerazione agli azionisti, si è detto «sorpreso dalla sorpresa degli analisti, in quanto la holding ha strutturalmente una capacità di reddito dai dividendi di UnipolSai che rende questo target di 200 milioni all’anno assolutamente confortevole. In UnipolSai», ha precisato il capoazienda, «i risultati e gli andamenti e la solidità dei conti, della solvency, del portafoglio e le buone performance ci hanno permesso di anticipare il target di dividendo al 2021. Questa anticipazione non costituisce una nuova base di partenza su cui immaginare una scaletta in crescita, ma un’anticipazione che ritenevamo di poter fare e di poter confermare per i prossimi esercizi. Rappresenta, quindi, il target di dividendi su cui lavoreremo per il 2020 e il 2021 perché, se riusciremo a mantenerla, saranno migliorati i target di dividendi cumulati annunciati nel piano di UnipolSai». Per quanto riguarda l’intero gruppo, «questo è il target di dividendo, poi vedremo. Abbiamo le possibilità per gestire qualche miglioramento».
Cimbri ha poi espresso soddisfazione per il secondo anno di attività di Unipol Rec: «Ma noi facciamo un altro mestiere e non intendiamo investire ulteriormente nell’acquisto di crediti deteriorati. Unipol Rec anche nel 2019 ha mostrato un recupero sui crediti lordi del 28-30%, ben oltre il valore di bilancio, che era del 20% circa per i crediti ereditati da UnipolSai, e di 8 centesimi per quelli rilevati da Bper. Vogliamo proseguire su questa strada anche per i prossimi esercizi, è una sfida ambiziosa: la scelta di tenere i crediti e gestire il recupero in casa è stata profittevole per il nostro gruppo».
A Piazza Affari le due società hanno chiuso in forte rialzo: Unipol ha guadagnato il 6,42% a 5,26 euro e UnipolSai il 4,38% a 2,60 euro. Gli analisti hanno parlato di conti superiori alle stime, soprattutto sul fronte della cedola.
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