di Giulio Zangrand

Nuovo giro di poltrone ai vertici di una grande banca svizzera. Dopo le dimissioni a sorpresa di Tidjane Thiam da ceo di Credit Suisse in scia allo scandalo sui pedinamenti ai danni di vari top manager, ieri un altro grande nome del credito elvetico ha infatti annunciato l’imminente addio. Si tratta di Sergio Ermotti che, dopo nove anni alla guida di Ubs, ha annunciato di essere pronto a lasciare le redini della banca nelle mani dell’attuale numero uno di Ing Groep, Ralph Hamers. Come precisato dall’istituto di Zurigo, Hamers, 53 anni, olandese, entrerà a far parte del consiglio di amministrazione a settembre per poi assumere la posizione di amministratore delegato dal primo di novembre. Una notizia che ha in parte sorpreso il mercato, perché se da un lato è vero che la partenza del top manager 59enne di Lugano era nell’aria ormai da tempo, dall’altro la scelta del suo successore ha sconfessate le indiscrezioni secondo cui in pole position per il vertice del gruppo ci fosse Iqbal Khan, approdato alla guida della gestione patrimoniale di Ubs la scorsa estate proprio da Credit Suisse.

«È il momento giusto per andare avanti. Ubs è in gran forma, gode della massima flessibilità strategica ed è ben posizionata per una crescita sostenibile» ha detto il ceo uscente, che in effetti durante il suo mandato ha saputo risollevare la banca svizzera dal dissesto del 2008, operando un profondo risanamento dei conti, trasformandola nel maggiore gestore patrimoniale al mondo con 2,6 miliardi di dollari di attività e portandone la s capitalizzazione da 43,7 a 51 miliardi.

«Un banchiere rispettato con provata esperienza nella transizione digitale»: così il presidente di Ubs, Alex Weber, ha invece definito il ceo entrante, che sarà dunque chiamato a sfruttare l’esperienza maturata nei Paesi Bassi nel campo dell’innovazione tecnologica per risollevare i conti del gruppo dopo un anno con profitti in calo del 5% a 4,3 miliardi di dollari in scia al crollo dell’investment banking (-37%) e una causa da 4,5 miliardi per frode fiscale in Francia.

Alla guida di Ing dal 2013, Hamers ha infatti implementato un cambiamento fondamentale nel modello operativo dell’istituto ed è ora considerato uno dei migliori esempi di innovazione digitale nel settore bancario. Ma è anche stato al centro di numerosi scandali connessi al riciclaggio di denaro, tra cui anche quello relativo alla banca russa Troika Dialog e che sono costati quasi un miliardo di dollari di multe.

In attesa di capire quale sarà il futuro di Ermotti, per il quale non è da escludere la possibilità di subentrare proprio a Weber nella presidenza di Ubs a partire dal 2022, quando scadrà il suo mandato, il mercato sembra comunque aver apprezzato il cambio ai vertici, tanto che il titolo della banca ha chiuso la seduta alla Borsa di Zurigo con un rialzo 2,48% a 13,44 dollari. (riproduzione riservata)

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