Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

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    • Cattolica entra nel patto di Ubi
      Il nuovo patto di Ubi Banca si allarga a pochi giorni dalla presentazione dell’offerta pubblica di scambio di Intesa Sanpaolo. L’ampliamento del Comitato Azionisti di Riferimento (Car) era nell’aria da qualche giorno e ieri sera è stato ufficialmente annunciato con l’ingresso di Cattolica. Si tratta della Fondazione Banca del Monte di Lombardia, azionista di Ubi Banca col 3,9% del capitale: dopo un primo esame dell’offerta il cda dell’ente «auspica che Intesa Sanpaolo possa riconsiderare la propria iniziativa anche nell’ottica degli interessi sociali coinvolti», spiega una nota.
    • Generali, jv per le multinazionali
      «Abbiamo guardato agli Stati Uniti perché è il Paese con il numero più grande di multinazionali», dice a MF-Milano Finanza Marco Sesana, country manager di Generali Italia e Global Business Lines, aggiungendo che Nationwide metterà a disposizione della crescita della joint venture la sue rete di agenti e di broker.
      N2G sarà partecipata al 50% da Generali e al 50% dalla compagnia Usa, una delle principali società di servizi finanziari e assicurativi degli Stati Uniti.
    • Fondi, ferma la raccolta ma il patrimonio è record
      Primo mese del 2020 in rosso per il risparmio gestito. I flussi netti sono negativi per 4,67 miliardi di euro, ma il dato che emerge dalla mappa mensile di Assogestioni va depurato dal movimento infra-gruppo di Credem. Il fenomeno non è quindi collegato a disinvestimenti della clientela perché le masse restano all’interno del gruppo Credem.
      Ma al netto di questa movimentazione la raccolta resta in rosso per un valore pari a -1,67 miliardi, dopo il dato positivo di dicembre (+10,2 miliardi).
    • Sara Assicurazioni (Aci), utile a 63 mln
      Sara assicurazioni, compagnia controllata dall’Aci, ha chiuso il 2019 con un risultato netto di 63 milioni.
      La raccolta, pari a 604 milioni, è risultata in crescita del 3,6%.
      Andamento positivo anche per Sara Vita che è cresciuta del 17,1% con una raccolta che si attesta a 112 milioni e un risultato netto positivo di a 4,5 milioni.
      La solvibilità di gruppo nel quarto trimestre 2019 è stata invece al 261% (283% nel 2018).
    • Per gli utenti la privacy vale 8 $ al mese
      Un recente studio del Technology Policy Institute ha tentato di stimarlo, chiedendo a utenti di sei Paesi – fra cui Germania e Stati Uniti – quanto vorrebbero essere pagati per cedere informazioni come dati finanziari, impronte digitali, messaggi privati e geolocalizzazione. Dal sondaggio emerge che in media il dato più prezioso per gli utenti è l’estratto conto, per cui il compenso richiesto sarebbe di 8,44 dollari al mese.
    • Il Milleproroghe passa anche al Senato
      Nel mezzo dell’emergenza Coronavirus il governo incassa al Senato la seconda fiducia sul decreto Milleproroghe dopo quella della Camera.
      Restano le norme sulla revoca delle concessioni autostradali, con il taglio degli indennizzi e l’affidamento della gestione ad Anas. Con il provvedimento è stato inoltre esteso il perimetro delle garanzie concesse da Sace anche ai sottoscrittori di prestiti obbligazionari e titoli di debito e altri strumenti per l’internazionalizzazione.

    • Indebiti pensionistici, l’Inps bussa due volte
      L’Inps «bussa» due volte per il recupero degli indebiti non pensionistici (disoccupazione, per esempio), prima di far scattare la trattenuta sulle prestazioni.
      La seconda fase prevede l’invio all’interessato di una nota di debito che, oltre a indicare la motivazione a base dell’indebito, contiene la diffida a restituire, in unica soluzione, la somma (gravata, nei casi di dolo, ossia di c.d. indebito di condotta, degli interessi legali) entro 30 giorni dalla ricezione dell’avviso.
    • Smart working? Facile a dirsi
      Le semplificazioni del dpcm 25 febbraio aiutano le imprese già organizzate per il lavoro agile, non quelle che per la prima volta vi fanno ricorso peraltro in situazione d’emergenza. Idem sulla deroga all’accordo tra le parti: le imprese organizzate possono fotocopiare gli accordi degli altri smart workers; quelle alla prima esperienza, invece, rischiano di attivare un cortocircuito sui diritti-doveri tra aziende e lavoratori.
      L’attivazione dello smart working è vincola a un accordo tra datore di lavoro e lavoratore, che deve regolamentare, per iscritto, la disciplina.
    • Ubi, altro no a Intesa Sp
      Anche la Fondazione Banca del Monte di Lombardia, azionista di Ubi con il 3,9% del capitale, ha respinto al mittente l’offerta pubblica di scambio lanciata da Intesa Sanpaolo sull’istituto guidato dall’a.d. Victor Massiah. «La Fondazione Banca del Monte di Lombardia ritiene negativa sui suoi interessi economico-finanziari, istituzionali e strategici l’ops lanciata da Intesa Sanpaolo, con il concerto di Unipol e Bper, sulla totalità di Ubi», si legge in una nota ufficiale. «In particolare, l’operazione, di fatto tendendo ad assorbire e far estinguere del tutto la banca, al cui sviluppo e al cui successo la Fondazione ha contribuito in modo determinante, può provocare gravissimi effetti socio-economici all’area di Milano-Pavia, sia sul piano della concentrazione bancaria che, come noto, non favorisce il tessuto socio-economico a favore preminente di Intesa […]».Nei prossimi giorni toccherà ai pattisti bresciani aderenti al Sindacato azionisti di Ubi banca.
    • Generali e Nationwide Mutual Insurance
      Generali e Nationwide Mutual Insurance hanno creato la joint venture N2G Worldwide Insurance Services, con lo scopo di offrire soluzioni multinazionali su misura per clienti commerciali internazionali.
    • Sinergie Credem sono raddoppiate
      Oltre 2 mila nuovi clienti acquisiti, 203 milioni di euro di nuova raccolta e 367 mln di euro di nuovi impieghi: sono i principali risultati raggiunti nel 2019 dalla struttura di Credem dedicata alle sinergie commerciali. Questa innovazione consente alle oltre 4 mila persone che fanno parte delle reti commerciali di Credem di segnalare le opportunità di sviluppo in modo automatizzato. «Nel corso del 2020», ha spiegato Andrea Farnè, responsabile sinergie dell’istituto, «continueremo a mettere in campo attività e azioni finalizzate a diffondere un cambiamento culturale e di approccio alla relazione con il cliente che, se improntata a una consulenza globale, consente di sfruttare appieno la completezza della gamma di offerta del gruppo Credem, generando risultati trasversali il cui potenziale è ancora molto ampio.

    corsera

    • Cattolica con i soci storici Ubi Exane: aderite all’Ops di Intesa
      La cooperativa di Verona — partner di Ubi nella bancassicurazione, sia pure con un accordo in scadenza — ieri ha comunicato di aver raddoppiato la quota in Ubi dallo 0,5 all’1% e di essere entrata nel patto di consultazione Car — Comitato azionisti di riferimento —, che è la compagine maggiore di azionisti dell’istituto guidato da Victor Massiah e raccoglie le due fondazioni maggiori Cr Cuneo (5,9%) e Banca del Monte di Lombardia (Fbml) con il 3,95% e un gruppo di imprenditori con circa l’1% a testa.
      Nei giorni scorsi il Car ha dichiarato la propria opposizione all’Ops del colosso guidato da Carlo Messina — assistito da Mediobanca e dallo studio Pedersoli — di 17 nuove azioni Intesa Sanpaolo ogni 10 Ubi (che è assistita da Credit Suisse e dai legali di EredeBonelli e Linklaters), finalizzata alla fusione delle banche.
    • Generali negli Usa Patto con Nationwide «Accordo strategico»
      Generali si allea negli Stati Uniti con Nationwide, una delle principali società americane di servizi assicurativi e finanziari: insieme costituiscono la joint venture N2G Worldwide insurance services, che fornirà soluzioni assicurative danni a clienti corporate statunitensi e a clienti internazionali con attività negli Usa. Il mercato corporate è ricco e in crescita: basti pensare che i premi danni nei mercati statunitense ed europeo ammontano a circa 33 miliardi di dollari. «Si tratta di una partnership molto importante», dice Marco Sesana, country manager e ceo di Generali Italia e di Global business lines, l’unità del gruppo del Leone dedicata al corporate, «perché il mercato Usa è il più grande al mondo per quanto riguarda le multinazionali.

    • Cattolica, i proxy dicono no con largo anticipo
      I proxy advisor Glass Lewis e Iss consigliano di votare contro la riforma della governance proposta dai soci dissidenti di Cattolica per introdurre le cosidette regole di Buon Governo. La novità è emersa ieri, decisamente in largo anticipo rispetto a quella che è ormai la nuova tabella di marcia stabilita dal cda del gruppo assicurativo in ragione dell’emergenza Coronavirus. L’assemblea che dovrà sottoporre ai soci il cambio di marcia sul fronte dello statuto è stata infatti posticipata dal 7 marzo al prossimo 25 aprile, ossia in concomitanza con l’assise di bilancio. Nonostante questo i proxy advisor hanno già emesso il proprio giudizio: «I cambiamenti dello statuto presentati nella proposta unitaria non sono allineati con le migliori prassi e nel complesso i proponenti non sono riusciti ad offrire un razionale commisurato con i profondi cambiamenti che la loro proposta implica».
    • Generali fa asse con Nationwide: coprirà i rischi dei big fuori dagli Usa
      Siglata una joint venture con il gruppo americano: target le multinazionali Oggi questo segmento di mercato tra Europa e Stati Uniti vale 33 miliardi Generali diventa il partner globale di Nationwide. Il Leone si prepara a fornire a tutti i grandi clienti della compagnia Usa, ossia le multinazionali, polizze danni a copertura dei rischi di business fuori dai confini degli Stati Uniti. L’accordo, che il Leone ha stretto attraverso Property & Casualty Generali Global Corporate & Commercial, prevede la costituzione di una joint venture, ossia N2G Worldwide Insurance Services, con lo scopo di offrire copertura assicurativa ai grandi clienti commerciali internazionali.
    • Ubi, l’1% di Cattolica entra nel patto Car
      Monte di Lombardia: concerto con Unipol e Bper, gravissimi effetti su territorio Nel match tra Intesa Sanpaolo e Ubi, per la conquista dell’ex popolare da parte di Ca’ de Sass, scende in campo Cattolica. Il gruppo assicurativo ieri è entrato nel patto Car con una quota dell’1,01% di Ubi Banca. La richiesta di adesione al Car porta al 18,714% la quota in mano all’anima più rappresentativo dell’azionariato di Ubi, che raccoglie le fondazioni di Cuneo, Monte di Lombardia e sei grandi famiglie imprenditoriali di Bergamo e Brescia.
      Il comitato del Car ha espresso «particolare soddisfazione» per la decisione di Cattolica, anche «in funzione dello standing della Compagnia».
    • Exane approva l’offerta di Intesa
      Secondo gli analisti, l’ops su Ubi porterà «benefici a tutti gli azionisti» Dopo le agenzie di rating, l’offerta di scambio di Intesa Sanpaolo su Ubi registra la valutazione positiva anche di Exane. L’offerta scrivono gli analisti in un report «avrà successo, aggiorniamo il titolo di Ubi Banca a outperform con un obiettivo di prezzo di 4,9 euro».
      Secondo gli analisti, l’ops porterà «benefici a tutti gli azionisti», sia a quelli di Intesa, che a quelli di Ubi, che a quelli di Bper (che in base agli accordi rileverà 400-500 sportelli Ubi). Exane ricorda che «gli azionisti di Ubi ricevono un premio di acquisizione e il doppio dei dividendi prospettici.
    • Fruendo, Mps reintegra 450 bancari
      Dopo le sentenze di secondo grado tornano nel gruppo, in distacco, gli esternalizzati I 450 lavoratori del Monte dei Paschi di Siena che, nel 2014, si opposero all’esternalizzazione in Fruendo, verranno reintegrati. La direzione risorse umane della banca ha infatti comunicato ai sindacati la decisione di dare corso alle sentenze di secondo grado che prevedono il reintegro di chi si oppose in sede legale all’esternalizzazione. Un passo indietro, alla fine del 2013, aiuta a capire quanto comunicato ieri dalla banca ai sindacati. L’accordo ha previsto che per i dipendenti Mps esternalizzati, il passaggio sarebbe avvenuto in continuità, quindi mantenendo lo stipendio, l’anzianità e la sede di lavoro.

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    • Copertura assicurativa per le perdite derivanti dal Coronavirus
      Il coronavirus non solo ha colpito decine di migliaia di persone, ucciso diverse centinaia e sconvolto la vita di milioni, ma ha anche avuto un forte impatto sulla seconda più grande economia del mondo. Molte aziende cinesi hanno sospeso le operazioni, e aziende internazionali come Starbucks, Apple, McDonald’s, KFC e Pizza Hut hanno chiuso i loro negozi a Wuhan e altrove. La Disney ha chiuso i suoi parchi a Shanghai e Hong Kong. I marchi di lusso hanno visto le loro scorte ridursi. Tesla e altre aziende hanno sospeso le attività. Anche le aziende che non hanno attività nelle aree geografiche più colpite dall’epidemia, ma che dipendono dalle aziende di quelle aree come parte della loro catena di fornitura, ne risentono.