di Fausto Tenini e Alessandro Lazzari * (Assinews)

Il prodotto punta ai vantaggi fiscali assicurati dalla normativa, ma il rischio di mercato è abbastanza elevato

Sara Bi-Fuel PIR è un piano di risparmio a lungo termine, tecnicamente un prodotto assicurativo sulla vita con capitale rivalutabile, a premio unico con possibilità di versamenti aggiuntivi. E’ una polizza multiramo collegata alla gestione separata Fondo Più e al fondo interno assicurativo Sara PMI Italia. L’obiettivo è incrementare il valore del capitale attraverso strumenti finanziari di natura azionaria, obbligazionaria e monetaria, tra cui strumenti finanziari conformi a quanto richiesto dalla normativa in materia di PIR, ed è rivolto a coloro che intendono mantenere l’investimento per almeno 10 anni. I PIR, nel rispetto della normativa e se mantenuti per almeno 5 anni, prevedono l’esenzione da ogni tipo di imposta sia sui rendimenti che sulle successioni, e sono stati introdotti nella normativa italiana con la Legge di Bilancio 2017, integrata con il Decreto Fiscale collegato alla Legge di Bilancio 2020. La polizza analizzata prevede una prestazione in forma di capitale ottenuta dalla somma di una componente rivalutabile, il capitale assicurato, collegata ai risultati della gestione separata e di una seconda componente unit linked, collegata al fondo interno. Il prodotto prevede inoltre una allocazione predefinita dell’investimento in quanto i premi, al netto dei caricamenti, vengono ripartiti tra le due gestioni con un peso pari al 30% per la gestione separata e al 70% per il fondo interno PIR, Sara PMI Italia. Per quanto riguarda la parte investita nella gestione separata Fondo Più, è prevista la garanzia della restituzione del capitale assicurato, con il consolidamento annuo delle rivalutazioni attribuite al contratto che restano definitivamente acquisite. Nessuna garanzia come sempre in merito al capitale investito nel fondo interno, valorizzato ogni settimana, finalizzato a dare performance ma a costo di una maggiore volatilità. I vincoli in merito ai premi si traducono per il premio unico in importo minimo pari a 5 mila, che scendono a 2 mila euro per ogni versamento aggiuntivo. Inoltre, ai sensi della normativa sui PIR, il prodotto prevede che l’importo dei versamenti nel corso di ciascun anno solare non possa essere superiore a 30 mila euro e complessivamente in corso di contratto non possa essere superiore a 150 mila euro. Il contratto prevede che l’età massima dell’assicurato alla data di decorrenza del contratto non debba essere superiore a 85 anni. Il capitale in caso di morte dell’assicurato è pari alla somma del capitale assicurato rivalutato e del capitale variabile del fondo interno. È prevista una maggiorazione che va ad incrementare il solo capitale variabile, ottenuta applicando al capitale variabile una percentuale che decresce al crescere dell’età dell’assicurato alla data di decesso, ma tale maggiorazione non può mai risultare superiore a 50 mila euro. È prevista la facoltà del contraente di richiedere il riscatto, anche in misura parziale, se l’importo minimo del riscatto parziale non è inferiore a 2 mila euro e il capitale minimo residuo è di almeno 2500 euro. La gestione separata Fondo Più ha reso nel 2018 il 2,83% al lordo dei costi, grazie ad un sapiente mix di strumenti finanziari: al debito italiano va poco meno della metà del portafoglio del fondo, seguito dal 20% di titoli di Stato in euro e un abbondante 18% di fondi diversificati, 10% circa di obbligazioni corporate in euro e quote residuali di strumenti in valuta estera. Il fondo Sara PMI Italia ha espresso nel corso del 2019 un rendimento del 9,18%, ed è inquadrabile come un prodotto flessibile a gestione attiva. Guardando al Kid del prodotto, che aggrega sia la componente a gestione separata che la parte variabile, si segnala al netto dei costi un guadagno medio annuo – dopo 10 anni- pari al 4,59% nello scenario migliore, che scende allo 0,91% in unno scenario moderato e si tramuta in una perdita annua del 6,91% in caso di forte stress dei mercati. D’altronde la componente rischiosa è predominante. I costi si attestano all’1,87% medio annuo, sul’orizzonte di investimento consigliato. (riproduzione riservata)

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